Come andare in pensione nel 2024? Una risposta a questa domanda la forniremo nel testo, ma anticipiamo sin da subito che le condizioni non sono delle migliori, soprattutto per chi opta per la pensione anticipata.
Non è l’anno giusto per gli scivoli pensionistici, anche se le norme non sono cambiate particolarmente rispetto al passato, se non per i requisiti che sono diventati molto più stringenti e penalizzanti.
Quindi, nel testo andremo a vedere quali sono tutte le opzioni e i requisiti anagrafici e contributivi di accesso alla pensione.
Come andare in pensione nel 2024?
L’adeguamento basato sulla speranza di vita è stato implementato in risposta all’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione.
Per il 2024, non ci sono stati sostanziali adeguamenti e allora perché è diventato ancora più difficile andare in pensione? Se si opta per la pensione di vecchiaia, nulla è cambiato, anche se già l’età pensionabile è molto alta:
- 67 anni d’età;
- 20 anni di contributi.
Si può anche optare per la pensione di vecchiaia contributiva con soli 5 anni di contributi versati non precedenti al 1996. In questo caso, si deve essere ancora più avanti con l’età: nel 2024, si può accedere a 71 anni.
La Legge di Bilancio del 2024 ha confermato anche l’Isopensione, mantenendo l’accesso possibile fino a 7 anni prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria.
Come cosa serve per andare in pensione nel 2024
Non cambiano le classiche formule di pensionamento: trattamento di vecchiaia e anticipato. Gli anni di contributi richiesti sono meno della metà di quelli richiesti dal pensionamento anticipato che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, a prescindere dall’età anagrafica.
Per la pensione di vecchiaia non è prevista l’applicazione di alcuna finestra di slittamento. Di norma, decorre il primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.
Come cambiano le pensioni anticipate
Se passiamo alle deroghe alla pensione di anzianità anticipata, allora il discorso si complica. Parliamo di Quota 103, Ape Social e Opzione Donna.
Nel caso di Quota 103, nel 2024, è fortemente depotenziata. La Legge di Bilancio del 2024 prevede il calcolo della prestazione con il sistema contributivo, non più con il misto.
Per accedervi è necessario aver compiuto il 62° anno d’età e avere almeno 41 anni di contribuzione.
Rinnovata anche l’Ape Social, rivolta alle categorie di lavoratori più deboli:
- Disoccupati con esaurimento integrale dell’indennità di disoccupazione;
- Invalidi civili con almeno il 74% di invalidità certificata;
- Caregivers;
- Addetti ad attività particolarmente “difficoltose e rischiose”.
L’Ape Social è stata rinnovata, ma con alcune penalizzazioni:
- Requisito anagrafico sale a 63 anni e cinque mesi;
- Dalle attività “difficoltose e rischiose” non ci sono più quelle aggiunte due anni fa.
Infine, Opzione donna. Si tratta della pensione anticipata per le lavoratrici con 61 anni d’età e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023, solo se rientrano nelle seguenti categorie di tutela:
- Caregivers;
- In possesso di una invalidità civile almeno al 74%;
- Lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale riconosciuta.
Pensione anticipata per i lavoratori precoci
Concludiamo parlando di un’ulteriore possibilità di pensionamento rivolta ai lavoratori precoci. Si tratta di una prestazione economica erogata, previa presentazione della domanda, ai lavoratori che:
- Possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età;
- Si trovano in determinate condizioni indicate dalla legge e perfezionano, entro il 31 dicembre 2026;
- Hanno 41 anni di contribuzione.