Il giovedì grasso è il giorno nel quale inizia il Carnevale, una festa molto sentita, non solo in Italia, e che rappresenta un periodo di divertimenti e allegria per bambini ed adulti. Questa data è infatti legata a particolari usanze, anche culinarie, che si rinnovano ogni anno.
Ma perchè si chiama così? Vediamo cosa significa, qual è la storia della sua origine quali sono le principali tradizioni popolari.
Giovedì grasso: cosa significa
Il giovedì grasso è una data, che cambia di anno in anno, e segna l’inizio ufficiale dei festeggiamenti di Carnevale. Un periodo che dura fino al martedì successivo, detto appunto martedì grasso che chiude il ciclo di festività per iniziare poi il periodo religioso della quaresima.
In questo giorno solitamente, secondo la tradizione, si usa fare pasti più abbondanti del solito e consumare cibi particolarmente ricchi di grassi o dolci fritti. C’è un motivo per il quale viene celebrato in questo modo. L’origine in realtà è molto antica e risale presumibilmente al 1400, cioè a quando si è iniziato a festeggiare il carnevale prima di Pasqua. Un periodo di allegria e particolare spensieratezza che però, come dimostrano le fonti storiche, era celebrato anche prima del cristianesimo, con le feste pagane del mondo romano e greco.
Successivamente però il giovedì grasso ha assunto una valenza più importante, specialmente dal punto di vista culturale, perchè rappresenta praticamente l’ultimo giovedì nel quale si può consumare un pasto abbondante e ci si può divertire prima del periodo di ristrettezza e penitenza che invece caratterizza la quaresima. Che inizia appunto di mercoledì con il rito delle ceneri, e con il tradizionale digiuno, proprio a simboleggiare un momento di pentimento e purificazione.
L’origine del nome
L’origine del nome giovedì grasso deriva dal voler sottolineare che si tratta di un giorno durante il quale è permesso l’eccesso. Sia di alimenti particolarmente abbondanti e calorici, che di divertimento e anche trasgressione che durante l’anno non è permessa.
Il contrasto si evidenzia anche nel nome stesso del Carnevale, che viene dal latino “carnem levare“, e significa appunto che bisogna fare il pieno di cibi, prima dell’inizio di un lungo periodo di astinenza in segno di penitenza e purificazione.
Pertanto, sia il giovedì che il martedì di carnevale, anche nei tempi antichi quando c’era una certa ristrettezza economica, tutti, anche i più poveri, potevano per un giorno permettersi di mangiare carne e altre pietanze grasse durante i banchetti delle feste.
Perchè e quando si festeggia l’inizio del Carnevale
L’inizio delle vacanze di Carnevale ufficialmente è segnato dal giorno di calendario indicato dalla tradizione liturgico cristiana. Essendo legato alla Pasqua quindi, cambia di anno in anno. Solitamente il periodo inizia subito dopo l’epifania ed in molte regioni d’Italia coincide con il giorno di S.Antonio, cioè il 17 gennaio.
E termina con il martedì grasso, che quest’anno, è il 13 febbraio. Tranne nel calendario ambrosiano, che invece si concluderà il 26 febbraio. Durante la settimana di carnevale quindi le tradizioni si rinnovano con banchetti, balli in maschera e festeggiamenti caratterizzati da allegria ed abbondanza.
Le tradizioni legate al giovedì grasso
Il giovedì grasso prevede l’inizio dei festeggiamenti per il carnevale. Quindi è una data molto importante nella maggior parte delle regioni italiane, perchè questo significa non solo che si dà il via agli eventi in maschera e alle varie manifestazioni pubbliche con parate, cortei, carri allegorici e travestimenti, ma soprattutto che si deve godere delle gioie dell’abbondanza e del cibo con banchetti ed abbuffate.
I piatti tradizionali del giovedì grasso sono infatti per la maggior parte preparazioni dolci e fritti, come ad esempio le chiacchiere e le castagnole, ma anche ravioli ripieni e pietanze a base di carne di maiale come salsicce e braciole al sugo.