Il 31 gennaio 2024 è uscito in tutte le librerie il romanzo Il peso della galena (Rossini editore, 428 pagine) ispirato a una storia familiare che prende avvio nella Sardegna dell’800.
L’autrice Laura Lanza, un’insegnante sassarese grande appassionata di età vittoriana, ha ricostruito un’importante figura dimenticata del nostro Risorgimento, Giovanni Antonio Sanna, che fu uno degli uomini più ricchi dell’Europa, nonché uno dei primi self-made man. Attraverso la consultazione di archivi, la raccolta di materiale edito e inedito e la visita ai luoghi della sua vita è stata riscoperta una storia familiare del nascente Regno d’Italia.
Intervista a Laura Lanza, autrice del libro “Il peso della galena”
Come hai scoperto la passione per la Storia?
La mia passione per la storia è stata precoce, ero piccola, alle elementari, ero nella casa di campagna dei miei zii e non stavo bene. Mentre i miei cugini giocavano fuori ho trovato un vecchio libro, Cicerone voce di Roma e ho iniziato a leggerlo. Non ricordo di avere staccato gli occhi da quelle pagine finché non l’ho finito. Quell’”incontro” ha segnato il mio futuro; il mio amore per il mondo classico, per la storia, per i grandi personaggi, per le storie vere anche romanzate. Ho capito che il passato è ricco di episodi da riscoprire che hanno ancora oggi molto da raccontare e che, grazie ai libri, ci viene data la possibilità di viaggiare non solo nello spazio ma anche nel tempo.
Come è nata l’idea di questo romanzo?
Conoscevo la storia di Giovanni Antonio Sanna per averla letta in un saggio ma la molla che ha fatto nascere l’idea di un romanzo è stato il ritrovamento casuale in una piccola libreria antiquaria, di un opuscolo scritto dall’ingegner Asproni contro il gerente della miniera di Montevecchio. C’era già tutto in quelle poche pagine difensive; la gelosia, la sete di potere, l’arguzia e il tradimento. E’ stata la molla che ha attivato la mia curiosità. Uno dei protagonisti del romanzo mi stava spiegando in prima persona quanto valesse la pena di sapere più dettagli. Da allora ho iniziato a ricercare tutto il materiale possibile per soddisfare ogni curiosità.
Quando hai capito che delle vicissitudini della famiglia Sanna volevi farne un libro?
Quando avevo la storia completamente delineata, scriverla è stato una logica conseguenza.
Inizialmente ho pensato di cercare qualche famoso scrittore e girargli tutto il materiale raccolto, nella speranza che si innamorasse di questa storia quanto me e le rendesse giustizia ma non ci è voluto molto perché capissi che invece questa storia la sentivo troppo mia, per regalarla ad altri. Dovevo essere io a mettermi in gioco. Quando ho iniziato a buttare giù le prime parole non sapevo se sarei riuscita davvero ad arrivare alla fine ma devo ammettere che, una volta avviato il lavoro, la storia si è lasciata scrivere quasi come un ricordo del passato.
Come avvicineresti i giovani alla lettura?
Fossi un genitore che vuole avvicinare un figlio alla lettura, gli farei trovare molti libri in casa senza imporgli niente, lasciandoli lì, a disposizione. Il bambino e poi ragazzo deve prenderli per curiosità, essere lui a decidere tempi e modi, I libri hanno un potere magico di attrazione ma per agire devono essere fatti trovare. Prima o poi verranno raccolti. Poi è necessario l’esempio. Vedere un adulto che legge stimola i giovani.
Una curiosità sul testo e perché sarebbe importante leggerlo?
Non saprei davvero quale scegliere tra le tante curiosità ma ve ne voglio raccontare almeno una. Stavo scrivendo degli anni marsigliesi e avevo anche individuato una famiglia mazziniana, residente a Marsiglia in quel periodo, che a mio avviso sarebbe stata perfetta per essere amica dei Sanna. Una sera passeggiavo al Gianicolo con mio fratello quando, dal buio di un cespuglio, mi è apparso davanti proprio il busto di quel garibaldino! Era Candido Augusto Vecchi, l’uomo che avevo scelto. Per me è stato come un segno che stavo facendo le scelte giuste. E’ stata una bellissima sensazione.
Credo questo libro possa essere una lettura interessante per tutti perché, nonostante la trama si collochi in un momento storico ben definito, è comunque una storia universale, capace di toccare i diversi aspetti dell’animo umano. Nel bene e nel male, ci siamo tutti in questa storia, con gli inevitabili limiti e i grandi sogni che sono dentro ciascuno di noi.