La crisi della Lazio è sotto gli occhi di tutti, anche quelli di Mino Caprio. La voce di Peter Griffin non si capacità di quello che sta succedendo in casa biancoceleste, probabilmente anche l’iconico personaggio da lui doppiato avrebbe qualcosa da dire con il suo politicamente scorretto.
Ma Caprio analizza con calma la situazione, cercando di capire quale possa essere la mossa capace di poter permettere alla squadra di risollevarsi. E un’idea ce l’ha: “Sarri dovrebbe essere meno rigido e parlare di più con i suoi ragazzi, un pò come faceva Tommaso Maestrelli“, spiega il famoso doppiattore, che in esclusiva a Tag24 ha parlato anche del delicato match contro il Cagliari e della super sfida di Champions League contro il Bayern Monaco.
Crisi Lazio, le parole di Mino Caprio a Tag24
La sconfitta contro l’Atalanta ha fatto rumore, tanto da portare anche Maurizio Sarri sul banco degli imputati, cosa mai successa nell’arco di questi due anni e mezzo sulla panchina della Lazio. La parola d’ordine di Mino Caprio è una: comunicazione.
D: Mino, rischio di futuro negativo dopo il ko contro l’Atalanta?
R: “Certamente non si riesce a trovare il bandolo della massa. Nel senso che se i giocatori sentono che il modulo sarriano a questo punto sia arrivato a un punto d’assuefazione che genera monotonia o stanchezza fisica, dovrebbero dirlo. Il dialogo è importante, dovrebbero spiegare al mister come non riescano più ad associarsi al modulo, cercando di trovare una soluzione per venirsi incontro. A me Sarri piace molto, ricordiamoci che questi blackout la Lazio li ha manifestati anche con Inzaghi, non solo adesso. Così come capitato anche l’anno scorso, ma nonostante tutto la squadra è arrivata seconda. Ora il tecnico potrebbe essere più psicologo, un po’ come fu Tommaso Maestrelli, capace di entrare nell’animo della squadra. La domanda che farei però a Sarri è se sia in grado di poter intraprendere una terapia verso il gruppo”.
D: Essere più padre e meno comandante.
R: “Assolutamente, poi non so se rientra nei suoi parametri, anche se molti tecnici vanno avanti con autorevolezza e non autorità”.
Tra il dire e il fare, con Cagliari e Bayern Monaco all’orizzonte
Ma può Maurizio Sarri attuare tutto questo? Mino Caprio ha una sua idea.
D: A sensazione, pensi che Sarri possa intraprendere questo tipo di percorso?
R: “Penso che in questo sia un po’ freddo; invece, bisognerebbe prendere ogni singolo giocatore a braccetto, parlarci e chiedergli cosa non va, cercando di trovare la soluzione per ovviare alle difficoltà. Contro l’Atalanta ho visto una squadra assente, De Ketelaere sulla sinistra ha fatto quello che voleva, così come tutta l’Atalanta, basti vedere il gol di Pasalic dove ha fatto tutto quello che voleva”.
D: Ma secondo te può esserci la ripresa tra Cagliari e Bayern Monaco?
R: “Penso che contro il Bayern faranno un’ottima partita, di determinazione e dinamica. Con il Cagliari potrebbe essere più dura nonostante si affronti una squadra che lotta per la salvezza, ma bisogna mettere la giusta cattiveria. Felipe Anderson rappresenta quello che è lo stato della Lazio in questo momento. Parliamo di un giocatore che avrebbe potuto fare il fuoco nel corso della sua carriera, ma che invece si perde in dei momenti vuoti, così come sta accadendo alla squadra. Poi non posso sentire Rovella quando dice “non abbiamo avuto cattiveria”: ma come si fa? A 22 anni bisogna spaccare il mondo. Rimango allibito se sento queste frasi, nonostante è un giocatore che si impegna e ha margini di miglioramento, però la cattiveria in campo non deve mancare mai”.