La prima serata di Sanremo 2024 (la nostra diretta) segna una conferma su quelle che erano le impressioni delle prove aperte alla stampa. A guidare la classifica stampa ci saranno sicuramente Loredana Bertè e Fiorella Mannoia pronte a giocarsi all’ultimo voto il premio della critica. Annalisa e Angelina Mango sembrano destinate a giocarsi la vittoria finale, con Alessandra Amoroso e Geolier tra i potenziali outsider grazie al pubblico a casa. Tutti i voti e le sensazioni dalla sala Roof Ariston.
Sanremo 2024 pagelle prima serata, tutti i top e i flop dalla sala stampa
Clara – Diamanti Grezzi 7 – Non è facile esordire sul palco dell’Ariston come prima, ma dimostra subito una bella grinta. La quota Mare Fuori da casa potrebbe fare la differenza e spingerla in alto in classifica. Una canzone forte e orecchiabile, alcuni la cantano in sala stampa.
Sangiovanni – Finiscimi 4– La canzone di Sangiovanni proprio non ci piace, banale sia nel testo che nella musica. Una canzone che rischia di non passare neppure in radio. Sala stampa freddissima.
Fiorella Mannoia – Mariposa 8,5 – Una delle regine della musica italiana si presenta vestita in bianco da sposa, la sua canzone ha un sound orecchiabile ma più che pop è quasi un canto popolare. Il testo pregno di significati, un inno per le donne che cita con la frase “Una nessuna centomila”. Premio della critica quotato al minimo, arrivano i primi applausi convinti della sala stampa e la standing ovation dell’Ariston.
La Sad – Autodistruttivo 3 – Non bastano i cartelli e l’aiuto all’associazione contro il suicidio a spingerli, accoglienza fredda.
Irama – Tu no 5,5- Interpretazione meglio dal vivo rispetto ai primi ascolti, ma non scalda il cuore del pubblico come la Ovunque Sarai della precedente partecipazione. Niente applausi della stampa.
Ghali – Casa Mia 6,5 – Testo interessante e ritmo tra rap e pop che potrebbe essere molto amato dalle radio. Porta anche qualcosa di scenografico con l’arrivo in platea di un animale. Qualche applauso dalla stampa, ma sicuramente sarà spinto dalle radio.
Negramaro – Ricominciamo tutto 8 – Dal vivo sono anche meglio degi ascolti, la migliore band italiana per distanza che con la voce di Giuliano Sangiorgi toccano il cuore. Sono padroni del palco e si candidano fortemente per i primissimi posti. Amatissimi anche dal pubblico dopo i sold out negli stadi possono essere la grande sorpresa.
Annalisa – Sinceramente 8,5 – Live rende tantissimo rispetto alla traccia audio ascoltata a metà gennaio. Già dalle prove si era avuta l’intuizione che Annalisa potesse offrire un grande arrangiamento con l’aiuto dell’orchestra e così è. Un brano ritmato e divertente, fresco e travolgente. Potrebbe persino piacere in ottica Eurovision e la stampa applaude, forse è proprio lei la favorita numero uno.
Mahmood – Tuta gold 6,5 – Il brano meno performante di Mahmood a Sanremo, anche se ritmo e testo ci sono. Potrebbe essere la sua prima volta fuori dalla TOP 5, la stampa che lo ha sempre osannato resta fredda.
Diodato – Ti Muovi 7,5 – Diodato porta in scena la miglior coreografia del festival con i ballerini regalando un momento di spettacolo, ma la sua canzone è ben lontana dall’intensità e dalla profondità di Fai Rumore. Bella, ma non indimenticabile e la stampa che lo ha sempre spinto applaude poco.
Loredana Bertè – Pazza 10 – Vincitrice assoluta con il testo più bello messo meravigliosamente in musica. La regina di Sanremo alla 12esima volta in gara punta decisa verso le primissime posizioni e stavolta un quinto posto le basterebbe per arrivare alla finalissima. La stampa la accoglie con una standing ovation così come l’Ariston. Può farcela.
Geolier – I pe me tu pe te 6 – In sala stampa non sale nessuno, in pochi capiscono il testo. La musica c’è e la sufficienza la diamo sulla fiducia dei colleghi napoletani.
Alessandra Amoroso – Fino a qui 8,5 – Brano personale e autobiografico per la cantante salentina che forse proprio per questo sembra sentirla particolarmente. Strano però che una veterana come lei in grado di riempire San Siro forse si emozioni sul palco dell’Ariston. Forse è proprio però l’emozione a renderla vera ed empatica con il pubblico che la incorona sui social. Il brano può crescere ancora nelle prossime serate, anche perché il testo è da brividi con un bellissimo messaggio. Per la vittoria è una delle favorite.
The Kolors – Un ragazzo una ragazza 8 – Tormentone nel senso più positivo del termine, si balla e canta anche in sala stampa. Anche loro sono da altissima classifica ed è una conferma dopo Italo disco.
Angelina Mango – La noia 9 – Se loredana Bertè è la regina di Sanremo c’è Angelina come principessa, anche se dal look sembra quasi più un’amazzone. Un look grintoso come la sua canzone, un brano dove la parte più melodica si fonde benissimo con altre più ritmate quasi rappate. Poi è un’animale da palcoscenico, sicuramente la migliore per presenza scenica. Per applausi in sala stampa è dietro solo a Bertè e Mannoia, con i voti da casa è insieme ad Annalisa e Amoroso la grande favorita.
Il Volo – Capolavoro 8 – Il brano non è tra i loro più belli, lontano da Grande Amore, ma le loro voci unite sono sempre tra le più potenti e belle della musica italiana. Loro sarebbero anche una garanzia in ottica Eurovision.
Big Mama – La rabbia non ti basta 6,5 – Messaggio sociale contro il bullismo e il bodyshaming, brava Big Mama esempio per tanti.
I Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita 9 – Coreograficamente una delle più belle, canta tutto il teatro in piedi e anche la sala stampa. Sono davvero una delle sorprese più belle di questa edizioni. Se questi due vecchietti si prendono la classifica delle radio sarà un vero trionfo per Amadeus che dimostra di rispolverare e dare nuova vita alle leggende.
Emma – Apnea 7 – Emma dal vivo rende sempre più che in disco non c’è niente da dire, il palco se lo prende eccome. Una canzone dedicata a qualche ex, chissà se a qualcuno a casa fischieranno le orecchie. Intanto qui si canta e si balla.
Nek e Renga – Pazzo di te 7 – Classica canzone romantica per i due amici che aggiungono il festival al loro nuovo percorso artistico insieme. Le loro voci si fondono insieme e con l’orchestra è sicuramente più bella.
Mr Rain – Due Altalene 6,5 – Senza i bambini quest’anno non ha il bonus di cantare prima di mezzanotte, ma si porta le altalene e con la sua delicatezza prova nuovamente a commuovere il pubblico. Il brano è orecchiabbile, ma sembrano effettivamente tutti uguali.
Bnkr 44 – Governo punk 5,5 – Il collettivo rap amato dai giovani e arrivato tramite Sanremo Giovani porta un po’ di energia sul palco, ma difficilmente faranno strada. La canzone non convince molto.
Gazzelle – Tutto qui 7 – Uno dei ragazzi più interessanti del panorama musicale capace di riempire gli stadi e di portare una canzone tipicamente sanremese. Anche lui può essere spinto da casa.
D’argen D’Amico – Onda alta 6 – Dove si balla era stato un tormentone perfettamente riuscito, stavolta ci butta in mezzo anche la politica e non è altrettanto travolgente. Una delle delusioni di questo festival. Spicca però il trash con il vestito a peluche. Un punto bonus per il discorso contro la guerra
Rose Villain – Click Boom 7 – Un bel tormentone anche questo, un pezzo a due volti che passa da una parte intima ad una più grintosa. Dopo essere esplosa con Achille Lauro ora si prende il palco dell’Ariston e potrebbe essere una bella consacrazione in ottica radio che potrebbero spingerla.
I Santi Francesi – L’amore in bocca 7 – Canzone pop rock in cui il duo ex vincitore di X-Factor tira fuori il loro riconoscibilissimo sound. Una bella esibizione anche a livello scenico.
Fred De Palma – Il Cielo non ci vuole 5 – Insieme a Sangiovanni la canzone peggiore del festival.
Maninni – Spettacolare 5,5 – Amadeus ha ammesso che è stato ripescato dallo scorso anno, ma se lo aveva scartato forse c’era un motivo. Una canzonetta, con l’accanimento di farlo cantare alle 2 di notte.
Il Tre – Fragili 6,5 – Testo dal significato importante, un ragazzo sicuramente interessante per la capacità d’interpretare i testi. La melodia è molto orecchiabile così come il ritornello. Una canzone che a metà classifica ci sta tutta. Un po’ sfortunato con l’orario, infatti la stampa è ormai assopita.