Mare Fuori: il cast a Sanremo 2024 è stato protagonista di un monologo contro il femminicidio nella seconda puntata della 74esima edizione del Festival della Canzone Italiana.
Dal 1 febbraio su RaiPlay scorso e dal prossimo 14 febbraio in prima serata su Rai 2 arriva la quarta stagione di Mare Fuori tra colpi di scena e lacrime. In queste nuove puntate ai giovani detenuti verrà presentata una vera occasione per redimersi, costruire un futuro migliore e trovare la tanto voluta libertà cambiando radicalmente vita. Nel cast ritroveremo Massimiliano Caiazzo, Matteo Paolillo, Maria Esposito, Clara Soccini, Domenico Cuomo, Carmine Recano, Raiz, Lucrezia Guidone, Vincenzo Ferrera, Antonio De Matteo e Artem.
Mare fuori cast Sanremo 2024: il monologo nella seconda serata
Ospiti sul palco del Festival di Sanremo i ragazzi del cast che dopo aver fatto un monologo sul femminicidio hanno cantato la famosa sigla della serie.
L’inno nazionale O Mar For a Sanremo 2024 con il cast#Sanremo2024 #MareFuori #MareFuori4 pic.twitter.com/qy7UKkNb77
— Piper Spettacolo Italiano (@AlbertoFuschi) February 7, 2024
Gli attori nel monologo hanno deciso di utilizzare alcune parole appositamente per affrontare il tema. Una scelta importante, per non dimenticare tutte le vittime morte a causa della violenza di genere in Italia. Le parole usate sono: “No”, “insieme”, “accetta”, “impara”, “ascolta”, “accogli”, “verità” e “accanto”.
Maria Esposito e Massimiliano Caiazzo monologo a Sanremo 2024#sanremo2024 #marefuori4 #marefuori pic.twitter.com/TaBNbXC83k
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Giovanna Sannino ha cominciato: “Ascolta, è la prima parola. Una donna che ti parla, si fida di te. Non trattarla mai con sufficienza o con fastidio neanche quando ti sembra che si stia lamentando di qualcosa, perché c’è differenza tra lamentarsi di te e lamentarsi con te“. Matteo Paolillo ha proseguito: “Accogli è la seconda parola. Nessuno si merita la violenza di dover aderire ad aspettative altrui, di essere considerato troppo o troppo poco, non ancora o non più. Facciamo invece sempre sentire chi amiamo accolto, esattamente per quello che è, perché tutti noi abbiamo il diritto non a sentirci amati nonostante, ma ad essere amati proprio perché”. Poi Yeva Sai: “Accetta è la terza. Non sempre l’amore dura e dopo un percorso condiviso può succedere di dover spezzare un cuore, pur di non spezzare noi stessi, perché siamo al mondo per fiorire, non per appassire all’ombra di rapporti in cui non ci riconosciamo più. Ecco perché amare a volte può voler dire accettare che le persone siano felici anche senza di te“.
Poi è toccata a Domenico Cuomo che ha continuato: “Impara è la quarta. L’amore è un lavoro e impararlo è forse la cosa più importante per la quale siamo qui. Ci riusciremo solo con un’applicazione quotidiana, tu insegni le tue parole e lei insegna le tue, fino a quando non inventerete le vostre“. Antonio D’Aquino ha poi preso la parola: “Verità è la quinta. Abbandoniamo gli stereotipi del vero uomo e della vera donna, per ambire a essere uomini veri e donne vere. Gli uomini veri e le donne vere vivono e amano nel mondo, accolgono le proprie diversità e quelle degli altri come risorse, sapendo che sono proprio quelle a renderli liberi“. Dopodiché è stata la volta di Francesco Panarella: “Accanto è la sesta. Una coppia non si fonda sull’attribuire ruoli ma sul condividerli, non sul tracciare confini ma sullo starsi accanto. A volte perfino sull’attendersi, accettando anche momenti di silenzio in cui ti pare non stia succedendo niente. Ma quell’attesa è solo ciò che prepara il tuo meglio e quel silenzio è solo ciò che testimonia il tuo amore“.
Maria Esposito ha proseguito: “No è la settima. È una parola dura ma che dobbiamo riuscire a pronunciare, e che gli altri devono essere pronti a ricevere. ‘No’ è la parola che stabilisce il perimetro della nostra volontà, e rende chiaro che l’amore non deve c’entrare mai con il possesso. Per questo a volte ‘no’ è la più alta dichiarazione d’amore che si possa fare“. Massimiliano Caiazzo ha concluso: “Insieme è l’ottava. Una parola che può sembrare fuori moda sopratutto oggi in cui uomini e donne si vivono come avversari. Per questo che questa parola è la più preziosa, quella su cui investire per il futuro. Ciò che conta è che ricominciamo a guardare gli uni negli occhi degli altri. Quello che sceglieremo di vedere dipenderà solo da noi“.
La trama della quarta stagione
I protagonisti si trovano metaforicamente in mare aperto, navigando senza l’ancora della famiglia. Devono scontrarsi con le proprie paure per affrontare la vita. Al contrario, alcuni personaggi come Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia vivono ancora il peso dei legami familiari.
La quarta stagione rappresenta il momento fondamentale nelle vite dei protagonisti, in cui prendono decisioni importanti per il loro futuro e affrontare la crescita personale e la libertà di plasmare il proprio percorso verso l’età adulta.
Ha dichiarato Matteo Paolillo alla conferenza stampa di presentazione a Napoli: “Con Massimiliano Caiazzo ci siamo guardati e ci siamo detti di essere diventati grandi, i personaggi sono cresciuti e così le loro responsabilità nonostante un’età in cui non dovrebbero farle”, poi quando paragonano nuovamente Mare Fuori a Gomorra perde un po’ le staffe “L’arte racconta la vita e noi lo stiamo facendo in modo fedele. Ci vuole un’educazione alla visione, anche perché se spacchi la testa a qualcuno dopo aver visto questa serie ha lui un problema. Non possiamo essere però noi a darla, noi facciamo un prodotto artistico. È la società che deve dare degli strumenti”.