Anche Lybra Finance ha deciso di dare vita ad una sua stablecoin. Lo ha fatto lanciando eUSD, un token il quale mira a sfruttare al meglio ETH e stETH per riuscire a garantire ai propri utenti non solo una maggiore sicurezza, ma anche redditività dell’investimento.

Una decisione che conferma l’azienda come un notevole attore dell’innovazione finanziaria. In particolare di quella finanza decentralizzata (DeFi) cui molto guardano come una vera e propria miniera d’oro, in ottica futura.

eUSD; cos’è e cosa si propone

eUSD è una stablecoin, ovvero una criptovaluta che si propone di regalare agli utenti quella stabilità che è praticamente impossibile con i token tradizionali. Un ambito il quale cerca di bypassare i problemi che sconsigliano l’utilizzo degli asset virtuali per i pagamenti, che si sta arricchendo mese dopo mese.

Nel caso di eUSD l’emittente è Lybra Finance, azienda già nota per il varo di LBR, una soluzione DeFi ideata per il mercato spot. Si tratta di una stablecoin ipercollateralizzata, ovvero garantita da riserve di valuta reale superiori al quantitativo di token emessi

L’altro obiettivo che si prefigge eUSD è la redditività. Per riuscire ad assicurarla ai propri utenti, il protocollo permette loro il conio di token dopo aver depositato come garanzia ETH o stETH. Grazie a questo modus operandi, non gli eUSD vengono stabilizzati, ma i loro detentori sono in grado di ritagliarsi una rendita passiva con un rendimento costante, derivante proprio dai rendimenti che vengono generati da ETH e StETH depositati. Si tratta quindi di una buona opportunità per tutti coloro che sono alla costante ricerca di rendimenti interessanti, costanti e stabili, incentrati su beni non aleatori.

Come funziona eUSD

eUSD rappresenta il prodotto principale di Lybra Finance, andandone in pratica a rappresentare una componente centrale. Il suo funzionamento prevede una serie di passi ben precisi, a partire dal conio. Per poterlo condurre a termine, gli utenti devono depositare Ethereum (ETH) e staked Ethereum (stETH) all’interno del protocollo.

Per quanto riguarda l’ancoraggio, è con il dollaro statunitense, in rapporto paritario. A tenerlo in equilibrio è non solo la sovracollateralizzazione, ma anche i meccanismi di liquidazione e le opportunità di arbitraggio.

Oltre alla generazione di interessi stabili, eUSD è caratterizzato dall’assenza di commissioni per il processo di conio e da quella di interessi sui prestiti. Gli interessi a favore dei liquidity provider (LP), provengono dal rendimento dei token messi in deposito e dai Liquid Staking Derivatives (LSD).

La sicurezza della stablecoin

A conferire sicurezza a eUSD sono proprio le misure prese da Lybra per offrire rassicurazioni sul proprio stato patrimoniale. Cui si aggiungono gli audit dei suoi smart contract condotti periodicamente da SourceHat (ex Solidity Finance).

Nel corso degli stessi sono stati evidenziati due problemi, giudicati però di scarso rilievo:

  1. l’impostazione della commissione di riscatto è limitata dal tipo di dati del parametro “newFee”, il quale si attesta ad un massimo del 2,55%, contrariamente al 5% previsto;
  2. non sono dichiarate alcune variabili immutabili, indicate invece come costanti per risparmiare gas.

Sono invece stati certificati i risultati ottimali conseguiti su aspetti chiave, a partire dalle potenziali vulnerabilità. Gli schemi di autorizzazione sono stati giudicati adeguati e non sembrano esserci falle in grado di favorire ad esempio i Sybil Attack. Al tempo stesso, sono rimasti fuori dagli audit alcune parti del sistema. Un dato che occorre sicuramente tenere presente, in sede di valutazione da parte degli utenti.

Da un punto di vista tecnologico, quindi, eUSD si presenta con le carte in regola. Occorre ora cercare di capire perché sarebbe il caso di preferire questa stablecoin a quelle più affermate, ad esempio Tether. Una domanda dalla quale, in fondo, va a dipendere anche il suo eventuale successo sul mercato.