Pensioni, come funziona il riscatto dei contributi Inps – possibile nel 2024 e 2025 con la pace contributiva prevista dalla legge di Bilancio di quest’anno – per i lavoratori che abbiano contributi versati prima del 1996 e che, dunque, non rientrino tra i contributivi puri? Il quesito riguarda, ad esempio, chi oggi ha poco più di 50 anni di età, con titolo di studio di laurea presa entro il 31 dicembre 1995. Quello della laurea è un fattore che entra in gioco solo se, durante gli anni di studio, non siano stati versati dei contributi.

La pace contributiva consente di riscattare i buchi contributivi che si siano verificati tra un lavoro e un altro per i lavoratori che abbiano iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. In questo scenario, dunque, la misura prevista dalla legge di Bilancio di quest’anno riguarda i soli lavoratori ricadenti nel sistema contributivo puro, ovvero chi ha iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 in poi.

Ma, per chi avesse contributi prima del 1996, può tornare utile il riscatto fino a cinque anni di buchi contributivi purché sia presente almeno un mese di contribuzione nella gestione separata dell’Inps. Tale possibilità è possibile seguendo quanto prevede la circolare Inps numero 117 del 2002.

Pensioni, riscatto di 5 anni di contributi Inps 2024 e 2025: così la pace contributiva dei lavoratori pre-1996

Come riscattare i contributi previdenziali Inps ai fini della futura pensione per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e, dunque, non rientri nella pace contributiva? Il nuovo strumento, sul quale si attendono indicazioni indicative su come riscattare i contributi per buchi lavorativi fino a cinque anni dietro pagamento, non può essere utilizzato da chi rientri in sistemi previdenziali antecedenti a quello del contributivo puro. Ovvero a chi ha contributi versati entro il 31 dicembre 1995.

Pensioni riscatto contributi 2024, così per i lavoratori che oggi hanno 50 anni di età

Il caso è, ad esempio, quello di un lavoratore attualmente intorno ai 50 anni di età, che abbia buchi contributivi per periodi di studi di poco antecedenti il 1996. Non potendo utilizzare la pace contributiva, riservata nel 2024 e 2025 ai soli lavoratori dal 1996 in poi, esiste tuttavia la possibilità di ricorrere al Gestione separata Inps.

Infatti, se il lavoratore è in possesso di almeno un mese di anzianità contributiva nella gestione separata, può procedere con il riscatto fino a 5 anni di periodi di buchi contributivi, ma a condizione di aver svolto periodi di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), prima del 1996.

Come riscattare i buchi lavorativi secondo quanto prevede l’Inps?

Per utilizzare questo istituto di riscatto di buchi contributivi ai fini della futura pensione, è necessario far riferimento alla circolare dell’Istituto di previdenza numero 117 del 2002.

Nella circolare, che ha ad oggetto il decreto interministeriale 2 ottobre 2001 sulla facoltà di riscatto di attività prestata con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, si legge che “il decreto in esame definisce, all’articolo 1, i requisiti necessari all’esercizio della facoltà e i criteri di attribuzione della copertura contributiva dei periodi oggetto di riscatto, stabilendo che i soggetti che hanno svolto attività autonoma, esclusivamente sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa, hanno facoltà di riscattare i relativi periodi, fino ad un massimo di cinque annualità, a condizione che per detti periodi non risulti alcuna forma di copertura contributiva”. Per i lavoratori alle dipendenze, c’è la possibilità che il costo del riscatto possa essere trasferito al datore di lavoro.

Riscattabili i periodi di collaborazione coordinata e continuativa pre-1996

La facoltà, dunque, è concessa – a domanda, da presentare alla sede Inps territorialmente competente – al diretto interessato ovvero ai suoi superstiti e può essere esercitata in qualsiasi momento, purché i periodi lavorativi siano provati attraverso documenti aventi data certa, cioè dichiarazioni, attestazioni e comunque tutti quei documenti redatti all’epoca dello svolgimento della prestazione lavorativa, dai quali possano evincersi l’effettiva esistenza del rapporto di collaborazione, la relativa durata ed i compensi percepiti dal richiedente.

Questi, invece, gli importi dei contributi volontari Inps di dipendenti non agricoli, artigiani, commercianti e professionisti per l’anno 2024.