Pensione anticipata 2024 e taglio dell’assegno INPS. La legge di Bilancio ha rinnovato la pensione anticipata a 62 anni di età con Quota 103 fino al 31 dicembre 2024. In sostanza, da una parte esiste la concreta possibilità di collocarsi a riposo al compimento dei 62 anni di età, ma solo se presente un accumulo contributivo di 41 anni, di cui almeno 35 anni di versamenti effettivi.
Dall’altra parte, non si dà quello che si dava nel 2023; il motivo è legato al sistema di calcolo contributivo, anche per gli anni che rientrano nel retributivo. In Italia succede che le norme previdenziali, con lo scatto di un anno, si trasformano in penali che portano in riduzione l’assegno anche di un terzo. Vediamo insieme come funzionano le diverse versioni di Quota 103.
Pensione anticipata Quota 103 – taglio assegno INPS
Negli ultimi giorni, Tag24.it ha raccontato della protesta degli agricoltori, delle famiglie in difficoltà per l’erogazione dell’Assegno unico e della drammatica crisi di liquidità che vive il Paese.
Di conseguenza, non potevano sfuggire le ferree regole imposte con il passaggio dal 2023 al 2024 per la misura Quota 103.
Sicuramente, persiste un clima di rabbia amplificato dall’aumento dei prezzi sui beni di prima necessità, dalle nuove penali imposte in campo previdenziale alla modifica degli ammortizzatori sociali erogati (quasi) al contagocce.
Per il 2024, in campo pensionistico sono cambiate diverse regole e non riguardano necessariamente l’accesso alla misura, ma piuttosto la presenza di penali che portano in riduzione l’importo dell’assegno anche di un terzo rispetto a quanto rilasciato nel 2023.
Chi può andare in pensione a 62 anni?
Per il 2024, la pensione anticipata flessibile viene rilasciata in presenza dei seguenti requisiti maturati al 31 dicembre 2024:
- 62 anni di età;
- almeno 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni di versamenti effettivi raggiunti anche in regime di cumulo (art. 1 co. 239 e ss.).
Chi ha maturato quota 103 nel 2023 può andare in pensione nel 2024?
In base alle disposizioni normative contenute nell’articolo 14, comma 1, del D.L. numero 4/2019, i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall’INPS, nonché alla Gestione separata che hanno maturato i requisiti di accesso al trattamento anticipato perfezionano il diritto alla pensione dopo tre mesi. In particolare, il suddetto articolo recita:
“Gli iscritti alle gestioni pensionistiche di cui al comma 1 che maturano dal 1° gennaio 2019 i requisiti previsti al medesimo comma, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi”.
Nella legge di Bilancio sono stati modificati diversi aspetti per la pensione anticipata Quota 103, incluso quest’ultimo; pertanto, i requisiti devono essere soddisfatti tenendo conto delle nuove finestre mobili di seguito riportate:
- 7 mesi, per i lavoratori del settore privato;
- 9 mesi, per i dipendenti pubblici.
È importante notare che chi raggiunge i requisiti e ha già perfezionato i requisiti entro il 31 dicembre 2023 mantiene il diritto alla pensione anche negli anni successivi.
Il diritto cristallizzato alla pensione con le medesime regole perfezionate nel 2023 può essere utilizzato nel 2024, 2025, 2026 e successivi.
Pensione anticipata senza il taglio sull’assegno INPS: ecco cosa succede
L’attuale normativa non pregiudica il diritto alla pensione anticipata Quota 103 nei confronti di coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2023, i quali conservano le medesime condizioni; pertanto, possono pensionarsi nel 2024 con condizioni più favorevoli, incluso il calcolo della rendita con il sistema misto.
È importante notare che la pensione Quota 103, per il 2023, è legata a un tetto massimo pari a 5 volte il trattamento minimo, sino al perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia ordinaria.
In altre parole, la rendita mensile non supera l’importo di circa 2.839,70 euro (circolare INPS n. 11/2023).
Le nuove regole previste dal 1° gennaio 2024 prevedono un tetto massimo di 4 volte il trattamento minimo, ovvero l’importo non supera circa 2.394,44 euro (lordi).
Inoltre, per i lavoratori che perfezionano i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata Quota 103 entro il 31 dicembre 2024, la rendita mensile viene ricalcolata esclusivamente con il sistema contributivo. Questo trattamento è molto più sfavorevole, in quanto prevede una decurtazione dell’assegno di circa il 17%.
Pensione anticipata e taglio assegno INPS: ecco come cambia quota 103 nel 2024
In sostanza, attualmente due sono i canali di accesso alla pensione anticipata Quota 103 e riguardano coloro che hanno maturato i seguenti requisiti:
- 62 anni e 41 anni di contributi al 31 dicembre 2023 (vecchio ordinamento calcolo dell’assegno con il sistema misto);
- 62 anni e 41 anni di contributi maturati tra il 1° gennaio 2024 ed il 31 dicembre 2024 (nuove regole calcolo dell’assegno con il sistema contributivo).
Questo contesto non riguarda il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, per i quali vengono applicate regole pensionistiche diverse.