Il blocco dell’attività sul conto corrente di un individuo deceduto costituisce una procedura ineludibile stabilita dalla normativa, e non può essere eluso. Tuttavia, nei casi di conto cointestato con firma disgiunta, questo blocco non viene applicato; pertanto, l’unica via per sottrarsi a tale interruzione è aprire un conto corrente con firma disgiunta.

È possibile evitare o, più precisamente, aggirare il congelamento attraverso deleghe per la gestione del conto.

Come evitare il blocco del conto corrente in caso di morte?

L’impiego di una procura speciale o generale consente al delegato di operare sul conto corrente anche dopo la morte del titolare, a meno che non venga revocata dagli eredi. In seguito al decesso di un familiare, è necessario adempiere a una serie di obblighi da parte degli eredi. Inizialmente, si deve presentare la dichiarazione di successione, e gli eredi devono deliberare sull’accettazione o il rifiuto dell’eredità. Tuttavia, per presentare questa dichiarazione, è imperativo conoscere dettagliatamente l’intero patrimonio del defunto, inclusi conti correnti, libretti di risparmio, titoli e polizze assicurative.

Una volta individuata la banca, si invia una richiesta di verifica dell’esistenza di conti correnti, allegando:

  • il certificato di morte originale,
  • una copia del documento di identità dell’erede,
  • un’autocertificazione che attesti l’identità degli eredi, il grado di parentela con il defunto e la natura testamentaria della successione.

Dopo aver comunicato il decesso del titolare, la banca procede al blocco del conto corrente per prevenire transazioni non autorizzate, in attesa della produzione dell’atto di notorietà degli eredi e della dichiarazione di successione.

Il file sarà inviato sotto forma di PDF via e-mail, tuttavia, c’è la possibilità di richiedere l’originale con spedizione al proprio indirizzo mediante corriere espresso. Su richiesta specifica, è altresì possibile ottenere la traduzione e legalizzazione del certificato, o l’apposizione dell’apostilla.

Come sbloccare il conto corrente del titolare defunto senza successione?

Rappresentano un’eccezione alla regola generale i casi in cui la dichiarazione di successione non è un obbligo e si può procedere con lo sblocco del conto corrente del defunto senza la necessità della successione. In particolare, le attuali normative stabiliscono che la dichiarazione non sia richiesta nei seguenti scenari:

  1. Quando gli eredi sono limitati al coniuge e/o ai familiari in linea retta del defunto.
  2. Se il valore complessivo dell’eredità è inferiore a 100.000 euro.
  3. Nel caso in cui l’eredità non includa beni immobili o diritti reali immobiliari.

In queste circostanze, gli eredi, anche senza procedere con la successione, hanno il diritto di richiedere la chiusura del conto corrente. È sufficiente presentare un’autocertificazione e compilare il modulo specifico fornito dalla banca, corredato dal certificato di morte del familiare e copia del documento di identità degli eredi.

L’autocertificazione deve attestare la qualità di eredi e la conformità alle condizioni stabilite dalla legge per l’esenzione dalla presentazione della dichiarazione di successione presso l’Agenzia delle Entrate.

Dopo aver consegnato la documentazione alla banca, gli eredi possono esprimere la loro volontà sulla gestione del conto corrente, decidendo se:

  1. Mantenerlo attivo, subentrando nella gestione del defunto.
  2. Rinunciare e chiudere il conto corrente, riscuotendo le somme in base alle quote ereditarie.

Nel caso di conto corrente cointestato, solo la quota del cointestatario defunto rientra nell’asse ereditario, e per la chiusura del conto è richiesto il consenso del cointestatario ancora in vita, pur restando il diritto degli eredi di rinunciare.