Guerra a Gaza, scomparsa la piccola Hind. Blinken al Cairo incontra il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi
Ha fatto il giro del mondo la telefonata straziante di una bambina di sei anni all’operatrice Rana Faqih del call center della Mezzaluna Rossa Palestinese di Ramallah. La piccola si è trovata in mezzo al fuoco israeliano mentre viaggiava a bordo di un’auto insieme agli zii e a 5 cuginetti.
Mentre la vocina sempre più flebile della piccola Hind, l’operatrice della Mezzaluna Rossa ha dichiarato che la bimba fosse terrorizzata e aspettava i soccorsi in mezzo ai cadaveri dei suoi parenti, uccisi dall’esercito israeliano.
Le ultime notizie di Hind risalgono a una settimana fa, quando un’ambulanza dell’organizzazione è riuscita a passare i controlli per andare a recuperarla, ma da quel momento si sono perse le tracce sia della piccola che dei soccorritori. L’IDF non rilascia dichiarazioni e ribadisce di “star ancora controllando“.
Nel frattempo, nuovi attacchi con droni si sono verificati nel Mar Rosso: attaccata una nave battende bandiera delle Barbados, livemente danneggiata.
Attacco di Israele in Siria, quattro morti
Israele ha attaccato la città di Homs, in Siria, uccidendo quattro persone, compresi due civili.
È quanto dichiarato da Rami Abdel Rahman, a capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Abdel Rahman ha spiegato che le vittime sono rimaste uccise dopo che l’attacco portato dall’esercito israeliano ha colpito un edificio, facendolo crollare.
Blinken arrivato in Israele
Dopo l’Egitto e il Qatar, Antony Blinken è arrivato in Israele.
La visita del capo della diplomazia americana non è casuale, arrivando proprio mentre il governo di Tel Aviv sta esaminando la risposta di Hamas a una nuova proposta di accordo per una tregua dai combattimenti.
Blinken si confronterà domani con le autorità israeliane proprio per discutere del possibile accordo.
Mossad valuta risposta di Hamas a bozza negoziato
L’ufficio di Benjamin Netanyahu fa sapere che il Mossad, il servizio segreti israeliano, sta attualmente valutando la risposta di Hamas alla bozza di accordo per una nuova tregua.
La risposta di Hamas è arrivata a Israele grazie alla mediazione del Qatar.
Tajani: “L’Italia lavora per la pace in Medio Oriente”
Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, si è espresso così sul negoziato di liberazione degli ostaggi di Hamas: “Diamo un sostegno convinto al negoziato per la liberazione degli ostaggi, per il cessate il fuoco a Gaza e per la definizione di un orizzonte politico che porti alla soluzione ‘due Popoli due Stati’. Il Governo italiano lavora per la pace in Medio Oriente”.
Blinken: “L’Arabia Saudita è interessata alla normalizzazione dei rapporti con Israele”
L’Arabia Saudita è interessata alla normalizzazione delle relazioni con Israele. A dichiararlo è il Segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha avuto dei colloqui con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Tuttavia l’avvicinamento ad Israele è condizionato alla fine del conflitto a Gaza e alla creazione di uno Stato palestinese.
Houti: “L’Italia sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen”
“L’Italia sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen”. A dichiararlo è Mohamed Ali al-Houti, uno dei leader degli Houti yemeniti che ha consigliato ai Paesi europei la pressione dei responsabili di crimini a Gaza.
Antony Blinken: Domani colloquio cruciale su Israele e Hamas
Il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken ha dichiarato che domani parlerà con Israele riguardo la risposta di Hamas in merito all’accordo sugli ostaggi. Durante una conferenza stampa con il primo ministro del Qatar, Blinken ha evidenziato nuovamente l’importanza di arrivare ad un accordo sugli ostaggi tra Hamas e Israele.
Josep Borrell presenta un piano per la soluzione al conflitto nel Medio Oriente
L’alto rappresentante dell’UE per la Politica Estera, Josep Borrell, ha preparato un piano di dodici punti, con lo scopo di mettere fine alla guerra e alla violenza che sta consumando il Medioriente. Non si tratta di un piano di pace, lo ha precisato lo stesso alto rappresentante, ma, piuttosto, andrebbe inteso come un piano per la soluzione a due stati.
Nyt: più di un quinto degli ostaggi a Gaza è morto
Il New York Times ha rivelato una valutazione interna dell’esercito israeliano secondo cui, dall’inizio della guerra nella Striscia, almeno 32 dei restanti 136 ostaggi nelle mani di Hamas sono morti.
Le famiglie dei rapiti dei quali la morte è stata confermata sono state informate. L’intelligence israeliana sta lavorando su dati non confermati, secondo cui almeno un’altra ventina di ostaggi potrebbero essere stati uccisi.
Milei, intendo trasferire ambasciata a Gerusalemme
Il presidente argentino Javier Milei, al suo arrivo in Israele, ha ribadito l’intenzione di trasferire l’ambasciata a Gerusalemme.
L’ufficio del premier Netanyahu ha accolto favorevolmente l’annuncio, sottolineando che il capo di Stato argentino “ha mantenuto le sue promesse”.
Hamas ha subito condannato duramente l’annuncio.
🇦🇷🚨| Furor por Milei en Israel. Lo reciben como un rockstar. Nunca se vió algo igual. pic.twitter.com/yJ4U3rF2d9
— Viejo Facho (@ElViejoFacho) February 6, 2024
Netanyahu ringrazia Milei
Il premier Netanyahu ha ringraziato Milei peril supporto allo Stato ebraico e per l’annuncio di voler spostare l’ambasciata argentina in Israele.
In un comunicato ufficiale israeliano si legge che:
Il premier ne aveva parlato col presidente Milei dopo la sua elezione e si felicita che egli abbia mantenuto la promessa
Netanyahu vuole discutere con Milei del rafforzamento delle relazioni fra i due Paesi.
Libano convoca l’ambasciatore britannico
Il Libano ha convocato l’ambasciatore della Gran Bretagna, Hamish Cowell, a seguito della protesta dopo visita di Cameron.
Il capo della diplomazia libanese, Abdallah Bou Habib, ha consegnato una nota di protesta riguardo la recente visita nella capitale libanese del ministro degli Esteri britannico, nella quale si legge:
Il Regno Unito lavora per contribuire a preservare la stabilità in Libano e prevenire una dannosa escalation regionale
Volontari della Mezzaluna Rossa arrestati da Israele
La Mezzaluna Rossa ha fatto sapere che 2 volontari sono stati arrestati da Israele vicino ospedale di al-Amal.
I due volontari, Tamer Mohammed Hussein Shahin e Hamdan Samer Abu Khattar, della Mezzaluna Rossa palestinese sono stati arrestati dall’esercito israeliano mentre attraversavano il corridoio umanitario per sfollati.
Svezia, agenti iraniani arrestati per tentato omicidio
Sono stati arrestati in Svezia due agenti iraniani che volevano uccidere degli ebrei, considerati agenti dell’intelligence militare di Teheran.
A diffondere la notizia, l’emittente radiofonica Sverige Radio, che afferma che gli agenti iraniani sono Mahdi Ramezani e Fereshteh Sanaeifarid.
Milei arrivato in Israele
Il presidente argentino Javier Milei è arrivato in Israele, per il suo tour che prevede anche una tappa in Italia, il prossimo venerdì.
Il ministro degli Esteri Israel Katz ha accolto Milei e lo ha ringraziato per il sostegno nella guerra.
L’esercito libanese non si schiera al confine con Israele
Il ministro degli Esteri di Beirut, Abdullah Bou Habib, ha comunicato che l’esercito libanese non ha la capacità di schierarsi al confine con Israele.
Il progetto di schierare truppe regolari libanesi farebbe parte della soluzione diplomatica promossa dagli Stati Uniti, per cercare di evitare che il conflitto espandersi.
I miliziani sciiti filo-iraniani dovrebbero ritirarsi a 8-10 chilometri dal confine e costituire un rafforzamento nell’area delle forze dell’Onu e quelle libanesi. Invece, Bou Habib sostiene che il ritiro dei combattenti di Hezbollah sul fiume Litani, come richiesto da Israele, “porterà alla ripresa della guerra“.
Il ministro degli Esteri non ha intenzione di accettare soluzioni parziali, ma vuole un accordo definitivo con lo Stato ebraico sui confini.
Spari contro l’esercito israeliano
Spari contro soldati israeliani a Nablus, l’assalitore è stato neutralizzato. Lo comunicano i media dello Stato ebraico, che affermano che nessun militare è rimasto ferito.
Onu: “Minaccia genocidio a Rafah”
L’Onu ha avvertito Israele che è a rischio “crimine di guerra” a Rafah, a causa degli attacchi indiscriminati in aree densamente popolate o il blocco degli aiuti di cui le persone hanno bisogno per “sopravvivere“.
Tutto ciò, dichiara l’Onu, è passibile dell’accusa di “crimine di guerra”. Lo annuncia il responsabile per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths.
L’Onu ha dichiarato che a Rafah sono ammassati circa metà di tutti gli abitanti dell’enclave palestinese
La popolazione di questa città si è quintuplicata, con famiglie stipate nei rifugi e che dormono all’aperto. Il conflitto è un incendio che minaccia di consumare la Cisgiordania, il Libano e l’intera regione. Questa guerra deve finire
Attacco al largo delle coste dello Yemen
Si è verificato un “incidente” al largo delle coste dello Yemen. Ne dà notizia l’agenzia United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto), che riferisce di aver ricevuto la segnalazione di un “incidente” a 50 miglia nautiche a sud di Aden.
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato attacchi contro un nave americana e una britannica nel Mar Rosso. L’Ukmto ha detto:
Il comandante ha dichiarato che un proiettile è stato sparato contro la sua nave sul lato sinistro ed è passato sopra il ponte, causando lievi danni alle finestre del ponte, la nave e l’equipaggio sono al sicuro e procedono verso il porto di destinazione
Unrwa, a marzo il primo rapporto sulle accuse di Israele
L’Unwra, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, stilerà un rapporto sulle accuse di Israele, secondo cui una dozzina di dipendenti avrebbero preso parte all’attacco di Hamas il 7 ottobre.
Lo riporta Al Jazeera, che conferma che il rapporto sarà presentato il mese prossimo. Dorothee Klaus, rappresentante dell’Unrwa in Libano, ha dichiarato di aspettarsi che i Paesi donatori, che hanno tagliato i finanziamenti dopo che Israele ha presentato le accuse, rivedano la loro decisione.
Fra gli Stati occidentali che hanno sospeso i finanziamenti ci sono Italia, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Canada.
Razzi dal Libano contro obiettivi di Hezbollah
L’esercito israeliano ha confermato la morte di due soldati, a seguito del lancio di razzi dal Libano in direzione di un’area nei pressi di Margaliot, nel nord di Israele.
I militari sono feriti in modo lieve. I combattenti di Hezbollah hanno rivendicato l’attacco. Confermato, anche, un attacco con i jet contro un edificio utilizzato da Hezbollah nella località di Marwahin e altri siti a Mays al-Jabal.
Scontri a Kerem Shalom
In centinaia bloccano aiuti per Gaza: scontri al valico di Kerem Shalom fra i manifestanti e le forze di polizia.
I camion con gli aiuti diretti a Gaza non possono attraversare il passo che separa Israele dalla Striscia. Lo riferisce il Jerusalem Post.
Si tratterebbe di circa 350 manifestanti.
Autorità Palestinese denuncia Israele: “Accoglie Blinken mentre commette massacri”
Israele riceve il Segretario di Stato americano Antony Blinken, mentre intensifica i crimini e il genocidio contro il nostro popolo, preso di mira i civili, impedito l’accesso ai bisogni primari e continuato a distruggere la Striscia di Gaza
Queste le parole dell’Autorità Palestinese, riportate da diversi media arabi. Secondo l’ANP, lo Stato ebraico sta ammassando civili palestinesi – oltre 1,3 milioni – a Rafah, con le continue minacce di invasione e le operazioni militari.
Israele accoglierà Blinken nel contesto della crescente frammentazione della Cisgiordania, dei continui attacchi dei coloni e dell’implementazione di più posti di blocco, paralizzando la circolazione dei cittadini
Leader Houthi minaccia l’Italia
Il leader degli Houthi dello Yemen ha minacciato l’Italia, considerandola un bersaglio se continuerà a partecipare all’aggressione contro il loro Paese:
Consigliamo agli europei di aumentare la pressione sui responsabili degli orrori a Gaza. Le nostre operazioni mirano a fermare l’aggressione e a sollevare l’assedio. Qualsiasi altra giustificazione per l’escalation da parte degli europei è inaccettabile
Houthi rivendicano l’attacco alla nave britannica
I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato gli attacchi con i droni che ha colpito navi statunitensi e britanniche nel Mar Rosso.
Il portavoce degli Houthi, Yahya Saree, ha diffuso una nota nella quale afferma che:
Il primo attacco ha preso di mira la nave americana Star Nasia, mentre l’altro ha preso di mira la nave britannica Morning Tide
Gli Houthi continueranno ad attaccare. Il generale di brigata Yahya Saree ha dichiarato che tali operazioni colpiranno
Le navi israeliane o dirette ai porti della Palestina occupata fino alla fine dell’assedio e alla fine dell’aggressione contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza
IDF: “Uccisi militanti di Hamas”
L’esercito israeliano ha detto di aver ucciso decine di combattenti di Hamas nelle ultime 24 ore.
Lo comunica il post pubblicato su X dall’IDF, che aggiunge che i paracadutisti stanno portando avanti operazioni nella parte occidentale di Khan Younis.
Sempre nelle ultime 24 ore sono stati arrestati 80 palestinesi, mentre sono stati identificati e uccisi quattro combattenti palestinesi che hanno cercato di posizionare dispositivi di osservazione vicino a Beit Hanoon.
L’ordine di evacuazione di Israele a Gaza copre due terzi del territorio
L’ordine di evacuazione di Israele a Gaza copre due terzi del territorio, che corrispondono a circa 246 chilometri quadrati (95 miglia quadrate).
Queste le stime dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari riportate nell’ultimo rapporto sulla situazione nella Striscia.
Sempre secondo l’Ufficio dell’ ONU, prima del 7 ottobre, l’area ospitava 1,78 milioni di palestinesi, ovvero il 77% della popolazione di Gaza, poi, gli ordini di evacuazione si sono estesi.
Migliaia gli sfollati e colo che continuano a fuggire dall’area. Si tratta di oltre la metà della popolazione di Gaza: 2,3 milioni di persone si trovano adesso nella città di Rafah, al confine con l’Egitto e nelle aree circostanti.
Blinken al Cairo per incontrare il presidente egiziano
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, al Cairo per incontrare il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi.
Il tour in Medio Oriente del segretario americano è iniziato lo scorso 7 ottobre. Fino ad ora ha incontrato il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, a Riyad, con il quale ha discusso il “coordinamento regionale per porre fine in modo duraturo alla crisi a Gaza”.
Prossime due tappe dopo il Cairo, saranno la visita in Israele e quella in Qatar.
Nuovi attacchi nel Mar Rosso
Una fonte interna a una società di sicurezza dei trasporti marittimi ha comunicato che una nave britannica è stata leggermente danneggiata da un attacco di droni nel Mar Rosso.
Nella nota si legge che la nave, battente bandiera delle Barbados, avrebbe subito lievi danni sul lato sinistro. Lo annuncia la società britannica Ambrey, che conferma che non ci sono stati feriti.
La storia di Hind: scomparsa da una settimana
Si sono perse da una settimana le tracce della piccola Hind, la bimba di 6 anni udita al telefono da tutto il mondo, troppo scioccato per poter parlare.
La bambina è finita con i suoi familiari sotto il fuoco di un carro armato israeliano e tutto il mondo rimane con il fiato sospeso, dopo aver sentito la vocina farsi sempre più debole su un cellulare da Gaza.
Il carro armato è accanto a me. Si sta muovendo
Le ultime parole udibili della bambina all’operatrice Rana Faqih, del call center della di emergenza della Mezzaluna Rossa palestinese.
Hind Rajab è rimasta intrappolata sotto il fuoco a Gaza City e chiedeva aiuto, nascondendosi nell’auto di suo zio, circondata dai corpi dei suoi parenti.
La madre di Hind, Wissam ha dichiarato che
Eravamo terrorizzati e volevamo scappare. Stavamo fuggendo da un posto all’altro, per evitare gli attacchi aerei
I soccorritori della Mezzaluna Rossa, pare siano riusciti a raggiungere la piccola, ma da una settimana non si hanno più notizie né della bambina né dell’ambulanza inviata a soccorrerla.
La BBC ha chiesto all’esercito israeliano i dettagli delle sue operazioni, purtroppo, però, senza ottenere alcuna risposta. L’IDF ha commentato “stiamo ancora controllando“.
Wissam siede e aspetta all’ospedale di Ahli, sperando che la figlia sia ancora viva e di poterla presto riabbracciare:
Le ho portato delle cose e la aspetto qui. Aspettando che torni da un momento all’altro. È una madre dal cuore spezzato a chiedervelo: non dimenticatevi di questa storia