Sei stagioni con la maglia dell’Atalanta dopo l’esperienza a Udine e vari prestiti in giro per l’Italia. Thomas Manfredini con la Dea ha scritto una pagina importante della sua carriera e della storia del club, indossando anche la fascia da capitano. Tanta esperienza, grande duttilità e la capacità di trasformarsi, reinventandosi da terzino sinistro adattato, a centrale affidabile e strutturato. Da qualche anno poi, la carriera da allenatore. Per commentare il match Atalanta-Lazio, Manfredini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Atalanta-Lazio, Manfredini a Tag24
La Lazio cade rovinosamente contro una grande Atalanta. La squadra di Gasperini scende in campo sin dal primo minuto con un piglio diverso, con tanta cattiveria agonistica e con la voglia di portare a casa il risultato. Dall’altra parte invece i biancocelesti, a parte lo sprint nei primi secondi, poi abbassano il ritmo e vanno in difficoltà. Per Sarri ora le cose si complicano, mentre il mister della Dea, in attesa di recuperare la sfida con l’Inter a fine febbraio, si gode il momento e il quarto posto, e aspetta di giocarsi le sue carte anche in Europa League. I nerazzurri ora divertono, stanno bene, creano tanto e finalizzano con facilità. Per commentare la sfida del Gewiss Stadium, Atalanta-Lazio, Manfredini, che con la Dea ha vissuto sei stagioni, indossando anche la fascia da capitano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Dimostrazione di grande forza da parte dell’Atalanta. Contro la Lazio non c’è stata partita?
“L’Atalanta contro la Lazio ha fatto la partita perfetta. Aggressiva sin dal primo minuto, non ha lasciato alcuno spazio agli avversari, nè sul campo, nè dal punto di vista mentale. In qualsiasi momento avevano la pressione di qualcuno e nel gioco la Dea ha trovato soluzioni migliori. Penso che la vittoria sia stata assolutamente meritata”.
La corsa Champions resta serrata, ma al momento l’Atalanta è la squadra che sta meglio per la lotta al quarto posto?
“In questo momento sta bene, ma adesso inizieranno le coppe europee e ci saranno tante situazioni da tenere in considerazioni. Dagli infortuni alle energie sprecate, non si potrà lasciare nulla al caso. L’Atalanta in questi anni ha dimostrato di essere maturata anche da questo punto di vista, ma è tutto ancora da giocare. La Dea può ambire all’Europa, ma lo scorso anno hanno avuto anche dei cali importanti e hanno perso partite che sulla carta erano abbordabili. Questo succede a tante squadre che alternano momenti molto positivi a fasi più delicate”.
Sembrava che Scamacca potesse partire dal primo minuto e poi invece Gasperini ha fatto una scelta diversa. L’attaccante non ha ancora dimostrato ciò che ci si aspettava da lui, è solo questione di tempo?
“Penso di sì. Il mister ne ha parlato spesso nelle sue intervista, ha stima e sa bene che è un giocatore forte. Con la Lazio gli ha preferito calciatori che non dessero alcun tipo di riferimento. Sarri con la linea difensiva è molto bravo e lui ha pensato in questo modo di creargli problemi ed ha avuto ragione. Scamacca è più uomo d’area, più statico e potrà servire in altre gare. Resta il fatto che si tratta di uno di qualità, lo hanno pagato molto ed esploderà. Può diventare fondamentale”.
E’ l’anno della definitiva esplosione di De Ketelaere?
“Bergamo ha questa magia, riesce a far stare tranquilli tutti e fa venire fuori anche giocatori che negli anni precedenti sono andati in difficoltà. Lui al Milan non ha avuto il giusto spazio, evidentemente non ha sentito fiducia e non è riuscito a dimostrare il suo valore. All’Atalanta invece ha trovato un organico in cui le sue qualità si esaltano. L’ambiente è completamente diverso e a Milano aveva più pressioni. Lì non c’è tempo per ambientarti mentre Gasperini lo ha fatto esplodere”.
Quanto demerito c’è da parte della Lazio?
“Sicuramente ce n’è. La Lazio è una squadra forte e all’andata era riuscita a vincere. Però è anche vero che quando trovi un’Atalanta così, diventa difficile. Corrono a tutto campo, vanno uomo su uomo e se non hai giocatori che riescono a saltare l’uomo nell’uno contro uno, diventa problematico. La Dea attacca bene gli spazi”.
La squadra vista ieri può puntare a vincere l’Europa League?
“Direi proprio di sì perchè negli anni passati la Dea ha fatto quasi meglio in Europa che in campionato. Gioca un calcio propositivo, moderno, di duelli e anche fuori casa non va per difendersi. E’ difficile da affrontare per chiunque. L’unica situazione in cui può trovarsi in difficoltà è nei cali fisici, che nell’arco di una stagione ci possono stare. Il problema è che per il gioco di Gasperini, se non sei al 100%, non riesci. Serve fisico e cattiveria agonostica, altrimenti ne risentono i risultati”.