Le nuove regole per chi non ha pagato le rate della Rottamazione quater non promettono niente di buono. Potrebbe essere attivato il solito piano con cui l’Agenzia delle Entrate – Riscossione recupera energicamente i crediti. Negli ultimi anni, per i contribuenti sono stati introdotti diversi aiuti, agevolazioni e strumenti volti a mitigare l’azione della Riscossione.
L’evoluzione della Pace fiscale è passata dal mini stralcio alla Rottamazione quater delle cartelle esattoriali, ma in quest’ultimo giro qualcosa non è andato per il verso giusto, tanto che molti contribuenti potrebbero ricevere brutte notizie. Vediamo insieme quali sono le nuove regole della Rottamazione quater.
Rottamazione quater nuove regole: ecco per chi
Per quanto riguarda i decaduti della Rottamazione quater, le ultime novità sono state anticipate nell’appuntamento con Telefisco e si tratta di condizioni molto sfavorevoli, non una svolta della Pace fiscale, ma piuttosto una mannaia per coloro che non hanno pagato le prime due rate della definizione agevolata delle cartelle esattoriali.
Le prime interpretazioni della legge di Bilancio 2024 hanno portato a pensare che i contribuenti decaduti dai benefici della misura agevolativa potessero agganciarsi a un piano di rateizzazione di almeno 72 rate, con possibilità di arrivare a 120 rate per coloro con “comprovata e grave situazione di difficoltà”.
Attualmente, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione prevede la possibilità di fruire di un piano di rateizzazione comodo per coloro che soddisfano il requisito economico.
Senza dimenticare che già dal primo avvio della Rottamazione quater non tutti i contribuenti che hanno aderito alla misura agevolativa hanno realmente effettuato il pagamento della prima o unica rata delle somme dovute per la Rottamazione quater.
Chi decade può rateizzare?
Secondo quanto riportato da fiscoetasse.com, nella conferenza del 1° febbraio in tema di definizione agevolata, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che i decaduti da un piano di rientro non possono accedere ad un altro piano di rateizzazione.
Di conseguenza, tutti coloro che non hanno rispettato le scadenze della Rottamazione quater nel 2023 e le prime del 2024, sono invitati a saldare tutti i debiti delle somme dovute a titolo di definizione agevolata delle cartelle esattoriali.
In caso contrario, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione avvierà le azioni cautelari ed esecutive per il recupero dei crediti.
È importante notare, nell’ambito della Rottamazione quater vengono prese in considerazione le diverse condizioni di seguito riportate:
- “in caso di decadenza dalla Rottamazione quater, se i debiti residui sono stati oggetto di una precedente dilazione a sua volta scaduta, il debitore non potrà presentare una nuova domanda di rateazione;
- se l’istanza di dilazione è stata presentata prima del 16 luglio 2022, per ottenere una nuova rateazione sarà necessario saldare integralmente le rate scadute.”
Rottamazione quater: le nuove regole del Fisco
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrebbe introdurre nuove regole per i decaduti dal beneficio della Rottamazione quater.
Escludere i decaduti da un piano di rateizzazione significa costringere i contribuenti al pagamento immediato delle somme dovute a titolo di Rottamazione quater, senza considerare che alcuni hanno aderito nella speranza di potersi mettere in regola con il fisco, senza riuscirci materialmente a causa della vicinanza delle scadenze delle prime due rate nel 2023.
Inoltre, le nuove regole penalizzano anche coloro che hanno già affrontato problemi con piani di rateizzazione precedenti.
È importante notare che si perde il diritto al rateizzo nel caso in cui non vengano pagate 8 rate di un precedente piano di dilazione del pagamento, anche se non consecutive.
In questo caso, la Riscossione considera le rate versate come acconto sul debito; pertanto, il debito rimane scorporato dalle rate pagate.
Per la Rottamazione quater, in caso di pagamento ridotto, insufficiente o mancato oltre il termine ultimo, o per importi parziali, si perderanno i benefici della misura agevolativa e i versamenti effettuati saranno considerati come acconto sulle somme dovute.