Il mondo dello spettacolo si addolora per la scomparsa di Daniele Segre, poliedrico narratore della realtà. Fotografo, regista, montatore e sceneggiatore era figura di spicco del Cinema Indipendente e del teatro italiano. Una vita spesa al servizio della realtà sociale: ripercorriamo la carriera fino alla causa della morte dell’autore alessandrino.
Daniele Segre, la causa della morte e la carriera dell’artista
Si è spento oggi 4 febbraio, Daniele Segre, appassionato e sensibile regista di “Morire di Lavoro” (2008) e “Ragazzi di Stadio“ (1980).
Il regista, classe 1952, è morto a 71 anni, a pochi giorni dal compleanno l’8 febbraio. Di Alessandria, proveniva da una famiglia di origine ebraica osservante, infatti il nonno era rabbino della Comunità ebraica della città capoluogo della provincia piemontese.
Non sono ancora state diffuse ufficialmente le cause della morte del regista, di cui ricordiamo i celebri “Lisetta Carmi, un’anima in cammino“ (2010), “Nome di battaglia Donna” (2016) e la trilogia intitolata “Morituri” del 2015.
Della sua prolifica produzione – parliamo di quasi un centinaio di film – emerge la costante attenzione, l’impegno, la sensibilità e la cura per rappresentare la realtà sociale a 360 gradi. Ma lui era molto di più: figura poliedrica e dai molti interessi, sapeva scrivere, dirigere, montare, produrre, fotografare e persino creare scenografie.
Gli applausi della Mostra del Cinema di Venezia
Le sue opere, però, non hanno conquistato solo il cuore degli spettatori, ma anche quello della critica, che lo ha applaudito in numerosi festival internazionali e pure alla Mostra del Cinema di Venezia.
Profondo interprete dell’arte, è stato docente di Cinema presso il celebre Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e anche direttore didattico del corso di reportage della sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema.
Indimenticabili i suoi tributi a Tonino De Bernardi in “Un tempo un incontro” del 2021 e a Piero Gilardi nel 2023. Di lui, Segre, aveva detto: “un artista umile, straordinario, coerente“