Oltre trent’anni di carriera, passata soprattutto in tv con un’importante parentesi anche in radio. Massimo Giletti si è laureato in Giurisprudenza, prima di capire però che la sua vocazione era quella di fare il giornalista. Prima l’esperienza in redazione, poi con il tempo e la giusta esperienza le sue prime conduzioni tv. Volto noto del piccolo schermo, una vita intera passata in Rai prima di sposare il progetto La7, è da sempre un grande appassionato di calcio e noto tifoso juventino. Per commentare il derby d’Italia, Inter-Juventus, Giletti è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Inter-Juventus, Giletti a Tag24
Il countdown è iniziato e tra qualche ora Inter e Juventus scenderanno in campo a San Siro per il derby d’Italia. Allegri e Inzaghi sanno bene che sarà un match fondamentale per la lotta scudetto. Probabilmente non ancora decisivo, visto che alla fine del campionato manca ancora troppo tempo, ma sicuramente determinante a livello psicologico per il prosieguo della stagione. Se i nerazzurri dovessero vincere infatti, consideranno che hanno ancora una gara da recuperare, potrebbero tentare la prima fuga dell’anno. Dall’altra parte se il risultato lo facessero i bianconeri, riconquisterebbero la vetta della classifica in attesa di Inter-Atalanta del 28 febbraio lanciando in maniera ufficiale, ammesso che ce ne sia ancora bisogno, il guanto di sfida agli avversari. Per commentare il derby d’Italia, Inter-Juventus, Giletti, giornalista e noto tifoso juventino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Siamo a ridosso del derby d’Italia tra Inter e Juventus. Ti aspetti una partita bloccata o due squadre che si affronteranno a viso aperto?
“Credo che Inter e Juventus siano due squadre che si conoscano molto bene, ma psicologicamente quando si affrontano lo fanno per vincere. Paradossalmente oggi alla Juventus potrebbero andar bene due risultati su tre, perché la cosa importante è rimanere attaccata all’Inter. Credo che i nerazzurri abbiano qualcosa in più da perdere invece. La squadra di Allegri ha già fatto qualcosa di straordinario, al di sopra di ogni aspettativa e molto più in là del pronostico iniziale di tutti. Per questo penso che non abbia davvero nulla da perdere”.
Rispetto alla gara d’andata però la Juventus è una squadra diversa, più matura e che a tratti gioca meglio. Questo può cambiare le cose?
“Che abbiano maggiore consapevolezza e che a tratti, durante le partite, giochino mentre prima subivano e basta, è evidente. Questa squadra è più compatta perché Allegri ha capito che la cosa importante era rimanere attaccati e non perdere il treno. È per questo che spesso li vediamo chiusi dietro, per poi ripartire in contropiede. Non credo però sia quella di stasera la partita in cui giocare in maniera diversa e spingersi di più in avanti. La volontà del mister sarà quella di lasciare pochi spazi agli avversari. Poi è chiaro che basta un episodio, o un momento in cui qualcuno perde la testa, per cambiare la partita. Sono convinto che i bianconeri non andranno in campo per fare la partita, ma la lasceranno fare nerazzurri”.
Anche perché l’Inter gioca in casa e resta la squadra da battere. E’ comunque favorita?
“Sì, l’Inter resta la squadra più forte, ma se allarghiamo lo sguardo, i nerazzurri sono in testa alla classifica perché due calciatori hanno sbagliato i rigori. Questo per dire che nonostante sia una squadra pazzesca, nettamente più forte della Juventus e con due formazioni di qualità, è lì perché un giocatore del Verona è uno della Fiorentina hanno sbagliato un rigore. Altrimenti avrebbe avuto 4 punti in meno. È per questo che la Juventus deve crederci e non mollare”.
Questo è l’anno della definitiva esplosione di Vlahovic?
“Sono andato a vedere l’allenamento prima di Natale della Juventus, quello del match con la Roma. E ci ero già andato qualche mese prima. Ho trovato sinceramente due giocatori totalmente diversi. Vlahovic ha dovuto superare tanti problemi fisici che oggi non ha più. Probabilmente anche grazie alla sofferenza e alle paure della scorsa estate, ha maturato una maggior consapevolezza di se stesso. Giocando con Yildiz, che è uno che sa indirizzare immediatamente la palla e che gli consente di non giocare più spalle alla porta, sta avendo grossi benefici”.
A proposito di Yildiz, ne sta facendo le spese Federico Chiesa?
“Sono due giocatori totalmente diversi e penso che prima o poi la Juventus potrebbe anche provare a schierare il tridente. Probabilmente non è questa la serata giusta, ma le grandi squadre hanno bisogno di avere quattro attaccanti forti. Strappi come quelli di Chiesa non li ha nessuno. I giocatori si devono gestire e bisogna essere bravi ad alternarsi. Chissà che anche contro l’Inter, se la partita dovesse andare in un determinato modo, non si possano provare tutti e tre insieme già questa sera”.
Il centrocampo è sempre il reparto più importante in ogni partita e questa sera ancora di più. È lì che c’è la differenza più netta tra Inter e Juventus?
“Dobbiamo guardare i centrocampi dell’Inter, perché non ha mica uno solo! Alla Juventus basta perdere un solo calciatore dei tre lì in mezzo, per andare in difficoltà evidente. Il centrocampo è il punto nevralgico di questo sport e al momento non c’è paragone. Sono cresciuto con grandissimi calciatori bianconeri. Ora sono curioso di vedere Alcatraz perché l’ho seguito tanto, soprattutto in questa Premiership ed è un giovane Vidal. Ha un temperamento importante e va controllato, ma in prospettiva può essere un acquisto molto azzeccato”.