In un’epoca in cui l’inclusione e la tutela dei diritti diventano sempre più centrali nel dibattito pubblico e sociale, l’Italia compie un importante passo avanti con l’istituzione del Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità. Questa figura rappresenta un pilastro fondamentale nell’ambito della protezione e promozione dei diritti umani per le persone con disabilità, un gruppo che, secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, comprende oltre tre milioni di individui nel Paese. Vediamo in dettaglio di che cosa si tratta, quali sono le competenze e come opererà questo nuovo organismo.

Chi è e cosa fa il Garante Nazionale per i Diritti delle Persone con Disabilità

Il Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità è il risultato di un impegno condiviso e di una visione progressista, che pone l’Italia in linea con gli standard internazionali sulla protezione dei diritti umani, come delineato dalla Convenzione Onu. La sua istituzione risponde alla necessità di un organismo indipendente che agisca come punto di riferimento per le oltre tre milioni di persone con disabilità nel Paese, promuovendo una cultura del rispetto e dell’inclusione.

Il Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità è un organismo indipendente e operativo, istituito per garantire la tutela dei diritti delle persone con disabilità in Italia. La sua creazione è stata approvata dal Consiglio dei Ministri su proposta della Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e si colloca all’interno delle disposizioni previste dalla Legge delega sulla Disabilità (Legge 22 dicembre 2021, n. 227). Il Garante avrà il compito di agire come punto di riferimento per i cittadini con disabilità, assicurando che i loro diritti siano rispettati e promossi in ogni ambito della vita quotidiana.

L’obiettivo è quello di creare un ambiente in cui ogni individuo, indipendentemente dalle proprie condizioni, possa partecipare attivamente alla vita della comunità, realizzando pienamente i propri sogni e aspirazioni. Il Garante opererà in sinergia con le istituzioni, le associazioni e tutti i cittadini, per costruire un futuro in cui l’inclusione non sia più un’aspirazione ma una realtà quotidiana.

Quando diventerà operativo

L’organismo inizierà a essere pienamente operativo a partire dal 1° gennaio 2025. Da quel momento, avrà il compito di intervenire attivamente nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, in linea con quanto stabilito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Composizione e struttura organizzativa

Il Garante sarà caratterizzato da una struttura collegiale composta da un presidente e due membri, selezionati per le loro competenze e esperienze nel campo dei diritti umani e della lotta contro le discriminazioni. A partire dal 1° gennaio 2026, l’ufficio del Garante sarà supportato da una struttura organizzativa composta da due dirigenti e venti operatori, i quali verranno assunti attraverso procedure concorsuali pubbliche, garantendo trasparenza e meritocrazia.

Garante Nazionale per i diritti delle persone con disabilità: compiti e funzioni

Il ruolo del Garante è di vitale importanza per garantire una società più inclusiva e equa. Avrà il potere di organizzazione autonomo, con indipendenza amministrativa e libertà decisionale. Tra le sue funzioni principali, il Garante avrà il compito di monitorare la situazione dei diritti delle persone con disabilità in Italia, intervenire in caso di violazioni e promuovere iniziative volte a migliorare la qualità della vita di questi cittadini. Ogni anno, entro il 30 settembre, il Garante dovrà inoltre inviare una relazione alle Camere e al Presidente del Consiglio dei Ministri per illustrare le attività svolte e i progressi raggiunti.

Entrando più nel dettaglio, il Garante avrà il compito di promuovere e vigilare sul rispetto dei diritti delle persone con disabilità, contrastando ogni forma di discriminazione e molestia. Tra le sue funzioni principali si annoverano:

  • La raccolta di segnalazioni relative a discriminazioni o violazioni dei diritti, provenienti direttamente dalle persone con disabilità, dai loro familiari o dalle associazioni che li rappresentano.
  • La conduzione di verifiche, sia su iniziativa propria sia a seguito di segnalazioni, per identificare eventuali fenomeni discriminatori.
  • La possibilità di visitare strutture che erogano servizi pubblici essenziali, per colloqui riservati con le persone con disabilità o con chi può fornire informazioni rilevanti.
  • La promozione di campagne di sensibilizzazione, progetti e azioni per diffondere una cultura del rispetto dei diritti delle persone con disabilità, in particolare nelle istituzioni scolastiche.