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Guerra Israele – Gaza: Hamas minaccia l’accordo per la liberazione ostaggi. Raid Usa in Yemen contro gli Houthi

L’accordo per la liberazione degli ostaggi è minacciato da Hamas: non si ferma la guerra tra Israele e Gaza. I media locali riportano che il patto per arrivare al cessate il fuoco e liberare i prigionieri è sempre più lontano e ci vorranno ancora mesi per raggiungere un’intesa.

Da Israele il premier Netanyahu tiene il pugno duro e ribadisce che “non accetterà ogni accordo, e non a qualsiasi prezzo”. Dagli Usa il sottosegretario Anthony Blinken torna in Medioriente per la quinta volta, portando avanti le trattative diplomatiche. Gli Stati Uniti nel frattempo attaccano gli Houthi con raid nello Yemen.

Attacchi in Yemen: Rischio allargamento del conflitto?

22:30

Usa e Gran Bretagna hanno di nuovo colpito gli obiettivi dei ribelli in Yemen, legati alla Repubblica Islamica in Iran: questo potrebbe portare ad accrescere l’immagine rivoluzionaria degli Houthi. Nonostante la situazione sia sempre più complessa e si rischi un vero e proprio allargamento del conflitto, quest’ultima possibilità sembra ancora improbabile, dal momento che né gli USA, né l’Iran sembrano avere particolari interessi nel percorrere una strada del genere.

Sospensione serie TV Israeliane su Netflix e Apple

21:22

L’escalation nel conflitto di Gaza ha impattato l’industria televisiva israeliana. Netflix e Apple hanno rallentato produzioni e sospeso distribuzioni, suscitando preoccupazioni tra gli operatori del settore. La paura di essere equiparati alla Russia nell’isolamento mediatico cresce.

Gallant: “Ora bisogna prendere le decisioni giuste su GAza”

20:20

Durante una conferenza stampa, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha esortato i suoi colleghi di governo ad elaborare un piano che riguardi cosa accadrà dopo la sconfitta di Hamas e la liberazione degli ostaggi:

“Solo la costituzione fin d’ora di un’alternativa di governo a Gaza garantirà la fine del potere di Hamas. Questo è il momento di prendere decisioni giuste affinché possiamo raggiungere gli obiettivi politici dell’operazione che ci siamo prefissati”.

Gallant ha poi affermato che le parole del ministro per la sicurezza nazionale Ben Gvir, di estrema destra, non rappresentano l’orientamento del governo.

Il ministro della Difesa israeliano: “Il capo di Hamas è in continua fuga”

19:19

Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliana, ha affermato in conferenza stampa che la leadership di Hamas, rappresentata da Yahya Sinwar, avrebbe difficoltà a comunicare i propri ordini a Gaza.

Le forze israeliane costringono Sinwar ad una fuga continua, degradandone le capacità direttive. Gallant ha poi aggiunto:

“Raggiungeremo anche i luoghi dove non abbiamo ancora combattuto, nel centro della Striscia di Gaza e nel sud, e soprattutto nell’ultima roccaforte di Hamas, Rafah”.

Biden: “Bibi è un maledetto cattivo”, ma la Casa Bianca smentisce

18:34

Altra polemica legata ad una (presunta) dichiarazione di Joe Biden, presidente degli USA. 

Il giornale online Politico afferma che Biden avrebbe detto ad alcuni suoi collaboratori che Benjamin Netanyahu sarebbe un “maledetto cattivo”.

Il portavoce del presidente, però, smentisce quest’affermazione, indicando che Biden ed il premier israeliano hanno una decennale relazione basata sul rispetto.

Per alcuni però Biden sarebbe stanco dei tentativi di Netanyahu di ignorare gli avvertimenti americani riguardo un allargamento del conflitto a Gaza.

Israele: “Daremo all’ONU le prove del coinvolgimento di Hamas nell’UNRWA”

18:04

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha accolto con favore la decisione dell’ONU di aprire un’indagine indipendente per capire se nell’agenzia dell’UNRWA ci siano infiltrazioni da parte di Hamas.

Katz ha affermato:

E’ imperativo che questa Commissione porti la verità alla luce rendendo necessarie le dimissioni del presidente dell’Unrwa Lazzarini“.

Nominata una commissione indipendente sull’UNRWA

17:22

Dopo le accuse lanciate da Israele contro l’ente che si occupa dei rifugiati palestinesi, il segretario dell’ONU Antonio Guterres ha deciso di nominare una commissione indipendente che deve verificare la validità delle accuse.

Sarà guidata dall’ex ministra degli Esteri francese Colonna in collaborazione con tre centri di ricerca (l’Istituto Raoul Wallenberg in Svezia, l’Istituto Chr. Michelsen in Norvegia e l’Istituto danese per i diritti umani).

La commissione inizierà il suo lavoro il 14 febbraio 2024 e dovrebbe fornire un rapporto intermedio al Segretario generale alla fine di marzo 2024: il rapporto finale dovrebbe arrivare ad aprile 2024.

6 bambini palestinesi ricoverati al Buzzi di Milano

16:17

Continuano gli arrivi in Italia dei bambini palestinesi salvati grazie al lavoro della Marina e dell’Aeronautica militari.

Oggi la Croce Rossa di Milano ha accompagnato 6 bambini all’ospedale Buzzi di Milano e in ambulanza una donna al Gaetano Pini.

Salgono a 27.478 i morti a Gaza

15:43

Il ministero della Sanità palestinese ha aggiornato il suo bollettino di guerra. Sono morte 27.478 persone e sono 66.835 i feriti nei raid israeliani a Gaza.

Blinken arrivato a Riad

14:59

Anthony Blinken, segretario di Stato americano, è arrivato oggi a Riad, capitale dell’Arabia Saudita. E’ la quinta volta che Blinken torna in Medio Oriente; prossime tappe del suo viaggio saranno anche Qatar, Israele e Cisgiordania.

Unrwa denuncia l’attacco in mare contro il carico di aiuti

13:45


L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha accusato l’esercito israeliano di aver attaccato un convoglio con gli aiuti alimentari che si stava preparando ad entrare per far fronte alle necessità della popolazione via mare nel Nord di Gaza.

L’Idf controlla completamente lo spazio marittimo al confine con la Striscia di Gaza nel Mediterraneo.

Spagna invierà 3,5 milioni di aiuti all’Unrwa

13:15

La Spagna ha annunciato che garantirà un finanziamento pari a 3,5 milioni di euro per sostenere l’agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Palestina (Unrwa) impegnata negli aiuti umanitari a Gaza.

Lo ha promesso il ministro degli Esteri spagnolo, Jose Manuel Albares.

Ribelli in Iraq rivendicano attacco in Siria

13:00

La Resistenza Islamica in Iraq, milizie irachene filo-iraniane, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco effettuato con i droni contro una base americana in Siria, per cui hanno perso la vita cinque membri delle Forze Democratiche Siriane a guida curda. Il gruppo, che comprende gruppi armati come Kataib Hezbollah.

Un segno di sostegno al popolo di Gaza e una “risposta ai massacri commessi dall’entità usurpatrice contro i civili palestinesi”, secondo quanto riporta Al Jazeera .

Cisgiordania, un palestinese è stato ucciso dopo l’aggressione ai soldati di frontiera

12:10

Un palestinese è stato ucciso oggi, 5 febbraio 2024, presso la città di Maaleh Adumin in Cisgiordania, dagli spari degli uomini della Guardia di frontiera israeliana dopo che si era gettato contro di loro con un coltello. Gli agenti non hanno riportato ferite.

Israele: “I civili devono abbandonare le zone a ovest di Gaza City”

11:40


Il portavoce in arabo dell’esercito israeliano Avichai Adraae ha invitato i residenti della zona ovest di Gaza a lasciare subito le aree per motivi di sicurezza. I quartieri più a rischio sno quelli di Al-Nasr, Sheikh Radwan, Campo profughi di Shati, Holot, Al-Sabra, Sheikh Ejalin e Tel Al-Hawa. Il portavoce ha detto:

“Per la vostra sicurezza vi invitiamo a evacuare immediatamente la vostra zona e ad attraversare via al-Rashid verso i rifugi di Deir al-Balah. Nel frattempo l’Idf sta continuando le proprie operazioni a Gaza, soprattutto a Khan Yunis dove in combattimento sono stati uccisi decine di terroristi che avevano compiuto imboscate contro i soldati”.

Blinken a Riad, prima tappa del viaggio in Medio Oriente

11:30

Antony Blinken, è atteso oggi in Arabia Saudita, prima tappa del suo quinto viaggio nella regione dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas. Visiterà anche il Qatar, l’Egitto, Israele e la Cisgiordania. Scopo del viaggio è quello di incoraggiare una tregua nei combattimenti tra Israele e Hamas.

Iran, esercitazioni navali con Russia e Cina

11:20


L’Iran, la Russia e la Cina organizzeranno il prossimo marzo alcune esercitazioni navali per rafforzare la sicurezza nel mar Rosso: lo ha dichiarato il comandante della Marina iraniana Shahram Irani. Anche altre nazioni hanno ricevuto l’invito a partecipare alle manovre.

“L’obiettivo più importante della Marina iraniana è quella di preservare e proteggere gli interessi e le risorse economiche del Paese”,

ha sottolineato il comandante.

Borrell insiste sullo stop ai fondi per l’Unrwa

11:00

L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, spinge sull stop ai finianziamenti dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, accusata da Israele di appoggiare segretamente Hamas. Borrell ha dichiarato:

“L’Unrwa ha ricevuto un compito molto difficile dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, anche da tutti gli Stati membri dell’Ue. L’agenzia dovrebbe fornire servizi pubblici di alta qualità e a basso costo in un ambiente ad alto rischio che impiega principalmente personale locale. Solo a Gaza 13 mila dipendenti locali, che sono essi stessi vittime della tragedia umanitaria in corso, stanno svolgendo un ruolo fondamentale nella distribuzione di cibo, acqua e medicine a 1,1 milioni di persone che soffrono di fame catastrofica e dello scoppio di malattie. Stanno anche fornendo un tetto a quasi un milione di sfollati in oltre 150 rifugi di emergenza e circa 23 mila visite mediche al giorno”.

Biden, le critiche al premier di Israele

09:47

Gli Usa non si fidano di Netanyahu, per Joe Biden: “E’ un cattivo”. Così si è riferito in privato al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, definendolo un “dannato cattivo”.

Secondo i media Biden è diventato più sospettoso nei confronti di Netanyahu e teme che voglia trascinare gli Stati Uniti in una guerra senza confini in Medio Oriente.

Houti: “Italia sarà un bersaglio se partecipa all’aggressione”

09:00

“L’Italia sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen”.  L’avvertimento arriva da Mohamed Ali al-Houti, uno dei leader degli Houti yemeniti, in un’intervista a Repubblica. L’Unione Europea ha annunciato una nuova missione difensiva nelle acque del Mar Rosso.

Il leader ha continuato:

“Consigliamo agli europei di aumentare la pressione sui responsabili degli orrori a Gaza. Le nostre operazioni mirano a fermare l’aggressione e a sollevare l’assedio. Qualsiasi altra giustificazione per l’escalation da parte degli europei è inaccettabile. L’Italia ne prenderà parte. L’Italia diventerà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen. Gli attacchi degli Usa sono aggressioni illegali e di un terrorismo deliberato e ingiustificato. Gli aerei d’aggressione americano-britannici hanno lanciato 48 attacchi aerei contro lo Yemen, colpendo Sana’a e Hodeida insieme ad altri obiettivi. In precedenza, hanno preso di mira le nostre pattuglie nel Mar Rosso, causando il martirio delle forze navali”.

Siria, morti cinque curdi in un attacco in una base americana

08:20

Cinque combattenti curdi sono rimasti uccisi durante l’attacco di un drone contro una base americana in Siria, oggi 5 febbraio 2024. Lo riporta l’Osservatorio per i diritti umani nel Paese. Sono circa 20 le persone ferite.

Blinken in Medioriente

07:39


Il segretario di Stato americano Antony Blinken è partito per una nuova missione in Medioriente per lavorare agli accordi e ai negoziati sul cessate il fuoco tra Israele e Hamas e il rilascio degli ostaggi. E’ il suo quinto viaggio nella Striscia dall’inizio del conflitto il 7 ottobre scorso.

Gli Usa nel frattempo continuano la lotta contro i gruppi filo-iraniani in Iraq e Siria e contro gli Houthi nello Yemen. Blinken visiterà  l’Arabia Saudita, il Qatar, l’Egitto, Israele e la Cisgiordania occupata.

Usa, raid contro gli Houthi nello Yemen

07:15

Gli Usa hanno effettuato degli attacchi aerei nello Yemen ieri, 4 febbraio 2024, il giorno dopo un’ondata di raid aerei statunitensi e britannici nel Paese in risposta agli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso.

Da Blinken si attendono nuove risposte per le trattative diplomatiche nella speranza di portare avanti l’accordo per la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco.