Chi non ha mai sentito parlare di uno dei gialli pù conosciuti della storia della letteratura? Firma il romanzo Agatha Christie ed ecco l’arrivo del film Assassinio sull’Orient Express che, per la sua trasposizione sul grande schermo, è stato diretto e interpretato dal grande Kenneth Branagh.

Le parti conclusive sono forse quelle che solitamente stupiscono di più il pubblico che si ritrova ad imbattersi in una storia come questa, perché si sta fino agli sgoccioli in tensione, alla ricerca di un qualsivoglia assassino.

Partiamo a bordo del lussuoso treno in compagnia di Hercule Poirot che si ritrova a risolvere un omicidio dalle tinte complicate.

Assassinio sull’Orient Express: come finisce?

Ecco la conclusione più originale in assoluto: tutti quanti hanno commesso l’omicidio di Mr. Ratchett. Ogni sospettato aveva una buona ragione per ucciderlo e nessuno si è tirato indietro, gli hanno lasciato a turno una pugnalata. Un finale macabro e un colpo di scena con i fiocchi che segue qui bene le fila del romanzo. La persona che per prima ha pensato a come compiere tutto è la signora Hubbard, che ha coinvolto anche gli altri passeggeri, per esattezza dodici, tutti come lei a bordo del treno.

Il nostro protagonista resterà esterrefatta.

Chi è il colpevole che ha ucciso Mr. Ratchett?

Insomma, non è un giallo classico in cui cerchiamo un unico assassino, anzi, la sua particolarità è proprio quella di sorprenderci dopo così tante indagini intricate.

Quindi tutti sono colpevoli, ma in particolare, si sentirà toccata dal caso proprio la signora Hubbard, che voleva vendetta per la morte della figlia e della nipote, quindi si sente responsabile e chiede che gli altri passeggeri vengano lasciati liberi. Allora sarà Poirot a riflettere e decidere di proteggerli, presentando una teoria falsa su un assassino solitario, cercando di lasciare che tutti possano avere una possibilità fuori dal carcere.

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