Guerra a Gaza, situazione critica a Rafah. Il bilancio delle vittime sale a 27.947

La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre chiarisce che la nota emessa ieri sera dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden che richiede a tutti gli alleati che ricevono aiuti militari dagli Stati Uniti di fornire “assicurazioni scritte credibili e affidabili” della loro adesione al diritto internazionale non include alcun nuovo standard.

Medici Senza Frontiere chiede a Israele di evitare attacchi a Rafah, in quanto “un’offensiva potrebbe essere catastrofica“.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato venerdì che oltre un milione di civili presenti nella città di Rafah, nel sud di Gaza, potranno evacuare prima che le forze di difesa israeliane inizino ad operare.

Le Nazioni Unite non vogliono vedere sfollamenti di massa forzati a Rafah, la città nel Sud della Striscia di Gaza dove si sono rifugiati oltre un milione di palestinesi. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric.

Il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, giudica “allarmanti” le notizie riguardanti un allargamento dell’offensiva israeliana a Rafah, nell’estremità meridionale della Striscia di Gaza.

L’Egitto ha inviato circa 40 carri armati e mezzi corazzati nel nord-est del Sinai nelle ultime due settimane come parte di una serie di misure per rafforzare la sicurezza al confine con Gaza, dicono due fonti di sicurezza egiziane.

La presidenza palestinese ha espresso con veemenza il suo rifiuto e la sua condanna delle dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riguardo ai piani per estendere l’offensiva terrestre israeliana alla sovraffollata provincia di Rafah, nella più lontana a sud della Striscia di Gaza. Lo comunica l’agenzia palestinese Wafa.

“Benvenuti in Italia! Al termine dell’operazione saranno circa 100 i bambini con le loro famiglie che saranno curati nei nostri migliori ospedali pediatrici. Sono vittime innocenti di questa guerra. Vogliamo fare di tutto per alleviare le loro sofferenze“. Lo dichiara il ministro della Difesa Guido Crosetto, in una nota.

“Il lavoro congiunto tra Il Cairo e Washington continua per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza“. Lo rende noto l’ufficio del presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi.

Quest’anno la Norvegia donerà all’Unrwa 275 milioni di corone – poco più di 24 milioni di euro-. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Oslo, precisando che “a causa della catastrofe umanitaria a Gaza, potrebbero esserci ulteriori fondi”.

La situazione a Rafah continua a preoccupare il panorama internazionale. Sull’argomento è intervenuto anche il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, che ha spiegato come serva un doppio piano per risolvere la questione.

“Non è possibile raggiungere gli obiettivi della guerra – ha detto Netanyahu – per l’eliminazione di Hamas e al tempo stesso lasciare 4 battaglioni a Rafah. Serve un doppio piano: uno per l’eliminazione dei battaglioni di Hamas, l’altro per l’evacuazione della popolazione civile”. 

Il governo di Hamas a Gaza ha chiesto che ogni giorno mille camion di aiuti umanitari possano accedere al nord della Striscia. “Chiediamo – ha sottolineato Hamas – immediatamente l’ingresso di 1.000 camion al giorno nel nord di Gaza finché non si sarà ripresa dalla carestia e dalle sue conseguenze”. 

Continua a peggiorare la situazione a Rafah dopo gli attacchi di questa notte. Le condizioni sono davvero al limite e l’Unicef si è espressa in prima persona per chiedere di fermare le offensive nel governatorato a sud di Gaza.

“L’Unicef chiede urgentemente alle parti di astenersi da un’escalation militare nel Governatorato di Rafah a Gaza dove oltre 600.000 bambini e le loro famiglie sono sfollati, molti dei quali più di una volta. Un’escalation dei combattimenti a Rafah, che è già in difficoltà per il numero straordinario di persone sfollate da altre parti di Gaza, sarà un’altra fase devastante in una guerra che, secondo le notizie, ha ucciso oltre 27.000 persone, la maggior parte delle quali donne e bambini”.

Secondo quanto riferito dal network saudita al-Arabiya, Usa e Qatar starebbero lavorando a un piano comune per espellere i leader di Hamas da Doha. Attualmente in Qatar ci sono esponenti di primo piano di Hamas e il leader politico Ismail Haniyeh. Al momento la notizia è stata riportata solo da al-Arabiya e si aspettano ulteriori conferme.

L’organizzazione benefica ActionAid ha denunciato le pessime condizioni nella Striscia di Gaza, dove le persone sono costrette a vivere in uno stato inaccettabile. Da non sottovalutare anche le malattie che stanno causando gravissime conseguenze.

“Ogni singola persona a Gaza – ha sottolineato ActionAid – adesso soffre la fame, e le persone hanno solo da 1,5 a 2 litri di acqua non sicura al giorno per soddisfare tutti i loro bisogni. Le persone sono così disperate che mangiano erba nell’ultimo tentativo di scongiurare la fame. Nel frattempo infezioni e malattie dilagano in queste condizioni di sovraffollamento“.

Decine di persone si sono radunate al valico di Nitzana tra Israele ed Egitto. L’obiettivo è quello di impedire l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il gruppo di attivisti Tzav 9 ha fatto sapere che “nessun aiuto arriverà fino al ritorno dell’ultimo degli ostaggi“.

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza nelle mani di Hamas ha aggiornato il bilancio dei morti dall’inizio del conflitto. Dal 7 ottobre 2023, in poco più di 4 mesi fa, sono morte 27.947 persone, 107 delle quali nelle ultime 48 ore. I feriti ammontano a 67.459.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato del conflitto tra Israele e Hamas, ponendo l’attenzione dai crimini commessi dalle forze di Netanyahu.

“Stiamo compiendo intensi sforzi – ha detto Erdogan – per garantire che i crimini contro l’umanità commessi da Israele e la guerra non vengano ignorati sull’arena internazionale. Stiamo portando avanti la nostra diplomazia affinché i Paesi islamici possano reagire e agire insieme contro l’oppressione di Israele a Gaza. La nostra lotta andrà avanti fino a che non sarà creato uno Stato palestinese indipendente, con una sovranità e integrità territoriale e Gerusalemme come sua capitale, in base ai confini del 1967“.

Le forze armate statunitensi hanno attaccato diversi obiettivi Houthi nello Yemen. Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha informato che sono stati effettuati “sette attacchi contro quattro navi di superficie senza pilota Houthi e sette missili da crociera mobili antinave”. Gli Stati Uniti hanno aggiunto di voler proteggere “la libertà di navigazione e renderanno le acque internazionali più sicure per la Marina americana e le navi mercantili”.

Gli attacchi delle forze israeliane contro due case di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, hanno provocato almeno 8 morti e 18 feriti. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, nell’offensiva avvenuta nella notte hanno perso la vita anche 3 bambini. Nelle prossime ore il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente.

Il presidente americano Joe Biden è intervenuto sul conflitto a Gaza con parole pesanti. Il numero uno della Casa Bianca ha sottolineato che la risposta di Israele a Gaza “è stata esagerata”. Biden ha poi rivendicando di aver fatto pressioni sul governo dello Stato ebraico affinché avvenga” l’ingresso di aiuti umanitari“.

“Ho convinto Netanyahu, ho fatto forti pressioni. Ci sono moltissime persone innocenti – ha detto Biden – che muoiono di fame, donne e bambini innocenti che hanno disperato bisogno di aiuto. Ho parlato al telefono con i sauditi per portare a Gaza quanti più aiuti possibili. Ci sto lavorando senza sosta”.