In finanza si ricorre alla regola del 72, che consente di computare quanto tempo ci occorre per raddoppiare un investimento. La regola del 72 si può applicare anche all’investimento nel BTp?
Grazie alla regola del 72 è possibile conoscere l’interesse che consente di poter raddoppiare il capitale investito in un certo lasso di tempo. attraverso questa semplice e veloce regola finanziaria è possibile applicarla con successo anche all’investimento in BTp. Con il boom dei rendimenti molti obbligazionisti sono alla ricerca di utili informazioni che consentano di calcolare il tempo necessario per poter raddoppiare l’investimento.
Scopriamo in questa guida come si può applicare la regola del 72 all’investimento in BTp. Facciamo chiarezza.
Regola del 72 in finanza: si può applicare anche all’investimento nel BTp?
Il mercato obbligazionario è più vitale che mai: il Tesoro ha registrato un vero e proprio boom di Btp grazie al rialzo dei rendimenti. Dopo anni e anni di buio, i titoli obbligazionari statali hanno ritrovato la grande fiducia dei risparmiatori italiani, che continueranno ad investire sui bond.
Non solo gli investitori italiani puntano a detenere le obbligazioni statali, ma anche quelli stranieri hanno fiducia sul mercato obbligazionario tricolore. utilizzando la regola finanziaria del 72 molti risparmiatori desiderano sapere quanti anni occorrono per ottenere il raddoppio del capitale. Se fino a qualche anno fa investire in BTp richiedeva centinaia e centinaia di anni prima di raddoppiare il capitale, adesso occorrono due decenni circa. A rivelarcelo è la regola del 72.
Regola 72 all’investimento in BTp: 20 anni per raddoppiare il capitale investito
Durante la pandemia detenere BTp e titoli di stato non era per nulla conveniente, dal mese di ottobre si è registrato un rally ed un vero e proprio boom di rendimenti, che hanno sfiorato i 3,5 punti percentuali. Con la regola del 72 investire in BTp ci permette di raddoppiare il capitale nell’arco di un ventennio.
Chi investe il capitale in BTp è possibile raddoppiarlo tra 20 anni. Con la regola finanziaria del 72 è possibile conoscere quanto tempo è necessario per raddoppiare il capitale: è possibile dividere il numero 72 per il numero di annualità in cui il risparmiatore ha intenzione di raddoppiare i soldi investiti.
Facciamo qualche esempio per comprendere meglio: se si ha un investimento di 10mila euro in un fondo comune di investimento, che rende 10 punti percentuali all’anno, la regola del 72 ci consente di capire quando l’investitore potrà raddoppiare il capitale investito. L’investimento potrà raddoppiare in 7,2 anni.
Tornando al nodo cruciale i BTp sfiorano i 3,5 punti percentuali, applicando la regola finanziaria del 72: 72/3,5 si potrà computare che l’investimento raddoppierà in 20,57 anni.
Regola del 72 all’investimento in BTp: quali sono i difetti da considerare?
La regola finanziaria del 72 è molto veloce e semplice da applicare, ma presenta dei difetti da tenere in considerazione. Questa regola non tiene per nulla conto del prelievo fiscale e del trend inflazionistico. Questa regola ci consente di calcolare il rendimento nominale e non quello reale.
La regola finanziaria del 72 non prende in considerazione il prelievo fiscale: le imposte gravano sull’investimento totale, andando a ridurre il guadagno. Oltre al prelievo fiscale del 12,5%, è necessario prendere in considerazione anche il trend inflazionistico, che rappresenta un grande nemico dei risparmi ed erode il potere di acquisto dei consumatori.
Grazie alla regola del 72 possiamo concludere che investire in BTp conviene anche se la formula è imperfetta e si tiene conto dei rendimenti al lordo. Se fino all’emergenza pandemica investire in BTp ed in titoli di stato non era per nulla conveniente, adesso con il boom dei rendimenti è possibile ottenere interessanti guadagni. Il buon consiglio è quello di detenere titoli obbligazionari nel proprio portafoglio per diversificare e minimizzare il rischio.