Chi ha inventato il Carnevale? Si tratta di una festa principalmente legata al mondo cattolico e cristiano, anche se le sue origini rimandano ad epoche in cui la religione dominante era quella pagana.
Il carnevale infatti trae le sue origini dai Saturnali della Roma antica o dalle feste dionisiache del periodo classico greco.
Durante questa festa era infatti lecito liberarsi dagli obblighi e dagli impegni dedicandosi completamente allo scherzo e al gioco. Inoltre, l’utilizzo di maschere e costumi rendeva irriconoscibili sia il ricco sia il povero facendo scomparire così le differenze sociali.
Una volta terminata la festa poi tornavano in tutte le città il rigore e l’ordine voluto dalla legge.
Chi ha inventato il Carnevale: le origini del nome
Il termine “carnevale” deriva dal latino carnem levare ovvero “eliminare la carne” proprio perché in questo modo si indicava il banchetto che si teneva durante il martedì grasso, prima del periodo di astinenza e digiuno voluto dalla Quaresima.
Il Carnevale, per tradizione, non ha una data fissa, ogni anno dipende dal giorno in cui cade Pasqua. Solitamente la festa inizia la prima domenica delle nove che precedono quella di Pasqua e raggiunge il picco il giovedì grasso terminando il martedì successivo.
Secondo la tradizione della Chiesa Cattolica il significato del Carnevale era quello di cercare occasioni per riflettere e ricongiungersi a Dio come nel caso di altre festività cattoliche.
Non tutte le città festeggiano in ugual modo il Carnevale, a Milano ad esempio, si segue il rito ambrosiano che vede l’inizio della Quaresima la domenica successiva, ritardando così di 4 giorni il periodo della festa.
Da dove deriva la tradizione di mascherarsi
Strettamente legata al Carnevale è la tradizione di mascherarsi che risale addirittura alla dea egizia Iside. In seguito l’usanza venne ripresa anche dall’impero Romano che vedeva la presenza di gruppi e cortei mascherati.
Alcune testimonianze di questa festa si possono riscontrare anche nelle pagine della “Metamorfosi” di Lucio Apuleio.
Entrambe le festività erano un’occasione di coesione sociale a tal punto che in Grecia venivano bloccati anche i procedimenti penali e addirittura liberati i prigionieri in modo da farli partecipare.
In epoca romana la festività era denominata “Equirria” ed era nata in onore del Dio Marte e celebrata tra il 27 febbraio ed il 14 marzo.
In altre parti del mondo, soprattutto in Oriente, la tradizione di mascherarsi è molto famosa. A Babilonia, ad esempio, era consuetudine vedere grossi carri simboleggianti la Luna e il Sole sfilare per le strade rappresentando la creazione del mondo.
Durante il periodo del Medioevo, ad esempio il popolo poteva per poche ore divertirsi e sentirsi al pari dei nobili.
Tutti questi tipi di celebrazioni sono caratterizzate da uno spirito di gioia e vitalità, consentendo ai partecipanti di abbandonarsi al divertimento e di liberarsi da ogni vincolo di responsabilità.
I carnevali più importanti in Italia e nel mondo
Il Carnevale è una festa molto sentita in ogni comunità locale che la celebra in modo diverso in ogni territorio con eventi e manifestazioni uniche.
Nel corso degli anni infatti alcuni di questi hanno assunto anche una notevole rilevanza venendo riconosciuti in tutto il mondo, basti pensare al Carnevale di Venezia, forse uno dei più famosi al mondo.
Altrettanto famoso è il Carnevale di Viareggio e il Carnevale di Ivrea, famoso per il lancio delle arance, non manca poi il Carnevale di Cento in provincia di Ferrara e tanti altri.
Negli altri Paesi uno dei più noti e conosciuti è senza dubbio il Carnevale di Rio de Janeiro che attrae centinaia di migliaia di visitatori ogni anno che si sommano ai già moltissimi turisti che accalcano la zona normalmente.
Molto famoso poi il Carnevale di Trinidad e Tobago oltre a quello molto raffinato della festa dei fiori di Nizza esempio di un Carnevale che si è adattato ed evoluto nel corso dei secoli, abbracciando le culture e le tradizioni delle comunità che lo festeggiano.