L’operazione “Streetbullying” della Polizia di Stato di Piacenza ha dato il via ad una serie di attività ed operazioni per contrastare il fenomeno delle baby gang, presenti all’interno della città. Nel corso della mattinata di oggi, mercoledì 7 febbraio 2024, gli agenti hanno proceduto con il riconoscimento e il fermo di decine e decine giovani destinatari di provvedimenti di natura penale e amministrativa.

Piacenza, raid contro baby gang: l’operazione della Polizia

Gli agenti e gli esperti delle Forze dell’ordine di Piacenza hanno svolto una vasta attività di contrasto alle baby gang, ovvero alle bande giovanili che vedono al centro ragazzi, spesso anche minori di 18 anni.

Oggi i membri della Polizia di Stato della città dell’Emilia Romagna hanno eseguito un vero e proprio blitz per smantellare un gruppo presente nel territorio, nato da poco o in fase di formazione. Gli indagati risultano essere 45 in totale.

A seguito di approfondite indagini, gli esperti hanno rintracciato gang di giovani, sia minorenni che appena maggiorenni, i quali – secondo le ricostruzioni e le accuse – stavano tentando, in questo periodo, di creare delle bande strutturate ed organizzate.

L’obiettivo di tali soggetti, nello specifico, sarebbe stato quello di ottenere il predominio sul territorio cittadino, tramite il compimento di delitti di varia tipologia e di varia natura.

Le zone d’azione erano il centro di Piacenza, in partico il Viale Pubblico Passeggio, piazzale Genova, Corso Vittorio Emanuele, via Negri e via IV Novembre.

Così gli agenti hanno eseguito un raid proprio per contrastare tale fenomeno all’interno della città di Piacenza. Hanno messo i giovani nelle condizioni di non poter proseguire le attività criminose che sono state loro contestate.

Gli esperti hanno prima capito il modo in cui i giovani agivano e si aggregavano tra di loro, poi li hanno individuati e fermati. Hanno smantellato il tutto e hanno informato i ragazzi coinvolti dei provvedimenti a loro carico.

Lo ha spiegato oggi la stessa Questura di Piacenza, la quale ha fornito maggiori dettagli in merito in seguito al blitz.

Le accuse ai giovani

I giovani individuati in questa mattinata con l’operazione “Streetbullying” sono stati raggiunti da ordinanze e provvedimenti di natura penale e amministrativa. Essi, sia soggetti minori che ragazzi con 18 anni appena compiuti, sono accusati di vari reati.

Si parla anche di delitti come rapina, lesioni, rissa, ma anche porto abusivo di armi, estorsione e infine persino spaccio di droga e sostanze stupefacenti. In questo caso complessivamente sono tate denunciati 19 ragazzi, di cui 6 minorenni.

I soggetti fermati nella mattinata di oggi, mercoledì 7 febbraio 2024, sono di origine italiana, ma anche europea ed extracomunitaria. Tra i provvedimenti della questura, ci sono stati numerosi Daspo Willy per proibire ai giovani  di frequentare il centro storico.

Gli agenti hanno voluto, tramite questa speciale operazione, fermare sul nascere tali gruppi. Sono molto importanti le azioni non solo di contrasto, ma anche e soprattutto quelle di prevenzione di episodi delittuosi di tal genere.

Il fenomeno delle baby gang è un fenomeno purtroppo molto diffuso in Italia, da Nord a Sud. Le Forze dell’ordine, le autorità e gli stessi esponenti del governo italiano sono costantemente al lavoro per cercare di contrastare tali bande giovanili che vedono il coinvolgimento, spesso e volentieri, di soggetti minori di 18 anni.

Ieri abbiamo parlato di una baby gang fermata a Campobasso. Sei ragazzi sono stati fermati con l’accusa di aver aggredito, lo scorso 29 gennaio, un coetaneo di 15 anni. Secondo quanto emerso il ragazzo sarebbe stato vittima di una serie di atti persecutori da parte del gruppo per diversi mesi.

I soggetti fermati frequentavano la stessa scuola del 15enne. È proprio all’interno dell’istituto che egli sembra essere stato “preso di mira” dai componenti del gruppo. Poi le azioni e le aggressioni contro la sua persona sarebbero proseguite anche all’esterno.