Il supercomputer HPC6 di Eni, istallato nel Green Data Center realizzato in provincia di Pavia, è una delle infrastrutture digitali più potenti al mondo e fondamentale per la transizione energetica e l’industria.

Sviluppato in collaborazione con Hewlett Packard Enterprise, l’azienda multinazionale statunitense attiva nel settore hardware, software e cloud computing, il supercalcolatore HPC6 ha caratteristiche tali da garantire prestazioni elevate e flessibilità di utilizzo.

Con una potenza di calcolo superiore a seicento Penta – flop al secondo, pari a seicento milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte ogni secondo, il supercomputer HPC6 di Eni è in grado di processare grandi quantità di dati.

Formato da tremila quattrocentosettantadue nodi di calcolo, ognuno dotato di una CPU (Central Processing Unit) AMD EPYC a sessantaquattro core e quattro GPU (Graphics Processing Unit) AMD INSTINCT M1250X, il supercalcolatore ha una configurazione in grado di garantire elevata potenza di calcolo e flessibilità nell’utilizzo.

Dotato di una rete HPE  slingshot, necessaria per garantire collegamenti veloci e stabili tra i nodi e i sistemi di archiviazione dei dati, il supercomputer è in grado di ridurre notevolmente i tempi di elaborazione dei dati.

Per la multinazionale italiana Eni, attiva nel settore energetico, il supercomputer HPC6 offre la possibilità di mantenere la leadership globale nello sviluppo delle tecnologie associate alla transizione energetica, all’industria e per la ricerca di nuovi giacimenti d’idrocarburi.

Il supercomputer, con un’architettura ottimizzata con il parallelismo e necessaria per l’esecuzione simultanea di molti calcoli, è in grado di elaborare modelli digitali fondamentali per la ricerca scientifica e lo sviluppo di progetti industriali.

Dalla digitalizzazione alla transizione energetica, dalla progettazione delle infrastrutture energetiche alla sicurezza energetica, il supercomputer HPC6 di Eni permette di sviluppare le soluzioni tecnologiche per un futuro efficiente e sostenibile.

HPC6 di Eni, il supercomputer per la transizione energetica

Il supercomputer HPC6 di Eni, utilizzato per sviluppare nuovi progetti che si riferiscono alla transizione energetica e alla ricerca scientifica, è una delle infrastrutture digitali più potenti al mondo.

Istallato nel Green Data Center, costruito nel comune di Ferrara Erbognone in provincia di Pavia e che racchiude i sistemi informatici dell’azienda, il supercomputer HPC6 permette di aumentare la potenza di calcolo rispetto al suo predecessore HPC5.

Per la multinazionale italiana Eni, fondata dal genio italiano di Enrico Mattei e attiva nel settore energetico, il supercomputer offre la possibilità di sviluppare progetti relativi ad applicazioni industriali e per la ricerca scientifica.

Attraverso l’elaborazione dei dati, raccolti i test condotti sui nuovi carburanti, il supercalcolatore HPC6 potrà sviluppare modelli digitali molto dettagliati per aumentare l’efficienza e il rendimento dei carburanti sintetici e dei bio-carburanti.

HPC6 è un’infrastruttura digitale che permette, alla multinazionale italiana, di sviluppare e ottimizzare soluzioni tecnologiche in grado di aumentare l’efficienza energetica delle fonti rinnovabili.

Con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti, sviluppando un modello energetico sostenibile, la potenza di calcolo del HPC6 potrà essere utilizzata per dimensionare e ottimizzare la progettazione degli impianti, per la produzione di energia rinnovabile.

Attraverso l’attività di ricerca dei nuovi materiali, il supercomputer HPC6 di Eni offre un supporto informatico fondamentale per sviluppare nuove strategie per la produzione di energia elettrica green.

Così come il suo predecessore HPC5, fondamentale per ottimizzare il funzionamento e il rendimento del sistema ISWEC che consente di convertire l’energia mareomotrice in energia elettrica rinnovabile, il nuovo supercomputer HPC6 di Eni assumerà un ruolo da protagonista per sviluppare le nuove tecnologie associate alla transizione energetica.

Idrocarburi, bio-carburanti e carburanti sintetici

Il supercomputer, attraverso l’elaborazione dei dati raccolti esaminando il sottosuolo, permette alla società italiana di sviluppare modelli tridimensionali indispensabili per individuare nuovi giacimenti d’idrocarburi.

I modelli tridimensionali, permettendo di valutare la profondità, la dimensione e la quantità d’idrocarburi presenti nel sottosuolo, consentono di ridurre l’impatto ambientale delle attività di estrazione.

Tuttavia, oltre al contributo offerto nell’individuare nuovi giacimenti di gas e petrolio, il supercalcolatore assume un ruolo fondamentale anche per sviluppare e ottimizzare la tecnologia associata ai vettori energetici alternativi ai combustibili fossili.

Per raggiungere gli obiettivi della de-carbonizzazione, necessari per ridurre le emissioni inquinanti, è fondamentale sostenere una transizione da un modello energetico basato sull’utilizzo dei combustibili fossili verso nuovi vettori energetici green.

Il supercomputer HPC6 di Eni assume un ruolo fondamentale per sviluppare i biocarburanti e i carburanti sintetici, essenziali per la transizione energetica.

Attraverso i modelli digitali elaborati dal HPC6, relativi ai dati raccolti durante la sperimentazione dei nuovi combustibili, è possibile ottimizzare la composizione chimica dei nuovi vettori energetici riducendo le emissioni inquinanti.

Potenza di calcolo elevata, con un sistema di raffreddamento efficiente

L’High Performance Computing di Eni, con un’architettura in grado di garantire prestazioni molto elevate e necessarie per sviluppare complessi modelli digitali, un assorbimento elettrico di 10,17 Mega-Watt di potenza elettrica.

Le frequenze di esercizio molto elevate delle CPU – Central Processing Unit e delle GPU – Graphics Processing Unit, necessarie per garantire elevata capacità di calcolo, generano grandi quantità di calore che devono essere asportate per garantire il corretto funzionamento del supercomputer.

Un sistema con liquido diretto e piastre di raffreddamento, è in grado di asportare il calore in maniera più efficiente rispetto al raffreddamento ad aria.

All’interno delle piastre, poste a contato diretto con i componenti che generano calore e utilizzate come scambiatori di calore, scorre un flusso di liquido refrigerante.

Asportando il novantasei percento del calore generato dai circuiti elettronici, il sistema di raffreddamento con liquido assicura temperature di esercizio ottimali e prestazioni costanti del supercomputer.

Un’infrastruttura digitale per plasmare un futuro energeticamente efficiente

Il supercomputer HPC6 di Eni è un’infrastruttura digitale fondamentale per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche, utili per la transizione energetica e destinate a plasmare il futuro energetico sostenibile.

La sua maestosa potenza di calcolo, superiore a seicento Penta – flop al secondo, lo pone tra le infrastrutture digitali più avanzate al mondo, con molteplici effetti positivi per la transizione energetica e l’innovazione industriale.

La collaborazione con Hewlett Packard Enterprise ha permesso di realizzare un supercalcolatore dotato non solo di prestazioni elevate ma, anche di una flessibilità d’uso che lo rende una risorsa versatile per le sfide energetiche e industriali.

I tremila quattrocentosettantadue nodi di calcolo, equipaggiati con CPU e GPU all’avanguardia, generano una capacità di calcolo necessaria per elaborare enormi quantità di dati in tempi ridotti.

Dalla ricerca di nuovi giacimenti d’idrocarburi all’ottimizzazione dei carburanti sintetici e dei bio-carburanti, HPC6 dimostra la sua versatilità nel sostenere la transizione verso un modello energetico sostenibile in grado di garantire la sicurezza energetica.

Il supercomputer HPC6 contribuisce alla progettazione d’impianti per la produzione di energia rinnovabile, ponendo le basi per un sistema energetico green.

La capacità di agevolare la ricerca scientifica, innovare l’industria e supportare la transizione verso un futuro energetico sostenibile, rende HPC6 un’infrastruttura digitale in grado di plasmare un futuro caratterizzato da efficienza energetica e sostenibilità ambientale.