ZetaChain è una blockchain di livello 1 lanciata da pochi giorni e che ha già creato un certo interesse tra addetti ai lavori e investitori. Il motivo di questo interesse è da ravvisare nel fatto che si tratta di una soluzione progettata nel preciso intento di dare risposte al problema dell’interoperabilità. Un problema che affligge in particolare le reti di prima generazione, che non sono state ideate per lo scambio di dati e operazioni di smart contract senza soluzione di continuità.
ZetaChain: cos’è e cosa si propone
ZetaChain (ZETA) è una blockchain layer 1 concepita nel preciso intento di andare a colmare quella distanza tra reti che rende complicate le interazioni tra di loro. Grazie ad essa le catene sono in grado di dare vita ad uno scambio di dati e ad una esecuzione di smart contract senza soluzione di continuità.
In particolare, la piattaforma permette alle dApp (applicazioni decentralizzate) l’utilizzazione delle funzionalità di più blockchain, anche a quelle che non prevedono l’utilizzo di smart contract, ad esempio Bitcoin e Dogecoin.
A spianare la strada all’interoperabilità sono i contratti intelligenti omnichain unici e il motore ZetaEVM. Sono proprio loro a fare di ZetaChain un vero e proprio hub per l’integrazione delle funzionalità blockchain.
L’ecosistema così strutturato, vede la presenza di un token nativo, ZETA, il quale è chiamato a svolgere un ruolo cruciale nelle commissioni di transazione, nell’incentivazione della partecipazione alla rete e nei processi decisionali che avvengono al suo interno.
La blockchain è stata lanciata nei primi giorni dell’anno in corso, potendo contare su una base finanziaria pari a 27 milioni di dollari. Risorse che saranno impiegate nei lavori di sviluppo tesi a fare di ZetaChain un protagonista nell’interconnettività blockchain. Uno strumento grazie al quale gli sviluppatori avranno l’opportunità di approntare applicazioni decentralizzate più efficienti e versatili.
Come funziona ZetaChain?
Per il suo funzionamento, ZetaChain si appoggia al software development kit (SDK) di Cosmos e al motore di consenso di Tendermint, fondato su un meccanismo Proof-of-Stake (PoS). Grazie a questa struttura, la blockchain riesce ad assicurare ai suoi utenti:
- la possibilità di utilizzare smart contract omnichain. In pratica, i contratti intelligenti alimentati da ZetaEVM, un motore compatibile con la Ethereum Virtual Machine rendono possibili le interazioni tra le diverse blockchain;
- la gestione di asset esterni, resa possibile dall’estensione delle sue funzionalità e dall’applicazione della stessa logica dei contratti intelligenti a quelle blockchain che sono prive di funzionalità tese al loro sfruttamento;
- I trasferimenti di asset senza soluzione di continuità, anche nel caso di blockchain come Bitcoin, notoriamente priva di funzionalità native per i contratti intelligenti, e senza la necessità di ponti ad hoc;
- la messaggistica cross-chain, cui spetta il compito di favorire il passaggio dei dati tra le diverse catene.
Come è facile notare, quindi, ZetaChain si configura alla stregua di una blockchain dedicata alla facilitazione dei contatti tra le varie reti. Uno strumento grazie al quale gli sviluppatori e gli utenti possono finalmente disporre di un ecosistema in grado di interagire in maniera efficiente.
Il token ZETA
All’interno di ZetaChain, un ruolo fondamentale è affidato a ZETA, il coin nativo della rete. Per quanto concerne la tokenomics, l’offerta totale ammonta a 2,1 miliardi di esemplari e proprio la presenza del tetto conferisce un aspetto deflazionistico al progetto.
ZETA è chiamato a svolgere una serie di compiti che ne fanno il vero e proprio propulsore dell’interno sistema. In particolare, tra di essi spiccano i seguenti:
- la fornitura degli incentivi di rete spettanti ai validatori per il prezioso apporto alla sicurezza della rete a lungo termine;
- quella delle commissioni di transazione, che sono a loro volta distribuite a validatori e utenti, in modo tale proteggere la blockchain dallo spam e dalla possibilità di attacchi, in particolare quelli DDoS;
- la messaggistica e il trasferimento di valore cross-chain. In particolare, nel caso di transazioni tra catene, ZETA viene sottoposto a burning sulla catena originaria e conio su quella di destinazione. In tal modo si garantisce l’efficienza dei trasferimenti, anche senza la creazione di wrapped token;
- la fornitura di liquidità ai pool, per la quale gli LP (Liquidity Provider) sono premiati tramite incentivi e commissioni di trading.
A questi compiti, si aggiunge poi quello collegato ai processi di governo interni alla rete. In pratica, chi detiene i token si assicura il diritto di partecipare alle decisioni riguardanti i piani di sviluppo. Favorendo in tal modo l’effettiva decentralizzazione del sistema.