Che fine ha fatto Greta Spreafico? È possibile che sia svanita nel nulla senza lasciare tracce? Sono in tanti a chiederselo, ripensando alla storia della 53enne originaria di Erba scomparsa da Porto Tolle, in provincia di Rovigo, il 4 giugno del 2022 e mai ritrovata. Una storia ancora irrisolta.
La storia di Greta Spreafico, scomparsa a Rovigo e mai ritrovata
Greta Spreafico aveva 53 anni quando, nel giugno 2022, scomparve improvvisamente nel nulla. Viveva ad Erba, ma da circa un mese si trovava a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, per occuparsi da vicino della compravendita di una proprietà di famiglia, la casa appartenuta al nonno in cui era solita trascorrere le vacanze o concedersi qualche momento di relax.
Aveva un compagno, Gabriele, a sua volta sposato e con figli. Fu lui, secondo le ricostruzioni, l’ultimo a sentirla prima che sparisse. Alle 3.06 della notte fra il 3 e il 4 giugno lei, infatti, gli scrisse: “Ti amo e ti voglio un mondo di bene…buona notte”. Da allora il suo telefono sarebbe risultato sempre spento. E la sua auto, una Kia Picanto nera – inquadrata dalle telecamere di videosorveglianza mentre transitava al varco denominato “accesso Barricata” del paese alle ore 5.16 del 4 giugno – non sarebbe mai stata ritrovata.
Gli inquirenti l’hanno cercata a lungo (anche nel Po), così come hanno cercato la donna, passando al setaccio i suoi dispositivi elettronici e i suoi documenti – incluso un testamento che aveva da poco fatto redigere – e ascoltando coloro che la conoscevano. Secondo il fratello Simone non si sarebbe mai allontanata volontariamente. Teme piuttosto che qualcuno possa averla sequestrata e averle fatto del male.
I dubbi del fratello
I sospetti dell’uomo si concentrano, in particolare, sul fidanzato, che nel testamento della sorella compariva come suo unico erede. Il suo timore è che avesse degli interessi economici nel farla sparire. Anche perché avrebbe mentito sulla loro relazione: agli inquirenti ha sempre detto che al momento della sparizione stavano insieme.
Secondo il fratello della donna, invece, si erano lasciati a maggio, quando lei era tornata a Porto Tolle. Il tutto dopo aver inscenato un suicidio, perché lui – dopo averle promesso di sposarla – non si era ancora deciso a divorziare dalla precedente moglie. Una ricostruzione opposta rispetto a quella da lui fornita, secondo cui con Greta andavano “d’amore e d’accordo”. Lei “aveva paura che i fratelli potessero farle del male”, ha dichiarato diverse volte.
Sembra che si fosse addirittura rivolta a un investigatore privato: era convinta che qualcuno la perseguitasse. Dal 2018, dopo la morte del padre, aveva iniziato a soffrire di depressione. Ma aveva anche diversi problemi fisici. Poco prima che sparisse aveva deciso di interrompere le cure che le erano state prescritte contro il parere di tutti coloro che le erano vicini, che temevano una ricaduta.
Verso l’archiviazione del fascicolo d’inchiesta per distruzione e occultamento di cadavere
Dopo aver indagato per sequestro di persona, la Procura di Rovigo, ipotizzando che la donna fosse morta, aveva deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta per distruzione e occultamento di cadavere, iscrivendo nel registro degli indagati un amico di Greta, il giardiniere Andrea Tosi, che avrebbe trascorso insieme a lei la sera prima della sua scomparsa.
L’uomo si è sempre proclamato innocente. In effetti, secondo il pm titolare delle indagini, a suo carico non sarebbero emersi indizi di colpevolezza. Il fascicolo che lo riguarda potrebbe quindi presto essere archiviato. Di questo e di molto altro parlerà questa sera, 7 febbraio, la trasmissione televisiva Chi l’ha visto?, che tratterà anche i casi di Andreea Rabciuc e Liliana Resinovich.