Anche nel 2024 ci sono importanti scadenze da ricordare per i professionisti nel settore scolastico italiano, con importanti modifiche legislative che influenzano le opzioni di pensionamento anticipato. Andiamo a vedere quali sono le opzioni percorribili per il personale della scuola per andare in pensione nel 2024.
Pensione scuola 2024: pensionamento ordinario e anticipato, le opzioni
Il personale scolastico, includendo dirigenti, docenti e personale ATA, si trova di fronte a una finestra temporale importante che si chiude a fine febbraio 2024 per la presentazione delle domande di pensionamento, con effetto dal 1° settembre dello stesso anno. La modalità di presentazione è rigorosamente digitale, tramite il sistema POLIS Istanze Online.
Pensione scuola 2024: le date chiave da ricordare
La gestione delle domande di pensionamento per il 2024 richiede attenzione a specifiche scadenze:
- 12 gennaio 2024: ultimo giorno per la gestione delle posizioni dei pensionandi.
- 28 febbraio 2024: chiusura delle domande per i dirigenti scolastici.
- 22 aprile 2024: data entro cui l’Inps comunicherà l’accertamento dei diritti pensionistici.
Quota 103 e Opzione Donna: cosa c’è da sapere sul pensionamento anticipato
L’Inps svolge un ruolo cruciale nella verifica dei requisiti per il pensionamento anticipato, rilasciando certificazioni post presentazione della domanda. Per i dirigenti scolastici, la procedura segue un percorso ordinario, distinto da quello del personale docente e ATA.
La legge di bilancio del 2024 introduce modifiche significative alle condizioni di pensionamento anticipato, inclusa una penalizzazione maggiore per Quota 103 e requisiti di età aggiornati per Opzione Donna.
Pertanto, due strade principali si aprono per chi cerca un’uscita anticipata: Quota 103, che mantiene i requisiti di età e contributi invariati rispetto al passato, nonostante una penalizzazione maggiore in termini di benefici pensionistici, e Opzione Donna, che ora richiede un anno in più di età per l’accesso.
Entrando più nello specifico, Quota 103 che richiede 62 anni di età e 41 anni di contributi, mentre Opzione Donna richiede 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti (59 anni per quelle autonome) e il versamento di 35 anni di contributi al 31 dicembre 2023. La decorrenza del trattamento pensionistico sarebbe dopo 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti per le lavoratrici subordinate, e dopo 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Deroghe e opzioni supplementari
Oltre a Quota 103 e Opzione Donna, esistono deroghe e opzioni come Quota 102 e Quota 100, che, sebbene scadute, offrono ancora possibilità a chi ha raggiunto i requisiti in tempo. Inoltre, il canale d’uscita per Ape Sociale rappresenta un’alternativa per coloro che rispettano i nuovi criteri di età (almeno 63 anni e 5 mesi di età a differenza dei 63 anni richiesti lo scorso anno).
Pensione scuola 2024: requisiti per la pensione di vecchiaia
A partire dal 1° settembre 2024, il personale scolastico potrà accedere alla pensione di vecchiaia rispettando i criteri di età e contribuzione stabiliti. In generale, sono richiesti almeno 20 anni di contributi e l’età di 67 anni compiuti entro il 31 dicembre 2024. Tuttavia, per chi svolge attività ritenute gravose, la pensione di vecchiaia diventa accessibile con 30 anni di contributi e 66 anni e 7 mesi di età.
Requisiti pensione anticipata: come accedere
La pensione anticipata rappresenta un’opzione flessibile per chi, entro il termine del 31 dicembre 2024, ha maturato un requisito contributivo significativo: 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, senza possibilità di arrotondamento.
Lavoratori precoci
Per i lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno accumulato almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento del diciannovesimo anno di età, è previsto un accesso facilitato alla pensione anticipata, indipendentemente dall’età anagrafica se appartengono alle categorie richieste per l’Ape Sociale (disoccupazione post-licenziamento, ruolo di caregiver, invalidità pari o superiore al 74% o lavoro usurante).
La pensione cumulativa
La pensione in regime di cumulo permette di unire le contribuzioni accreditate in diverse gestioni pensionistiche, facilitando l’accesso sia alla pensione di vecchiaia che a quella anticipata. Questa opzione è particolarmente vantaggiosa per chi ha versato contributi in casse diverse, inclusi i liberi professionisti.