L’ex Direttore Sportivo Massimiliano Mirabelli è tornato a parlare del Milan con una rivelazione inaspettata sul passaggio di Calhanoglu all’Inter: l’ex rossonero ammette che non è stata una scelta del turco, poi elogia il suo collega Ausilio.

Mirabelli chiarisce: “Calhanoglu all’Inter non per sua scelta”

Nessun tradimento, secondo Mirabelli, l’ex Direttore Sportivo del Milan chiarisce come il passaggio di Calhanoglu all’Inter non sia dipeso strettamente dal turco per poi elogiare il lavoro del Direttore Sportivo nerazzurro Ausilio.

Parole importanti quelle di Mirabelli, attuale DS del Padova, che chiarisce come sia stato un errore del Diavolo cedere il centrocampista e lasciarlo andare via gratis. Atteggiamento poi perseguito con Donnarumma e Kessie, con il risultati di non aver incassato nulla da tre calciatori importanti.

Inoltre, l’ex rossonero, precisa che non si è trattato di un tradimento come credono oggi i tifosi: tutto è partito dalla manchevolezza da parte del Milan di voler rinnovare il turco, così il Calhanoglu ha dovuto trovare una nuova squadra che credesse in lui:

“Qualcuno voleva cancellare il lavoro che era stato fatto. Il Milan doveva lottare per tenere Calhanoglu, non lasciarlo andare via gratis come successo poi anche con Donnarumma e Kessie. I tifosi al Milan lo ammiravano. Oggi pensano che abbia tradito i rossoneri, ma non è così. È il Milan che non ha voluto trattenere Calhanoglu, non Calhanoglu che se n’è voluto andare via dal Milan. Quei punti di distacco che ci sono adesso tra Inter e Milan, forse sarebbero stati ribaltati se Calha fosse rimasto. I rossoneri devono mordersi le mani per quanto accaduto”.

L’ex Milan difende il turco ed elogia Ausilio

Nell’intervista a Tuttosport Mirabelli ne ha per tutti, dopo aver chiarito la situazione su Calhanoglu, il DS del Padova usa parole di stima verso di lui e sottolinea quanto sia stato argomento di discussione sia con Montella che con Gattuso, allenatori passati in rossonero durante il periodo di permanenza del turco:

“Era già allora un calciatore straordinario, che oggi conferma tutto quello che pensavo di lui. Io anni fa, ai suoi allenatori al Milan, dicevo che sarebbe stato un grande play. Tatticamente intelligente, un piede come il suo lo hanno in pochi al mondo. Non gli manca nemmeno la corsa. Oggi è il miglior play al mondo. E avevo ragione quando ne parlavo in questi termini con Montella e Gattuso”.

Una valutazione considerevole tanto da porre il dubbio sul perché non fosse stato preso all’Inter nella sua esperienza precedente. Mirabelli, infatti, è stato Responsabile scouting dal 2014/15 fino al 2016/17, 3 stagioni in cui avrebbe potuto anticipare l’avvenire di Calhanoglu.

Il dirigente, però, chiarisce che nonostante avesse già notato il suo talento già da un paio d’anni, quando era all’Inter. Inoltre rivela come poteva risultare un acquisto rischioso visti i mesi di inattività per la squalifica durante la sua permanenza al Bayer Leverkusen e un potenziale ancora da esprimere e dimostrare a quei tempi.

Nella stagione 2016/17, la prima di Mirabelli al Milan, il turco non giocò da febbraio fino al termine della stagione. Dopo i diversi anni di supervisione con i nerazzurri e il passaggio in rossonero il DS ha voluto scommettere sul centrocampista nonostante il rischio evidente, una scelta che lo ha premiato.

Infine, il Direttore Sportivo, non si limita ai soli complimenti verso il centrocampista turco ma anche verso un suo collega, Piero Ausilio, attuale Direttore Sportivo dell’Inter. Mirabelli sottolinea la capacità del DS nerazzurro di andare a prelevare il giocatore a zero e di scommettere su di lui:

Perché non l’ho preso all’Inter prima che andasse al Milan? Serviva un po’ di coraggio per prendere Calhanoglu dopo che era rimasto fermo otto mesi. Io ero certo di quello che avevo visto e per questo fui ben contento di portarlo al Milan. Ausilio comunque lo conosceva bene. E poi è stato bravo a prenderlo a zero. Si poteva prendere, è vero. Di fatto lo monitorammo per un paio d’anni. Però sa, ci sono delle dinamiche di mercato che ti portano a scegliere questo o quel calciatore”.