Il bilancio delle vittime degli incendi boschivi scoppiati venerdì scorso continua ad aumentare. Sono stati confermati 112 morti e centinaia di dispersi. Il presidente del Cile Gabriel Boric ha avvertito che il numero delle vittime aumenterà in modo significativo.
Incendi in Cile, il presidente Boric avverte che il bilancio delle vittime aumenterà
I massicci incendi boschivi continuano a devastare il Cile centrale, con particolare intensità a Valparaiso. In soli tre giorni, interi quartieri sono stati rasi al suolo. Le autorità hanno esteso il coprifuoco nelle città più colpite dagli incendi. Venerdì 2 febbraio, Gabriel Boric ha decretato lo stato di emergenza.
Gli incendi che hanno avuto inizio nei dintorni di Vina del Mar sono scoppiati nelle aree boschive montagnose, difficili da raggiungere. Nonostante gli sforzi delle autorità cilene per contenere il propagarsi delle fiamme, queste si sono rapidamente estese ai quartieri densamente popolati della periferia della città.
In un discorso televisivo, il presidente cileno ha avvertito che il Paese sta affrontando “una tragedia di grandissima portata”. Oltre alle 112 vittime confermate, le autorità segnalano anche 200 persone disperse nella zona della città di Vina del Mar, la località turistica maggiormente colpita.
Boric ha annunciato due giorni di lutto nazionale a partire da lunedì.
Gli incendi estivi in Cile
Gli incendi non sono rari durante i mesi estivi nel Paese, ma quelli di quest’anno sono stati particolarmente letali rispetto agli anni precedenti. Nel 2017, gli incendi furono tra i più mortali della storia del Cile, causando la morte di almeno 11 persone.
Durante l’Angelus del 4 febbraio, Papa Francesco aveva ricordato i cileni colpiti dagli incendi boschivi, esprimendo solidarietà e pregando per coloro che sono stati colpiti dalla tragedia:
Preghiamo anche per i morti e i feriti dei devastanti incendi che hanno colpito il centro del Cile.
Il Paese non aveva vissuto un disastro nazionale così mortale dal terremoto del 2010 in cui morirono circa 500 persone.