Gabriella Martinelli, artista versatile che si divide tra musica e pittura, dopo l’esperienza del Festival di Sanremo nel 2020 (con “Il gigante d’acciaio” insieme a Lula), ha scelto recentemente di collaborare con Barbascura X, musicista e chimico organico, con un dottorato in green chemistry, per raccontare, con leggerezza, la rivoluzione della nuova generazione attiva e consapevole in un brano urban-pop fresco e ballabile dal titolo “Niente”.
Gabriella Martinelli: intervista Tag24
Esattamente 4 anni fa Gabriella Martinelli ha partecipato al Festival di Sanremo 2020 nella categoria Nuove Proposte. Tag24 l’ha contattato per ricordare questa esperienza e per parlare dei suoi nuovi progetti musicali.
Visto che si respira l’aria sanremese, facciamo un passo indietro al 2020: tre cose che assolutamente non dimenticherai dell’esperienza al Festival di Sanremo?
Le scale, ho rischiato la vita durante la prova generale. L’incredibile insalata di carciofi rigorosamente crudi. Piero Pelù dopo la mia esibizione sul palco dell’Ariston mi ha detto “tranquilla il rock non vince mai”. Poi inaspettatamente mi ha invitata a salire con lui sul palco del Dopofestival condotto da Nicola Savino dandomi la possibilità di diventare voce femminile della band con Lula, Lundini e i Gemelli di Guidonia.
Cosa consigli ai giovanissimi che ogni anno provano Sanremo Giovani ed Area Sanremo?
Consiglio di farlo con l’energia giusta, con grande determinazione e concentrazione. Senza viverla come una sconfitta qualora non dovesse andare. È importante a mio avviso avere un’idea convincente prima di tutto per se stessi, la verità arriva forte e chiaro sempre. Il momento giusto non esiste, esistono i momenti e tutti possono essere quello giusto, basta dargli il giusto valore.
Se potessi dare un consiglio a Gabriella prima della partecipazione al Festival?
Impara a scendere le scale.
C’è stato un momento in cui hai pensato di smettere con la musica e se sì perché?
Credo di si, quest’estate… e poi ho scritto il mio nuovo album.
Poche volte ho pensato di mollare. Forse mai. Sono cresciuta in un paese di provincia con mia madre e mia sorella, libere e vicine come guerriere. Le tre migliori giocatrici di quartiere. Quello che c’era, era abbastanza per vivere da supereroi. Non era pensabile mollare, mai. Mia madre diceva che alle brutte c’avrebbe pensato la provvidenza. E io sono cresciuta così, un po’ da supereroe e un po’ nelle mani della provvidenza. Scappo spesso e riesco a sentirmi a casa in qualunque posto del mondo. Mi sono sporcata le mani troppe volte, oggi all’occorrenza uso i guanti. Vivo da persona libera, dico quello che penso, non mi accontento, cerco il mare, voglio amare, fumo male, non sopporto i compromessi, chi se la crede, chi dice cazzate, difendo chi sa dare opportunità. Leggo libri in francese a mia nipote, male e ogni volta penso che dovrei migliorare. Ho lavorato in un cantiere, ho vissuto da artista di strada, sono stata un ottimo pagliaccio per bambini, ho odiato i call center, mettere il gelato nelle coppette sbagliate, i ristoranti di pesce, quelli che pagano la metà delle ore. Cantavo di notte. Per un po’ di anni sono stata la voce di Muccassassina, uno dei party più trasgressivi della capitale. Mi vestivano da principessa e mi bastava per sentirmi bellissima. Lo facevo per pagarmi i miei studi, l’accademia, la musica. Ho visto gente cadere, sognare, sparire, tornare. Non era previsto mollare mai e alle brutte mi avrebbe salvata la provvidenza. Mi piace insegnare, lo faccio per imparare: nella voce c’è il cuore e saperlo allenare aiuta più di qualsiasi esercizio di stile. Poi i miei dischi, i quadri (e beccatevi sto pippone perché oggi mi piglia che proprio vi devo parlare)… Sanremo, Milano, ed è già un’altra canzone. Oggi per un attimo ho pensato di mollare. Ero al mare. Mi sono sentita minuscola, scottava il sole, ho immerso i piedi nella sabbia e ho avuto paura di dimenticare. Ma non c’è supereroe che non abbia paura di bruciare.
Come nasce la collaborazione con Barbascura X?
Io e Barbascura ci siamo conosciuti molti anni fa ma nessuno dei due ricorda esattamente come (il chè è preoccupante). L’ho ricercato io perché e’ un visionario, mi ha sempre affascinato il suo approccio folle alle cose, lo fa in modo deciso e intelligente; lavorare con lui e’ stato divertente e costruttivo. È un artista versatile, tra noi e’ nato subito un feeling speciale.
Sta per arrivare il tuo nuovo album: puoi svelarci quale sarà il filo conduttore che lega i brani di questo disco?
L’amore. Ebbene sì, sarà l’amore a fare da collante e da cicerone. Amare per me significa mettersi a nudo, sorprendersi, sporcarsi le mani, non capirci un cazzo, sbagliare, vivere, guardarsi negli occhi, avere paura, ridere. E spero di far arrivare tutta questa roba qui a chi si avvicina all’ascolto del mio nuovo disco.
Vuoi anticiparci qualcosa in merito alle sonorità e alle tematiche scelte per i brani?
Anche questo sarà un album colorato, diverso dagli altri, perché sai bene che mi annoio nel fare le cose sempre allo stesso modo. La mia cifra stilistica sta anche in questo, l’energia che muove la mia ricerca prescinde dalla necessità di cristallizzarmi in un genere.Torna l’elettronica come nel mio lavoro precedente ma c’è tanto rock nelle chitarre e nell’approccio ad alcune tematiche. C’è anche una collaborazione bella con Albi de Lo Stato Sociale. E la copertina è stata interamente dipinta dai miei fan.
Dove ti vedremo/ascolteremo nei prossimi mesi?
In questi mesi sarà più facile incontrarmi nelle gallerie d’arte. Sono in giro con esposizioni legate ai miei progetti di pittura. Vi invito a seguire i miei profili: gabriellamartinelliofficial e galleriagm (la pagina interamente dedicata ai miei quadri). E sarò in studio ancora un po’ a chiudere il disco che sarà poi accompagnato da un tour.