Superbonus, ancora uno stop alla proroga: nel 2024 rimane pertanto del 70% la percentuale del bonus, senza la possibilità di effettuare sconti in fattura. È quanto emerge dalla seconda lettura del decreto legge “Salva spese” (Dl 212 del 29 dicembre 2023), atteso alla conversione in legge entro il 27 febbraio prossimo. 

Il provvedimento, già in prima lettura alla Camera, aveva bocciato tutti gli emendamenti presentati sia dai partiti di opposizione che da quelli della maggioranza. Lo stesso input arriva anche a Palazzo Madama su volontà del governo, che intende prolungare ulteriormente il superbonus. 

Novità sono attese anche per quanto riguarda il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche del 75%, altra agevolazione ridimensionata rispetto al 2023 sia per quanto riguarda la tipologia degli interventi ammessi al beneficio, sia per la restrizione delle ipotesi di sconto in fattura e di cessione dei crediti d’imposta. 

Superbonus, ancora uno stop alla proroga: nel 2024 rimane il 70% di bonus senza sconto in fattura 

Arriva un altro stop al Senato per la proroga del superbonus al 110% (o al 90%, a seconda dei casi) per i lavori agevolati di efficientamento energetico e di ristrutturazione. Dal 1° gennaio 2024 l’aliquota di sconto è fissata al 70 per cento e tale rimarrà, senza possibilità di allungare le percentuali più vantaggiose del 2023. A stabilirlo è il decreto legge 212 del 29 dicembre 2023, in questi giorni al Senato per la seconda lettura, in attesa della conversione in legge di fine mese. 

Anche al Senato, dunque, il provvedimento viaggia super blindato, con la bocciatura di tutte le possibilità di proroga pervenute sia dalle opposizioni che dalla maggioranza. L’input del governo di Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, è perentorio. Nessuna proroga al bonus 110%, tanto meno a ipotesi di cessione dei crediti e dello sconto in fattura

Superbonus stop proroga 2024, sconto e cessione crediti 

Nel dettaglio, resta fuori l’ipotesi di un nuovo stato di avanzamento dei lavori (Sal) straordinario alla data del 29 febbraio 2024, con possibilità per i condomini di continuare ad agevolare le nuove spese dei primi due mesi dell’anno al 110% o al 90%, percentuali già applicate nel 2023.

Per chi non fosse riuscito a chiudere i cantieri entro il 31 dicembre 2023, dunque, la perdita si attesta fino a 40 punti percentuali di bonus, con tutte le conseguenze della situazione, anche in termini di contenziosi tra committenti e imprese incaricate dei lavori, in caso di ritardi. L’ipotesi più caldeggiata, inoltre, prevedeva uno stato degli interventi già abbastanza avanzato, intorno al 60-70% di Sal. 

Contributo sul bonus 110%, domanda entro il 31 ottobre 2024: ecco per chi 

Il provvedimento, che tornerà in Aula a Palazzo Madama il 20 febbraio prossimo, fissa inoltre altri parametri del superbonus. Confermata l’istituzione, anche per il 2024, di un contributo a copertura della differenza di percentuale del bonus. A essere coperte saranno le spese effettuate tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024 (con domanda da presentarsi entro quest’ultima data). Il fondo – che nel 2023 era stato denominato “indigenti” – va a favore delle famiglie a basso reddito, entro i 15mila euro di quoziente familiare di reddito. 

Lo stesso provvedimento fissa il limite al Fisco nel recupero delle somme agevolate nel caso di non completamento dei lavori entro o di mancato raggiungimento delle due classi energetiche superiori previste dal dl 34 del 2020.