Daniela Di Maggio, madre del giovane musicista Giogiò Cutolo, tragicamente scomparso in una controversa lite a Napoli, ha ricevuto un invito da parte di Amadeus per partecipare a Sanremo 2024.

Chi era GioGio Cutolo?

Questa partecipazione rappresenta un tributo al talento e alla memoria del figlio, un gesto che Daniela considera doveroso. Ha spiegato: “Giogiò suonava nell’orchestra sinfonica di Sanremo. Quest’anno sarebbe venuto di nuovo a suonare, aveva persino organizzato una masterclass con il primo corno dell’orchestra sinfonica di Sanremo. Purtroppo, la mano barbara di quel killer glielo ha impedito per sempre. È giusto un tributo alla sua memoria nel tempio della musica, Sanremo, dove mio figlio avrebbe desiderato trasferirsi se avesse superato l’audizione che stava per affrontare”.

La notizia della commemorazione di Giogiò sul palco del festival era già circolata nei giorni precedenti, ma è stata ufficializzata da Amadeus durante la conferenza stampa inaugurale di Sanremo 2024. Durante la serata, Daniela Di Maggio condividerà il dramma che ha colpito suo figlio, narrando la tragica spirale di violenza che lo ha portato a morire in un parcheggio sotto casa. Questo invito si presenta come un omaggio necessario, considerando anche il legame di Giogiò con l’orchestra sinfonica di Sanremo.

“Questo tributo alla sua memoria è giusto anche per rappresentare una Napoli giusta, una Napoli della legalità, una Napoli aristocratica che credo io e mio figlio incarnassimo” ha affermato la donna di 54 anni. “Il messaggio che porterò su quel palco è proprio questo: Napoli, purtroppo spesso rappresentata in modo folcloristico, ha un lato che non viene mai mostrato. Spero che con la mia presenza e quella di mio figlio, la vera Napoli venga rappresentata su quel palco.” Giovanbattista Cutolo, affettuosamente noto come Giògiò, è stato tragicamente privato della vita a soli 24 anni il 31 agosto scorso, vittima di tre proiettili sparati da un sedicenne durante una discussione insignificante per strada. Da allora, la madre di Giovanbattista ha combattuto instancabilmente per ottenere giustizia per il figlio.