Il Certificato stato di famiglia rappresenta un documento fondamentale che descrive la composizione di una famiglia anagrafica, evidenziando le persone che condividono la stessa residenza e sono legate da vincoli di parentela, matrimonio, affinità, tutela o affetto. La sua importanza emerge in diverse circostanze burocratiche e legali.
Stato di famiglia e nucleo familiare: differenze
La distinzione tra famiglia anagrafica e nucleo familiare è essenziale. Mentre il nucleo familiare si riferisce a un gruppo di persone legate da fonti comuni di reddito o patrimonio, lo stato di famiglia riguarda specificatamente la coabitazione e i legami affettivi o legali tra i suoi membri.
Il Certificato di Stato di Famiglia è infatti un documento ufficiale rilasciato dall’Ufficio Anagrafe del Comune di residenza, che elenca tutti i membri di una famiglia anagrafica, specificando nomi, cognomi, date di nascita, e il relativo grado di parentela.
Componenti dello Stato di Famiglia
Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica n. 223 del 30 maggio 1989, la famiglia anagrafica include individui che vivono nella stessa abitazione e sono connessi da relazioni di varia natura. Interessante notare come la legge consideri membri della stessa famiglia anagrafica anche i figli sposati che risiedono con i genitori, senza costituire un nucleo a sé.
A cosa serve il Certificato stato di famiglia
Dal punto di vista pratico, il certificato di stato di famiglia trova applicazione in una vasta gamma di situazioni: dalla richiesta di assegni familiari e bonus governativi fino alla compilazione dell’ISEE per l’accesso a servizi e sussidi, dalla partecipazione a bandi pubblici alla richiesta di finanziamenti e mutui. La sua funzione di attestazione della composizione familiare lo rende indispensabile per la verifica di condizioni di eleggibilità a supporti economici e servizi.
La possibilità di autocertificazione nei confronti della pubblica amministrazione (valida solo sei mesi) ne aumentano l’utilità e la praticità.
Come avere il documento e modificarlo
Cambiare la propria situazione di stato di famiglia implica un aggiornamento della residenza o del domicilio.
Per ottenere il Certificato di Stato di Famiglia, i cittadini possono rivolgersi allo sportello dell’Ufficio Anagrafe comunale, oppure sfruttare le piattaforme online messe a disposizione da molti Comuni. La procedura richiede la presentazione dei dati anagrafici del richiedente, e, in caso di modalità telematica, l’utilizzo della tessera sanitaria. Il costo del certificato varia a seconda che sia richiesto in carta semplice o con marca da bollo.
Inoltre, ricordiamo che è possibile scaricare gratuitamente e autonomamente i certificati anagrafici online, sia per sé stessi che per i familiari, tramite il portale ANPR, evitando il recarsi agli sportelli. La gamma di certificati disponibili include documenti come anagrafico di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, e molti altri, accessibili con identità digitale (SPID, CIE, CNS). Il servizio permette la verifica e il download dei certificati in PDF o l’invio via email.
Con l’attivazione del servizio anagrafico online, i cittadini hanno la possibilità di ottenere certificati in maniera autonoma e gratuita, grazie alla centralizzazione delle identità anagrafiche in un unico sistema nazionale. Questo passo avanti nell’interoperabilità tra Enti facilita l’accesso ai servizi digitali, migliorando l’efficienza e la sicurezza delle procedure burocratiche.Inizio modulo
Autocertificazione stato di famiglia: come fare e differenze con certificato tradizionale
Una svolta significativa è stata introdotta con l’art. 46 del D.P.R. 445/2000, che ha equiparato l’autocertificazione al certificato tradizionale per quanto riguarda l’attestazione dello stato di famiglia.
Pertanto, è stata introdotta la possibilità di autocertificare lo stato di famiglia, semplificando le procedure burocratiche e riducendo i tempi di attesa. La dichiarazione sostitutiva di certificazione, firmata dal cittadino, permette di semplificare le procedure amministrative, essendo accettata da pubbliche amministrazioni, aziende gestori di servizi pubblici, e, in alcuni casi, anche da privati.
Tuttavia, in specifici contesti, può essere ancora richiesto il certificato ufficiale, sottolineando l’importanza di conoscere le circostanze in cui uno o l’altro documento è preferibile.
La redazione dell’autocertificazione, valida sei mesi e prorogabile, deve includere informazioni dettagliate sui componenti della famiglia anagrafica, l’indirizzo di residenza, e i dati anagrafici del richiedente. La responsabilità delle informazioni fornite ricade sul dichiarante, con implicazioni legali in caso di dichiarazioni mendaci.