È morto forse tradito dalla neve, in un incidente in montagna. Aveva 52 anni Paolo Roasio, lo scialpinista di Verzuolo (Cuneo) vittima di un incidente appena oltre il confine tra Italia e Francia.

Scialpinista italiano muore in un incidente in montagna in Francia

Nel pomeriggio di ieri, sabato 3 febbraio 2024, Roasio si trovava nella zona di Larche, sui 2.000 metri della Tête de Fer, appena qualche chilometro oltre il Colle della Maddalena. Stava scendendo lungo quei pendii tanto frequentati e amati dagli appassionati quando è arrivata la caduta. Terribile, lunghissima, centinaia di metri prima di fermarsi.

Inutili seppure tempestivi tutti i soccorsi. Prima degli amici che si trovavano con lui, poi del personale francese specializzato. Paolo Roasio è morto proprio mentre seguiva l’attività che tanto amava: le escursioni in montagna. Tra i tanti messaggi di cordoglio, quelli dal “Corriere di Savigliano“, la testata in cui era vignettista. Il disegno era infatti un’altra grande passione dello scialpinista.

Paolo Roasio era anche vignettista al “Corriere di Savigliano”

“Addolorati e increduli” si definiscono oggi i colleghi della redazione del giornale, che in un articolo sul sito ufficiale scrivono:

Da definire le modalità del rientro in Italia e dei funerali. Cinquantaduenne, dipendente Alstom (azienda proprio di Savigliano che produce motrici ferroviarie, ndr), Paolo raccontava sul nostro giornale con l’ironia del suo tratto le notizie della settimana da quasi vent’anni.

Nel mese di dicembre, Tag24 ha riferito di un altro scialpinista deceduto in questo caso per una frana sul Passo Giau.