Legge sui pesticidi Ue, cosa prevede e perché è stata ritirata? La notizia del ritiro del regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari l’ha data, ieri 6 febbraio, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel corso della discussione in plenaria al Parlamento Europeo, facendo esultare gli agricoltori in protesta da settimane in tutta Europa.

La legge sui pesticidi era stata presentata nel giugno del 2022 con l’obiettivo dichiarato di dimezzare, entro il 2030, l’uso dei fitofarmaci e fertilizzanti nei paesi europei. Tra le altre misure anche il divieto assoluto di impiegare tali prodotti in aree sensibili. L’uso dei pesticidi, in base al regolamento, avrebbe dovuto essere sostituito con l’adozione di “alternative a basso rischio”.

Legge sui pesticidi Ue, cosa prevede? Dimezzare l’uso dei fitosanitari entro il 2030

Cosa prevede la legge sui pesticidi Ue? La prima cosa da dire è che si trattava di un regolamento, quindi direttamente applicabile in tutti gli Stati membri. L’obiettivo principale era quello di dimezzare l’uso di pesticidi e fitofarmaci in Europa entro il 2023, perseguendo la linea del cosiddetto “Farm to Fork” – dalla fattoria alla forchetta – ovvero arrivare ad avere un sistema alimentare più sano per le persone e più rispettoso per l’ambiente.

Il regolamento prevedeva anche regole più stringenti per la gestione integrata dei parassiti attraverso metodi alternativi di controllo, lasciando l’utilizzo dei pesticidi come ultima ipotesi. L’uso dei prodotti chimici, infine, veniva vietato totalmente in tutte le aree sensibili e aree ecologicamente sensibili come: parchi o giardini pubblici, campi da gioco, aree ricreative o sportive, percorsi pubblici.

Legge pesticidi Ue, perché è stata ritirata?

La legge sui pesticidi Ue è stata ritirata o meglio, è stato avviato l’iter per il ritiro, sotto la pressione delle proteste degli agricoltori che ieri – dopo settimane di proteste – hanno portato i trattori davanti alla sede del Parlamento Europeo.

Ma le proteste non sono state l’unica ragione, la legge si rivelò fin da subito divisiva e invisa alle lobby degli agricoltori. Ieri la Von der Leyen aveva sottolineato come fosse diventata simbolo di polarizzazione.
La legge, infatti, è stata respinta dal Parlamento Europeo in prima lettura con 299 voti e si è poi bloccata in Consiglio.

Un percorso istituzionale molto accidentato che ha convinto la Von del Leyen a chiederne il ritiro al Collegio dei Commissari a cui spetterà il compito di ratificare il ritiro della proposta. La presidente del Consiglio Europeo, però, a chiarito che la questione pesticidi non sparirà dai radar europei, ma rimarrà all’ordine del giorno per la redazione di una nuova proposta di legge “più ragionata”.