La crisi Lazio è esplosa, il perchè di questa situazione se lo chiedono in molti, con il mental coach Sandro Corapi che ha una sua idea in merito: “Non si è seduti al tavolo ad analizzare quanto fatto l’anno passato per migliorare quello presente”.
Guardarsi negli occhi per crescere, un compito che avrebbe dovuto portare avanti proprio Maurizio Sarri. “Dovrebbe avere un atteggiamento diverso da quello del generale, così come molti altri tecnici”, afferma Corapi, che in esclusiva a Tag24 ha analizzato il momento di crisi dei capitolini.
Crisi Lazio, le parole di Sandro Corapi a Tag24
Un inizio d’anno nuovo spumeggiante con cinque risultati utili consecutivi. E’ bastato il pareggio con il Napoli, ma sopratutto la sconfitta pesante contro l’Atalanta a cancellare tutto in un attimo. Il quarto posto dista cinque punti, ma a preoccupare è la regressione della squadra rispetto all’anno scorso, con Sandro Corapi che ha dato la sua idea in merito.
D: Com’è possibile questa regressione rispetto alla scorsa stagione?
R: “Come in tutte le cose, quando si raggiungono determinati obiettivi bisogna fare attenzione, perché non si vive di rendita. Nel mondo del calcio purtroppo non si è abituati a fare delle analisi approfondite per ottimizzare le prestazioni future. Si vive alla giornata, mentre invece bisognerebbe sedersi e fare il punto della situazione per capire quali possano essere le cose da migliorare. Questo non è stato fatto ed è un peccato. L’anno scorso la stagione è stata positiva per la Lazio, ma cos’è stato fatto dopo? Bisogna guardare le varie situazioni all’interno dello spogliatoio, non dimentichiamoci che sono cambiate alcune figure di riferimento importanti, ma soprattutto il lavoro che viene svolto dentro il gruppo”.
D: Poco approfondimento dunque.
R: “Chi lavora sulla squadra? In questo caso l’allenatore. Sembra che si viva alla giornata e mi lascia perplesso questa cosa. Non si fanno analisi approfondite per cercare di portare i giocatori a mettere in campo il 120 per cento, nessuno fa questo genere di lavoro. Non bastano le parole dette in campo o durante gli allenamenti o nella riunione tecnica”.
Un compito necessario
Parola d’ordine comunicazione. Per Sandro Corapi è l’arma principale per poter tenere uniti i fili.
D: Se ora il tecnico cambiasse metodo comunicativo otterrebbe risultati o sarebbe troppo tardi?
R: “Chiunque può modificare un’area del proprio carattere, ma deve comunicare in un certo modo con chi scende in campo. Bisogna capire quali potrebbero essere le interferenze che possono esserci all’interno del gruppo squadra affinché vengano eliminate ed esprimersi al massimo. Questo è compito dell’allenatore per poter ottenere il 100 per 100 della prestazione”.
D: Questo anche per evitare l’effetto pancia piena?
R: “Dipende dalla fame. Ci sono molti giocatori che nonostante abbiano vinto tutto, hanno continuato a lavorare al massimo. Se un elemento quella fame non ce l’ha più, ecco che deve essere il tecnico a creare il giusto ambiente per far si che ci sia sempre. Se hai una persona che non è motivata la responsabilità è di chi gestisce il gruppo, non basta dire al giocatore di turno “entra e spacca tutto”, non funziona così. Bisogna entrare nel cuore e nell’anima dello sportivo e capire come e cosa può fare questa persona. Creare un rapporto d’empatia è fondamentale”.
D: E’ fiducioso nel vedere un Sarri capace di attuare questo modus operandi?
R: “Per niente. Nel senso, parlo da esterno perché non conosco Sarri, ma vedo le sue dichiarazioni. La prima cosa da fare sarebbe guardarsi allo specchio e lavorare per cercare di andare a capire gli errori nel segno dell’umiltà, fondamentale per crescere”.