Meglio investire in BTp o in un conto corrente? Come far fruttare i propri risparmi? C’è una netta differenza tra l’investimento in un conto corrente o in un BTp, per questo è importante valutare la convenienza.

Il conto corrente è uno strumento di gestione del risparmio che consente di accumulare i risparmi tramite accredito dello stipendio o della pensione e permette di usufruire di determinati servizi offerti dalla banca. Inoltre, molti conti correnti riconoscono al correntista un rendimento sulla somma depositata, che viene pagato con cadenza annuale.

I BTp sono titoli di stato emessi dal Tesoro che stanno riscuotendo grande successo tra gli investitori/risparmiatori. Dopo anni e anni di scarsa considerazione, all’indomani della fine dell’emergenza pandemica abbiamo assistito ad un aumento dell’interesse dei risparmiatori verso questo strumenti di gestione del risparmio.

Sottoscrivendo i Buoni del Tesoro Poliennali l’obbligazionista presta i propri risparmi allo Stato, il quale li utilizza per finanziare la spesa pubblica o per investire in determinati settori. Prima della scadenza del titolo obbligazionario, il Mef stacca cedole periodiche ed al termine l’obbligazionista riceve il capitale prestato.

Scopriamo in questa guida se sia meglio investire in BTp o in un conto corrente: facciamo chiarezza.

Meglio investire in BTp o in un conto corrente?

Valutare se sia meglio investire in BTp o in un conto corrente non è assolutamente una scelta semplice. Ci sono tanti fattori da considerare. Innanzitutto, è bene chiarire che i BTp sono uguali per tutti i risparmiatori, mentre i conti correnti ed i conti deposito variano a seconda della banca: essendo prodotti offerti dagli intermediari bancari, ogni istituto applica diverse condizioni economiche che devono essere valutate ad hoc.

Rallentamento dell’inflazione ed allentamento monetario da parte della Bce sono fattori che potrebbero rendere ancora più propizio l’investimento in BTp dato che si attende un netto incremento delle quotazioni ed una riduzione dei rendimenti. Attualmente il mercato obbligazionario offre interessanti condizioni da non sottovalutare: il BTp 2037 ha raggiunto una quotazione pari a 100 e offre un rendimento netto pari a 3,5 punti percentuali, in incremento rispetto ai 3,2% registrato a Capodanno. Il BTp 2053 ha raggiunto una quotazione pari a 101 ed il rendimento netto è pari a 3,8 punti percentuali, in aumento rispetto ai 3,5 punti percentuali di fine dicembre 2023.

I conti correnti in genere rendono conto, mentre i conti deposito vincolati sono quelli che offrono di più. I conti deposito vincolati consentono di vincolare una somma di denaro per un arco di tempo stabilito. Il risparmiatore non può ritirare in anticipo il denaro vincolato senza pagare una penale. Per questo, è importante che il correntista mantenga la somma investita per tutta la durata del vincolo.

Tra le migliori offerte da valutare c’è il conto deposito vincolato offerto da Banca AideXa: il tasso a 12 mesi è pari a 4,75 punti percentuali. Altro interessante prodotto è quello offerto da Banca CF+ che riconosce un tasso pari a 4,5 punti percentuali al lordo nel caso in cui il vincolo sia pari a 12 mesi. Igea Digital bank offre un conto deposito vincolato, il cui tasso lordo è pari a 4,2 punti percentuali.

Meglio investire in BTp o in un conto corrente: occhio al prelievo fiscale

Mentre i BTp sono uguali per tutti gli obbligazionisti, i tassi di rendimento offerti sui conti deposito vincolati variano da banca a banca. Per questo, è molto importante leggere attentamente le condizioni economiche e contrattuali del conto deposito offerto prima di sottoscriverlo.

Oltre a ciò, bisogna valutare con attenzione il prelievo fiscale sui guadagni. Per i conti deposito l’attuale normativa prevede l’applicazione del 26% di tasse, mentre per i BTp e per i titoli di stato viene applicato il prelievo fiscale pari a 12,5 punti percentuali.