Dal 1970, il prestigioso trofeo assegnato alla squadra vincente del Super Bowl è stato intitolato “Vince Lombardi Trophy” in memoria di Vince Lombardi, l’eccezionale allenatore dei Green Bay Packers, vincitori delle prime due edizioni della finale della NFL.
La decisione di dedicare il trofeo a Lombardi fu presa in seguito alla sua morte avvenuta proprio in quell’anno. La lega professionistica scelse così di rendere omaggio a questo iconico allenatore.
Chi era Vince Lombardi?
Vincent Thomas Lombardi nacque nel 1913 a New York, nel quartiere di Brooklyn, primogenito dei cinque figli di Enrico Lombardi e Matilde Izzo, immigrati italiani provenienti rispettivamente da Salerno e da Vietri di Potenza, in Basilicata. Sin da giovane, Lombardi fu un fervente praticante cattolico. Scoprì la passione per il football durante il liceo, giocando come uomo di linea difensiva fino agli anni trascorsi alla Fordham University. Tuttavia, problemi seri a un occhio lo costrinsero a interrompere la pratica del gioco.
Dopo essersi laureato nel 1937, Lombardi intraprese la carriera di allenatore. Nel 1939, ottenne il suo primo incarico come assistente allenatore presso il St. Cecilia, un liceo cattolico del New Jersey. Tre anni più tardi, divenne capo allenatore, mantenendo questa posizione per ulteriori cinque stagioni. Nel 1947, fece ritorno alla Fordham come allenatore, ma la sua permanenza durò solo un anno. Nel 1948, accettò l’incarico di allenatore della linea offensiva presso l’Accademia dell’Esercito a West Point, sotto la guida del leggendario coach Earl Blaik. Questa esperienza di cinque anni influenzò profondamente il suo approccio all’allenamento, dalle estenuanti sessioni di pratica alla rigorosa relazione con i giocatori, dalle innovazioni tattiche, come l’introduzione dei blocchi a zona sulla linea di scrimmage, alla celebre filosofia di rifiuto sistematico della sconfitta.
Nel 1954, Lombardi fece il suo ingresso nella NFL come coordinatore offensivo dei New York Giants, sotto la guida di Jim Lee Howell. In soli due anni, trasformarono una squadra con un record di 3-9 in campioni nel 1956, vincendo la finale contro i Chicago Bears con un punteggio di 47-7.
Nel 1958, alla vigilia della stagione, Lombardi ricevette l’offerta di diventare il capo allenatore dei Green Bay Packers. Nonostante la squadra avesse concluso la stagione precedente con un record negativo di una sola vittoria e dieci sconfitte, Lombardi accettò la sfida. I suoi metodi ebbero successo immediato, portando la squadra a un record positivo (7-5) e guadagnandosi il premio di Allenatore dell’Anno nella sua stagione di debutto. I Packers divennero rapidamente una forza dominante sotto la sua guida, vincendo cinque titoli NFL tra il 1961 e il 1967, inclusi i primi due Super Bowl della storia.
Dopo il quinto titolo, Lombardi cedette la posizione di capo allenatore a Phil Bengston, assumendo il ruolo di general manager. Tuttavia, questa nuova gerarchia non si rivelò efficace, e Lombardi sentì presto l’esigenza di tornare al ruolo di capo allenatore. Nel 1969, accettò la chiamata dei Washington Redskins, portandoli subito a una stagione con un record positivo dopo 14 anni.
La carriera di Lombardi fu interrotta tragicamente nel giugno 1970, quando venne diagnosticato con un tumore al colon. Nonostante un intervento chirurgico, la malattia si rivelò avanzata, e Lombardi morì in soli dieci settimane, il 3 settembre, a soli 57 anni. Ai suoi funerali parteciparono oltre duemila persone, e Lombardi fu sepolto a Middletown Township, nel New Jersey.
L’anno successivo alla sua morte, Lombardi fu ammesso alla Hall of Fame, in virtù dei suoi successi, delle innovazioni apportate al gioco e dei suoi straordinari risultati: 96 vittorie, 34 sconfitte e 6 pareggi in regular season, 9 vittorie e una sola sconfitta nei playoff. In suo onore, il trofeo simbolo della vittoria del campionato NFL fu intitolato “Vince Lombardi Trophy”.