Campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1982 e 122 gol realizzati con la maglia del Torino, club di cui è stato una bandiera. Ciccio Graziani ha scritto una pagina indelebile della storia di questo sport, si è fatto amare e gli ha dedicato tutta la vita. Prima calciatore, poi allenatore e dirigente e adesso ancora opinionizta e commentatore tv. Nel corso della sua carriera ha vissuto stagioni straordinarie, vestendo anche le maglie di Fiorentina e Roma. Con i giallorossi tre stagioni, dal 1983 al 1986. Per commentare il momento della squadra di De Rossi e l’ultima sfida, Roma-Cagliari, Graziani è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Roma-Cagliari, Graziani a Tag24

Tre su tre per la nuova Roma di Danielel De Rossi. L’esonero di Mourinho sembrava aver gettato nello sconforto tutto l’ambiente, ma in situazioni del genere la cura migliore non può essere altro che quella dei risultati. Nove punti contro Verona, Salernitana e Cagliari che hanno rilanciato i giallorossi in classifica e in piena corsa Champions. L’esperienza dell’ex capitano sulla panchina dei capitolini non poteva inziare in maniera migliore. La squadra appare meno nervosa, più aggressiva e concreta. Per vedere la mano del mister si dovrà attendere ancora un pò, ma i primi cambiamenti sono evidenti, a partire dal modulo. Per commentare il momento dei giallorossi e l’impatto di De Rossi, ripartendo da Roma-Cagliari, mister Ciccio Graziani è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Tre vittorie su tre partite, è una Roma rinata quella di Daniele De Rossi?

“La fortuna di Daniele èquella di essere arrivato in un momento in cui, anche in virtù degli avversari, era prevedibile che si potesse fare bene. Per carità, in questo campionato non si deve dare nulla per scontato, neanche nei match di bassa classifica e quindi la bravura del mister è quella di aver riportato all’interno della squadra entusiasmo ed autostima. Ha cambiato la logica e virato su una tattica diversa. È passato da una difesa a 5 a una difesa a 4, portando un uomo in più in mezzo al campo. Evidentemente è migliorato anche nella fase offensiva e i risultati sono figli di questo tipo di lavoro”.

È una squadra più tranquilla anche dal punto di vista caratteriale? Li hai visti meno nervosi rispetto alla gestione Mourinho?

“Ieri contro il Cagliari sì, mentre nei due match precedenti, nel secondo tempo la squadra si era disunita. Contro Verona e Salernitana hanno addirittura rischiato di rimettere in ballo i risultati che sembravano ormai acquisiti e chiusi. In quel caso ho visto un po’ più di nervosismo. Questa squadra ha sicuramente dei limiti, ma credo che De Rossi stia lavorando molto anche su questo aspetto”.

È Lorenzo Pellegrini l’uomo simbolo di questa rinascita? Tre partite e tre gol, dipende solo dal fatto che con De Rossi gioca più vicino alla porta rispetto quanto facesse con Mourinho?

“Sicuramente gioca più vicino alla porta e questo gli giova, ma soprattutto lo fa con maggior sicurezza. Con Mourinho era diventato quasi un’alternativa, non era più un titolare inamovibile, non c’era più fiducia estrema nei suoi confronti. Sicuramente anche questo ha influito sulle sue prestazioni. Invece De Rossi, parlando con lui, gli avrà ridato serenità e tranquillità e lui sta rispondendo sul campo”.

Dopo tre partite relativamente semplici, nel prossimo match i giallorossi giocheranno contro l’Inter capolista. È la prova del nove?

“Assolutamente sì, è la prova del nove, soprattutto perché per la prima volta ci si confronterà con una squadra sulla carta più competitiva e che potrà creare maggiori problemi ai giallorossi. De Rossi dovrà capire come poter far fronte a una partita di alto livello. Vedremo quanta qualità riuscirà ad esprimere la Roma contro i nerazzurri, ma io sono convinto che faranno una buona prestazione. Ovviamente non garantisco che possa portare a casa un risultato importante, ma ho l’impressione che se la formazione di Inzaghi deve vincere, contro questa Roma dovrà giocare veramente bene, altrimenti farà fatica”.

Roma che nel frattempo è tornata in piena corsa Champions. Il quarto posto è possibile ed è da qui che passa il futuro di De Rossi?

“Con il quarto posto sarebbe d’obbligo confermarlo, ma probabilmente anche se dovesse raggiungere il quinto posto, chi lo sa! Dal suo arrivo sta facendo molto bene, ora dovrà essere la proprietà a capire se avrà o meno la possibilità di crescere con questa squadra. Non so se sarà lui a gestirla anche il prossimo anno, ma per quanto visto finora, penso che possa anche restare. Se dovesse centrare la Champions il rinnovo sarebebe matematico, anche perchè sarebbe assurdo non dare fiducia a Daniele a quel punto. Il quinto o il sesto posto invece aprirebbero a varie valutazioni. Non escludo che la società possa decidere comunque di andare avanti con lui e programmare insieme il futuro”