Comico, attore e cabarettista, con il cuore dipinto di bianconero. Max Pisu ha fatto tanta gavetta per raggiungere il traguardo che si era prefissato e alla fine ci è riuscito. Sullo sfondo la costante passione per il calcio e soprattutto per la Juventus. Tante trasmissioni tv, tanti spettacoli teatrali, film, cinema e anche qualche trasmissione radiofonica. Comincia ancora adolescente ed arriva a calcare il palco di Zelig. E’ così che arriva la notorietà. Per commentare il derby d’Italia, Inter-Juventus, Max Pisu è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter-Juventus, Max Pisu a Tag24

L’Inter si aggiudica il derby d’Italia con una prova di coraggio e determinazione. La squadra di Inzaghi è scesa in campo per vincere, per imprimere il proprio gioco e per dimostrare tutta la sua forza e il risultato è arrivato. La Juventus invece sembrava più timorosa, chiusa in difesa ed intenta a ripartire in contropiede, come spesso fa la squadra di Allegri, ma questa volta non è riuscita quasi mai a rendersi pericolosa. Adesso il quadro sembra più delineato. Per quanto manchi ancora troppo alla fine della stagione, i nerazzurri possono godersi il primato e tentare la prima fuga dell’anno. Già a +4 sui bianconeri e con un match da recuperare, contro l’Atalanta, potrebbero già tirare un sospiro di sollievo in ottica scudetto. Per commentare Inter-Juventus, Max Pisu, attore, cabarettista, comico e noto tifoso juventino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Quanta delusione c’è, visto come è finito il derby d’Italia?

“Sinceramente non mi aspettavo molto di più a livello di risultato. L’Inter è una squadra più attrezzata, più forte della Juventus, e questo lo diciamo sin dall’inizio del campionato e si vede anche in classifica. Sono molto deluso però e mi aspettavo qualcosa di più dal punto di vista del gioco, anche se ormai Allegri lo conosciamo tutti. I bianconeri non hanno fatto tiri in porta, non hanno creato occasioni da gol, a parte un lampo e si sono chiusi, pensando di poter giocare solo in contropiede. E’ l’atteggiamento della squadra che mi ha deluso”.

Nelle ultime uscite però la Juventus aveva dimostrato di essere una squadra in crescita. Cosa è successo?

“In realtà qualche sprazzo di gioco lo abbiamo visto, ma qualche sprazzo appunto. Nelle ultime partite siamo andati in difficoltà con Genoa ed Empoli, con cui abbiamo pareggiato. Non abbiamo dimostrato chissà cosa e a me non avevano convinto più di tanto. Il gioco resta questo. Con l’Inter non puoi pensare di puntare sul contropiede, altrimenti questo è il risultato. Ieri i nerazzurri avrebbero potuto fare 3 gol, se non ci fosse stato Szczesny. D’altronde se non si tira in porta non si segna, questo è poco ma sicuro”.

La sfida di ieri sera è come ha detto Inzaghi, importante ma non determinante per la lotta scudetto?

“Se guardiamo la classifica e i risultati, se l’Inter dovesse vincere la gara di recupero con l’Atalanta va a +7 e abbiamo già visto squadre recuperare un divario del genere. Io però sono abbastanza rassegnato perchè la Juventus non ha la forza per recuperare. Credo che lo scudetto sia già deciso, anche perchè pure il Milan è troppo indietro”.

La tua idea resta la stessa anche con il ritorno della Champions?

“Ma si, secondo me si. Non cambia nulla”.

Quanto sta mancando il vero Chiesa a questa squadra?

“Manca molto perchè è un giocatore importante. L’unico che riesce a dare quel tipo di strappo, fondamentale nel gioco di Allegri e nel contropiede. Purtroppo ha sempre qualche problema fisico, non ci possiamo fare niente. Ieri poi con Milik squalificato e Kean che non sta bene, non era semplice. Torno però sempre al solito punto, se giochiamo con due punte e Yildiz sta a 50 metri dalla porta, come fa a diventare pericoloso? Mi sembra di rivedere quando impiegava Dybala. Questi sono giocatori di fantasia, che hanno estro, ma se stanno così lontani dall’area, forse è meglio mettere un centrocampista vero”.

E’ a centrocampo che ieri si è vista la differenza più netta? Alcaraz è un acquisto intelligente per rinforzare il reparto?

“Alcaraz è sicuramente un giocatore di prospettiva, lo dicono le cifre. Uno scarso non può costare quasi 50 milioni. Arriva dalla Serie B inglese, non mi sembra la grande scoperta del giovane talentuoso che arriva per pochi euro. Dovremo vedere solo se rispetterà le attese o meno. Per il resto direi proprio di sì, il centrocampo è il punto nevralgico e lì si è vista tutta la differenza di qualità”.