Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha respinto la proposta di Hamas per un accordo di cessate il fuoco in tre fasi. Durante la conferenza stampa tenuta dopo l’incontro con il segretario di Stato americano Antony Blinken, Netanyahu ha affermato che Israele è “ad un passo dalla vittoria totale”.

Netanyahu ha respinto la proposta di cessate il fuoco di Hamas

Benjamin Netanyahu ha respinto le richieste di Hamas per un cessate il fuoco a Gaza. Hamas aveva proposto un piano di cessate il fuoco di 135 giorni diviso in tre fasi, ognuna della durata di 45 giorni e il completo ritiro delle forze israeliane da Gaza.

Il primo ministro israeliano ha promesso di portare avanti l’offensiva militare a Gaza. Durante la conferenza stampa, Netanyahu ha affermato che Israele è vicina alla vittoria ed è necessario continuare la pressione militare per liberare i prigionieri:

Siamo vicini alla vittoria, che è la distruzione totale di Hamas. Se ci arrendiamo ad Hamas non solo non arriveremo al rilascio degli ostaggi, ma ad un secondo massacro. Il giorno dopo la guerra, sarà il giorno dopo Hamas. A Blinken ho detto che dobbiamo smilitarizzare completamente Gaza.

Benjamin Netanyahu ha affermato che non abbandoneranno i propri obiettivi e ha sostenuto che i loro attacchi a Gaza daranno risultati entro pochi mesi. Ha annunciato, inoltre, di aver dato ordine all’esercito di avanzare verso Rafah. La città di Rafah è situata un passo dall’Egitto dove più di 1 milione di civili palestinesi sfollati hanno trovato rifugio nel sud di Gaza. Ha aggiunto che “solo la pressione militare agisce per la liberazione degli ostaggi. I nostri soldati non sono caduti invano”.

Abu Mazen chiede il riconoscimento degli Stati Uniti dello Stato palestinese

Il presidente dello Stato palestinese, Abu Mazen, ha incontrato oggi Anthony Blinken presso la sede presidenziale a Ramallah.

La Wafa ha riportato il contenuto dell’incontro. Secondo quanto riferisce l’agenzia, il presidente Abu Mazen ha sottolineato l’urgenza di porre fine all’aggressione contro il popolo palestinese, specialmente nella Striscia di Gaza. Ha enfatizzato l’importanza di accelerare la distribuzione di aiuti umanitari, medicinali e alimentari, nonché di garantire l’accesso all’acqua, all’elettricità e al carburante in tutta la Striscia. Ha espresso la necessità di convocare una conferenza internazionale per la pace.

Mazen ha ribadito il suo netto rifiuto dello sfollamento forzato dei palestinesi, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania e ha chiesto un intervento degli Stati Uniti per contrastare gli attacchi dei coloni in Cisgiordania.

Il presidente ha anche sottolineato l’importanza del riconoscimento da parte degli Stati Uniti dello Stato di Palestina e ha sollecitato il loro sostegno al tentativo della Palestina di ottenere la piena adesione alle Nazioni Unite attraverso una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu.