In pochi giorni se ne sono andate tre bandiere del calcio italiano, Gigi Riva, Kurt Hamrin e Giacomo Losi ma le leggende non muoiono, vino nel cuore e nella mente di chi ha vissuto o sentito parlare di quel mondo fatto di tanta passione e pochi soldi. Ecco perché Rombo di Tuono (Riva), Uccellino (Hamrin), Er core de Roma (Losi) sono dei miti per chi li ha conosciuti nelle Figurine Panini o li ha visti allo stadio. Riva, lombardo di Leggiuno, era andato controvoglia a Cagliari, giovanissimo, e da quella città non si è voluto mai distaccare, nonostante i soldi a palate che gli offriva la Juventus. Pochi altri avrebbero detto “no, grazie” alla Vecchia Signora. Gigi Riva lo fece e la Sardegna intera si è fermata per il suo funerale e per due giorni è stato lutto regionale.
Venivano da lontano tre eroi del calcio fatto di passione e pochi soldi
A Kurt Hamrin, lo svedese diventato così fiorentino da meritarsi un soprannome come tutti i toscani. A Firenze per tutti era e sarà Uccellino per quel suo svolazzare in campo a calzettoni abbassati, con tecnica e astuzia. A lui viene reso l’omaggio più alto: il funerale si terrà nell’abbazia di San Miniato al Monte, accanto al cimitero delle Porte dove riposano i più grandi di Firenze, da Giovanni Spadolini a Franco Zeffirelli. “Vola in alto Uccellino” hanno scritto sui social i tifosi della Fiorentina e parole di affetto e riconoscenza sono state espresse dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dal sindaco di Firenze Dario Nardella.
Anche Giocomo Losi non c’è più su questa terra ma resterà per sempre Er Core de Roma per aver disputato 15 stagioni con la maglia giallorossa, diventando un simbolo del club da capitano. Espressione di correttezza (ammonito una sola volta in carriera) e attaccamento alla maglia proprio come le altre bandiere del calcio, Gigi Riva e Kurt Hamrin, che ora sono nella leggenda.
Stefano Bisi