Italia, continua la crisi del reparto offensivo prima degli Europei di quest’estate in Germania. Un tema che attanaglia la nazionale azzurra da più di un decennio: sono passati i tempi in cui gli attaccanti straripavano in Serie A e ora sta sempre di più diventando un problema per il ct Luciano Spalletti. L’ex allenatore del Napoli si è dovuto adattare alla situazione fin dall’inizio del suo mandato e ha dato la stessa fiducia a giocatori che pur non segnando e giocando molto, in nazionale hanno sempre ben figurato. I casi più eclatanti sono quelli di Moise Kean o Nicolò Zaniolo o anche a centrocampo con giocatori come Frattesi.

I numeri sono a dir poco generosi anche con gli esterni d’attacco tanto cari al 4-3-3 voluto sia prima da Mancini che ora da Spalletti e al momento il giocatore con più gol italiano è Domenico Berardi con i suoi nove gol in Serie A. Nelle punte si fa ancora più fatica: otto gol per Immobile (contando tutte le competizioni), sette per Scamacca e Pinamonti, sei per Lucca, cinque per Retegui, quattro per Raspadori. Ci sono addirittura dei casi ancora più peggiori come quelli di Moise Kean (ancora fermo a zero reti) e Gnonto (a quota due gol in Serie B inglese).

Italia, lo scarso minutaggio degli attaccanti in vista degli Europei

Il dato più preoccupante oltre allo scarso rendimenti sotto porta, è anche l’impiego in campo: negli ultimi mesi, tra infortuni e scelte tecniche non c’è stato un vero e proprio attaccante ad avere una continuità. Immobile è sempre in ballottaggio per un posto da titolare con Castellanos mentre Retegui dopo essere arrivato in pompa magna a Genova è stato rallentato dagli infortuni. Scamacca sta ritornando a segnare con regolarità grazie al sistema di gioco di Gasperini, ma anche lui era rimasto diverso tempo fermo ai box.

Nemmeno le ali se la passano bene: Berardi è il miglior marcatore azzurro ma ora è fermo per guai fisici. Chiesa ha siglato sei gol ma i continui infortuni lo stanno facendo più volte andare in panchina in favore di Yildiz. Zaniolo invece è uno dei pochi giocatori dell’Aston Villa di Emery che non sta brillando dal punto di vista dei numeri e delle prestazioni: in venticinque partite è andato in rete solo due volte. L’unico nome che sta sorprendendo tutti e trascinando un Napoli in piena crisi è Matteo Politano che ormai è un titolare fisso della formazione di Mazzari con i suoi sei gol e quattro assist in Serie A. Per l’ex Roma questa potrebbe essere una piccola rivincita dopo non essere stato convocato da Mancini per Euro 2020.

La possibile soluzione in vista dell’Europeo

Nel complesso il quadro per Spalletti è tutt’altro che sereno: a giugno iniziano gli Europei e ci sono davvero pochi punti saldi in attacco. L’ex Udinese dovrà inventarsi qualcosa e sperare nell’esplosione durante il finale di stagione o nella stessa competizione di un nome con poche aspettative. Non essendoci più gli attaccanti in grado di segnare 20-30 gol come un tempo, il segreto per fare bene è cercare di puntare sul collettivo, lo stesso punto forte dell’Italia di Mancini che quasi tre anni fa vinse l’Europeo senza un vero e proprio goleador.