La riflessione sull’umanità, sulla necessità di tornare ad essere umani, proposta da Dargen D’Amico alla fine della sua esibizione durante la prima serata di Sanremo 2024, con “Onda Alta”, il 6 febbraio, ha suscitato approvazione e dissensi allo stesso tempo. I giornalisti in occasione della conferenza stampa di giovedì 8 febbraio, sono tornati sull’argomento e hanno chiesto al cantante perché quest’atteggiamento spesso sia confuso con l’intento di fare politica.

Dargen D’Amico, Sanremo 2024: “Riflettere sull’umanità non vuol dire necessariamente fare politica”

Dargen D’amico ha iniziato la conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti in merito alle sue parole dopo aver cantato a Sanremo 2024:

“Perché c’è la tendenza a parzializzare ciò che è universale. Io non vorrei confondere la mia visione della musica, cioè quella di una canzone, con quello che è il fondamento della vita, quello che ci ha portato fin qui, cioè la protezione delle categorie più fragili, dei cuccioli”.

Il cantante poi apre una parentesi sull’Italia in cui è cresciuto, un Paese senza pregiudizi e popolato di persone dal cuore buono, pronte ad aiutare il prossimo. In conclusione rinnova la speranza che i diritti umani fondamentali di tutti vengano non solo riconosciuti ma anche rispettati:

“Noi siamo cresciuti in Italia che è sempre stata una grande comunità, un villaggio nel quale fino a pochi anni fa, tu potevi entrare nella casa da bambino e nessuno ti chiedeva di chi eri figlio. Se avevi fame mangiavi, se avevi sete bevevi. Se avevi un problema potevi chiamare casa ed eri protetto. Io sono cresciuto in quest’Italia e immagino che sia ancora così. Immagino che siamo tutti d’accordo sulla necessità di cessare il fuoco, che prima di tutto venga la protezione di chi deve andare a scuola, chi è in ospedale si senta protetto. Che i bimbi nell’incubatrice abbiano l’elettricità che permetta loro di rimanere in vita. Insomma trovo surreale dover chiedere se siamo tutti d’accordo su questo”.

Ecco il video della conferenza stampa di Dargen D’Amico:

Dargen D’Amico e l’appello per il cessate il fuoco

I giornalisti durante la conferenza stampa dopo la seconda serata di Sanremo 2024 con Dargen D’Amico tornano sull’appello per il cessate il fuoco fatto dal cantante dopo la sua prima esibizione e ribadito nella serata di ieri, 7 febbraio 2024: la domanda riguarda il suo pensiero rispetto al ruolo dello Stato e del mondo dello spettacolo sulla guerra nella Striscia di Gaza, con un focus sulla sensibilizzazione verso la tematica. L’artista ha dichiarato:

“Sulla sensibilizzazione direi che è un discorso a parte, perché siamo anestetizzati dai troppi impulsi che abbiamo. Siamo abituati a vedere delle immagini molto drammatiche, mescolate a pubblicità continue e alla lunga ci riferiamo a tutto come se fosse materiale promozionale, anche quando non lo è. Per quello che rigida gli artisti, credo sia un po’ fuorviante l’idea che debbano essere loro a dichiarare la necessità di un tavolo diplomatico. Credo che viviamo in un paese che si è sempre fatto un nome nella storia per le conquiste civili. Forse sarebbe il caso che per una volta fossimo noi a richiedere pubblicamente a chiedere un tavolo diplomatico in cui affrontare le questioni”.

Il cantante in conclusione ironizza sul fatto che gli italiani siano nipoti di Dante Alighieri e scherza: “Non vorrei che finissimo nel capitolo di qualche sua prossima opera”.

Sanremo 2024, il duetto con la BabelNova Orchestra e l’omaggio a Ennio Morricone

Nella serata dedicata alla cover e ai duetti del Festival di Sanremo 2024 – che si svolgerà venerdì 9 febbraio – Dargen D’Amico ha scelto di collaborare con la BabelNova Orchestra e di rendere omaggio a uno dei più grandi compositori italiani, Ennio Morricone.

L’orchestra è un progetto di origine recente, che si cimenta nell’esecuzione dei pezzi dei più disparati settori artistici, passando dal cinema, al teatro, alla musica classica. E’ stata ideata e creata nel 2002 da Mario Tronco e Agostino Ferrente con all’Associazione Apollo 11. E’ composta da una formazione di 12 musicisti provenienti da tutto il mondo che ha scelto di dedicarsi a un distintivo percorso di ricerca di
nuovi linguaggi musicali.

Sulla nascita della collaborazione con la BabelNova, l’artista ha detto:

“Ho scoperto artisticamente i musicisti della BabelNova Orchestra una decina di anni fa, quando suonavano nell’Orchestra di Piazza Vittorio. Mi piaceva molto questo suono che nasce dal dialogo tra culture e ho continuato a seguire con curiosità l’evoluzione delle loro storie. Provo una forte passione per le fotografie e loro sono una fotografia del mondo e di come la musica sia un continuo viaggio di ritorno alla tradizione di ogni cultura”.

Di rimando l’Orchestra sulla partecipazione al Festival con Dargen ha dichiarato:

“Abbiamo scoperto in Dargen, artista che ha sempre rifiutato ogni limite e confine imposto all’arte, una sensibilità e un’attenzione rara verso le tematiche alle fondamenta del nostro percorso. E da subito abbiamo cominciato a fare il tifo per lui”.

Scopri qui perché Dargen D’Amico porta sempre gli occhiali e quale stilista lo veste per il Festival di Sanremo 2024.