La Federazione Italiana Rugby guarda con rinnovato interesse lo stadio Flaminio, l’impianto romano in cui, per la prima volta, portò il Sei Nazioni. Una lunga parentesi, dal 2000 al 2011, prima di abbandonare la struttura per l’Olimpico e assistere purtroppo, come tanti romani, al disfacimento dello storico impianto, oggi abbandonato a sé stesso.
Flaminio, il rugby torna a guardare con interesse lo storico stadio romano e sua ex casa
Come riporta una nota della Fir, il presidente della federazione, Marzio Innocenti, ha incontrato nelle ultime ore nella Capitale, negli uffici dell’Istituto per il Credito Sportivo, i rappresentanti del consorzio di promozione per la rigenerazione del Parco Urbano Flaminio.
Nel corso dell’incontro – informa la Fir – si è discussa la comune volontà di attivare un tavolo di lavoro congiunto volto a identificare più dettagliatamente le esigenze federali, nonché a definire strategie più idonee ad avviare nel futuro prossimo un processo di rivalorizzazione.
Sull’impianto c’è l’interesse anche della Lazio di Lotito
A breve, intanto, anche la Lazio del presidente Claudio Lotito dovrebbe muoversi, presentando un nuovo progetto al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e all’assessore allo Sport, Alessandro Onorato (che recentemente, interpellato da Tag24 sul tema, ha risposto così). Quello dei biancocelesti del calcio è un serio interesse, ma finora non si sono ancora visti operai né ruspe.
Il Flaminio è stato la culla dell’alto livello italiano – le parole di Innocenti – e una splendida casa per la Nazionale. L’incontro con il consorzio per la rigenerazione del Parco all’interno del quale sorge lo stadio è un primo, importantissimo passo di un percorso che confidiamo possa garantire a questo storico impianto il futuro che merita.