Bonus anti barriere architettoniche 2024, senza la prenotazione scatta la stretta sulle tipologie dei lavori ammissibili e sull’applicazione dello sconto in fattura. È quanto si prevede dalla lettura del decreto legge “Salva spese” (Dl 212 del 29 dicembre 2023), in questi giorni al Senato per la conversione in legge (entro la fine di febbraio).
In particolare, il provvedimento stabilisce una stretta sulle tipologie di interventi realizzabili a titolo di abbattimento delle barriere architettoniche (e in linea con quanto prevede il decreto del ministero dei Lavori Pubblici numero 236 del 19189), nonché sulla possibilità di avvalersi di una delle due opzioni (sconto o cessione crediti) per fruire dell’agevolazione. L’alternativa è utilizzare il 75 per cento di bonus con la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. Il recupero avviene in cinque anni sull’Irpef e sull’Ires.
Bonus anti barriere 2024, senza la prenotazione scatta la stretta su lavori e sconto in fattura
Il nuovo provvedimento stabilisce che, per utilizzare il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche dal 30 dicembre 2023 (giorno di entrata in vigore del decreto legge “Salva spese” – Dl 212 del 29 dicembre 2023), sia occorrente la “prenotazione” dei lavori e delle spese entro il giorno di emanazione del decreto stesso.
E, dunque, entro il 29 dicembre 2023, chi non abbia prenotato i lavori anti barriere, per le spese sostenute dal 30 dicembre 2023 subisce la stretta sull’elenco dei lavori che può fare. In particolare, il decreto legge 212/2023 esclude che il bonus anti barriere possa essere utilizzato per interventi relativi agli infissi, alle finestre, ai pavimenti, ai sanitari dei bagni e alle porte.
Sono ammessi, invece, solo i lavori che abbiano quale obiettivo l’abbattimento delle barriere architettoniche su rampe e scale, o mediante la costruzione di servoscala, piattaforme elevatrici e ascensori.
Bonus barriere 2024, che cos’è la prenotazione e a cosa serve per interventi, sconti e cessione crediti
La prenotazione dei lavori interessanti il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche prevede la presentazione di un titolo abitativo – se richiesto – ai fini dell’avvio dei lavori (Cila). Tale presentazione deve essere stata effettuata entro il 29 dicembre 2023 per fruire di tutti i lavori (anche degli infissi), dello sconto in fattura e della cessione dei crediti d’imposta.
In ogni modo, il titolo abitativo da solo non sana la situazione: infatti, ai fini della prenotazione è necessario aver stipulato un accordo vincolante per la fornitura dei beni e aver pagato un acconto (oppure, anche l’intero importo previsto). Il solo accordo non è sufficiente se manca l’acconto. In mancanza di questi requisiti, gli interventi agevolati sono limitati ad ascensori e scale, e non si può applicare lo sconto in fattura.
Alternative di bonus con superbonus 70% e agevolazioni sismiche
Nel caso in cui il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche non soddisfi le aspettative dei committenti, soprattutto per le strette operate dal decreto legge 212 del 2023, si può riparare con altri bonus. Ad esempio, il bonus casa, con agevolazione del 50 per cento, con recupero della detrazione fiscale in dieci anni.
Il superbonus per questo tipo di interventi si può utilizzare, nel 2024, al 70% di detrazione fiscale purché i lavori siano trainati dagli interventi o in ecobonus o in abbattimento del rischio sismico. Il recupero avviene in quattro dichiarazioni dei redditi.