Mahmood è uno degli artisti che ha legato indissolubilmente il suo nome al festival con due vittorie in due partecipazione e anche a Sanremo 2024 dopo essere partito in sordina si è rilanciato dopo la prima esibizione come uno dei grandi favoriti. La sala stampa lo ha portato avanti in maniera sorprendente con la sua “Tuta Gold” che cresce ascolto dopo ascolto, una canzone diversa dalle altre con cui segna una nuova tappa del suo percorso artistico. Il cantautore ha raccontato le sue emozioni al Roof del Teatro Ariston.
Mahmood a Sanremo 2024 con “Tuta Gold”, la canzone di una nuova maturità artistica
Mahmood si presenta a Sanremo 2024 con un look che ricorda la Carica dei 101, sorriso a trentadue denti e la voglia di stupire ancora con la sua “Tuta Gold”:
“Essere qua dopo due anni e mezzo di lavoro per me è una grande opportunità, ho vissuto questo Sanremo nella medesima maniera in cui ho fatto gli altri. Poi mi era salita un’ansia a bestia perché c’erano delle palline di carta e avevo paura di cadere. Pensavo di viverla meglio ed invece avevo la stessa tensione delle altre volte, ma mi piace perché sembra di essere sempre davanti ad un nuovo punto di partenza”.
Un brano che parla di presente guardando al passato:
“Un brano che è nato alle due di notte a Milano, di getto ho iniziato a scrivere il testo della canzone. Il ritornello di Tuta Gold parla di una relazione passata quando da adolescente andavo a ballare ai palazzi. Questa è una metafora, un’armatura che mi sono costruito nel tempo. Tuta Gold sono io in versione aggiornata a 31 anni. Sono stato molto felice di cantarla all’Ariston”.
Un brano che lancia un nuovo percorso discografico:
“Nel letto degli altri è un album nato quando ho preso la mia prima casa in affitto. Il letto per me ha un significato profondo perché ci portiamo le persone a cui teniamo di più, pensiamo ai nostri problemi e paure. Racchiude tanti problemi della mia vita, devo dire che in questi anni credo di essere maturato parecchio a livello emotivo. Ho conosciuto veramente tanti amici nuovi e devo dire che prima non mi sarebbe successa questa cosa. Non vedo l’ora che lo ascoltiate, ci sono tante sorprese che non ho spoilerato”.
Una canzone che arriva e piace sempre di più, accompagnata anche da un video intenso:
“Lo scopri solo dopo averla ascoltata che la canzone funziona. Credo che la cosa che funzioni sempre non è garantita. Il video è un’altra storia, devo ringraziare il regista Attilio Cusani. Lui ha la magia di far risultare vere delle storie. La storia che c’è in questo video parla di ragazzi di periferia, nella storia che raccontiamo il loro scopo è liberare le mucche. Mi piaceva l’idea di creare una rottura con il linguaggio rap che non mi appartiene del tutto. Voglio sempre inserire un linguaggio mio. Voglio ricucirmi il mondo che mi piace, poi le mucche del video sono bellissime”, poi quando gli viene chiesto dei trattori e la mucca Ercolina sul lungomare scherza “Mi state dando della vacca?”
Gli obiettivi futuri e il possibile duetto con Marco Mengoni
Mahmood ha le idee chiare su quali sono gli obietti del suo festival, lo sguardo è concentrato su questa gara e non pensa ancora ad un eventuale tris all’Eurovision:
“Io non ho capito qual è la canzone sanremese dopo tutti questi anni, le mie canzoni poi sono sempre diverse. Per me già il fatto che possiate sentire la canzone e vedere il video è un’emozione ancora gestibile, possiamo solo sognare per l’internazionale ci sarà tempo di pensarci. Podio? L’importante è che la canzone piaccia a più persone possibili”.
Intanto i fan consci del feeling con Marco Mengoni sognano un duetto:
“Non l’ho mai fatto vero?”, chiede Mahmood al suo staff per poi lasciarsi andare ad un grande sorriso “Chissà…”. Chissà se una collaborazione tra i due sia imminente.