Cresce calcisticamente a Lucca, nella sua città natale e dopo una parentesi a Siena approda nella Lazio di mister Maestrelli. Per Luigi Martini quella è l’esperienza della vita, quella che gli segna la carriera e che gli trafigge il cuore. Nato centrocampista, si trasforma presto in terzino di spinta. Nella banda biancoceleste ha un ruolo fondamentale ed è uno dei protagonisti della vittoria del primo scudetto della storia del club capitolino. Per commentare la crisi in casa Lazio e la conferma di Sarri, Martini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Crisi Lazio, Sarri confermato: Martini commenta a Tag24
In casa Lazio rientra il caso Sarri, ora però per per uscire dalla crisi c’è bisogno di risultati e prestazioni. L’ultima partita contro l’Atalanta ha lasciato strascichi importanti. I biancocelesti hanno deluso, non hanno saputo tenete testa alla squadra di Gasperini e non sono riusciti a prendere nessun tipo di contromisura a gara in corso. La polemica impazza, la contestazione a Formello è già iniziata da qualche giorno. Il primo a finire sul banco degli imputati, chiaramente, è il mister. Ma dopo un paio di allenamenti nel silenzio, la società, nel nome del direttore Angelo Fabiani, ha preso una posizione chiara schierandosi dalla parte del tecnico. Nella prossima partita contro il Cagliari però, dovranno arrivare delle risposte. Il club si aspetta una squadra arrabbiata e grintosa. Per commentare la crisi Lazio e la conferma di Sarri, Martini, che in biancoceleste ha vissuto 8 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Lazio sta vivendo un momento molto complicato, ma il club ha preso una posizione chiara, a difesa di mister Sarri. Sei d’accordo con questa decisione?
“E’ una scelta che approvo totalmente. Anche perché Sarri è uno che ha carattere, sa parlare e confrontarsi con tutti e sa come gestire lo spogliatoio e i calciatori. Dopo 4 vittorie consecutive e un pareggio in campionato, c’è stato questo passo falso a Bergamo, ma io dico che bisogna credere nelle persone e nel gioco che stanno facendo”.
Adesso inizia un bel tour de force: prima il Cagliari e poi il ritorno della Champions. Come se ne esce da questa crisi?
“Se ne esce con la concentrazione e dando il massimo in ogni singola partita. In campo ci vanno i calciatori e hanno bisogno di qualcuno che li guidi. Per questo Sarri ha tutte le carte in regola è uno dei migliori, credetemi. I giocatori devono saper reagire ai momenti brutti, e superare il periodo che stanno attraversando. La svolta è tutta lì”.
C’è la possibilità che qualcuno, all’interno dello spogliatoio, gli abbia un po’ voltato le spalle?
“Sinceramente non credo, non vedo la ragione per cui qualcuno gli dovrebbe voltare le spalle. Faccio fatica a credere che i calciatori possano aver deciso di giocargli contro, anche perché sarebbe come remare contro se stessi”.
La partita contro il Cagliari nasconde anche delle importanti insidie, perché i sardi non saranno certo quelli visti allo stadio Olimpico contro la Roma. Cosa aspetti?
“Il Cagliari è una squadra temibile, ma di certo non è all’altezza della Lazio. Ha perso con una Roma che sembra rinata, dall’arrivo di De Rossi. Probabilmente alcuni di questi singoli soffrivano la personalità così forte di un allenatore come Mourinho. Sarri invece è l’opposto. È uno che quando parla lo fa con criterio, a differenza dell’ex allenatore dei giallorossi che faceva un teatrino dopo l’altro”.
Il problema principale della Lazio in questo momento riguarda la fase offensiva, una squadra che non riesce mai a rendersi pericolosa. Come si fa a cambiare anche questo?
“Purtroppo questa è la cosa più difficile da risolvere. La stagione di Immobile è stata condizionata da svariati infortuni e rispetto al passato sta tirando il fiato. Inoltre gli dice anche male, perché non riesce a segnare con la stessa continuità. Secondo me se ne esce spostando in avanti il baricentro della squadra, in modo di essere molto più presenti negli ultimi 20 metri. Questa squadra deve tirare molto di più. Anche perché un sostituto che sia all’altezza di Immobile non c’è”.
Pensi che l’eventuale cambio di modulo sia una strada percorribile?
“Faccio fatica a rispondere perché credo molto poco nei moduli. Ribadisco che ho grande fiducia nei confronti di Sarri e lui saprà bene come fare”.