Un libro che diventa film, un titolo che non può non far rizzare le antenne a tutti gli appassionati di storie e romanzi gialli. Assassinio sull’Orient Express è sia un romanzo di Agatha Christie datato 1934, sia un film del 2017 diretto da Kenneth Branagh, quali sono le differenze?
Come accade per qualsiasi trasposizione, il fatto che ci siano stati dei cambiamenti sostanziali ha fatto storcere il naso agli appassionati di lettura.
“Assassinio sull’Orient Express”: differenze tra libro e film dall’inizio
Già la parte iniziale, la presentazione del nostro detective Hercule Poirot ci risulta differente. Nel libro parla con un luogotenente quando inizia a viaggiare, mentre nel film sta esaminando un uovo al Muro del pianto.
Hanno forse voluto dare un impatto visivo che al meglio restasse nella memoria di chi osserva uno schermo al cinema.
“Assassinio sull’Orient Express”: differenze tra film e romanzo: dettagli dei personaggi
Personaggi variati
Anche alcune caratteristiche dei personaggi sono differenti. Età, professioni addirittura, non combaciano alla perfezione. E’ questo il caso del colonnello Abuthnot che diventa un dottore. Allo stesso tempo, Ratchett, il maggiordomo, nel romanzo era molto più giovane.
Non sono scelte registiche rilevanti, forse, ma i lettori si aspettavano tutta un’altra cosa.a
I baffi di Poirot sono diversi dal libro
Una nuova caratteristica, tutta tipica del film, sono i baffi del nostro Poirot. Si, nel libro ce li ha, ma non sono di sicuro così visibili, eccentrici come compaiono sullo schermo. Di sicuro hanno lasciato il segno, sono impossibili da dimenticare e forse questa caratteristica è un vero e proprio plus per l’opera cinematografica, poiché tra locandine, trailer e screenshot, è la prima cosa che salta all’occhio e a volte è facile riferirsi al film dicendo frasi proprio come “ma chi, quel detective con i baffoni grigi?” E bam! Non si può non pensare ad Hercule Poirot, dopo questa descrizione.
E’ come se il film abbia al meglio delineato il personaggio, le sue caratteristiche fisiche, nell’immaginario dei fan.
Lo snodo della trama: la neve e il finale
Nel libro la neve non ha chissà che ruolo. Nel film invece c’è una valanga spettacolare. E’ ovvio che ognuno usa i mezzi per come può entrare al meglio nella vita e nelle impressioni del fruitore. Scrivere un libro ci permette forse meglio di esplorare la psicologia di personaggi controversi come quelli di questa storia ma, avere a disposizione la possibilità di creare un film, beh, questo può permettere di creare effetti speciali che non possono passare inosservati.
La fine della storia
Ed è qui che arriva proprio la sorpresa più grande. Nel libro il nostro investigatore non è così umano, è molto più asettico, freddo, non empatizza così tanto con i sospettati del caso. Addirittura, nel film invece vivrà a causa loro un dilemma interiore: è questo il vero colpo di scena.
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