Grave episodio di violenza giovanile a Brescia. Una studentessa di un centro di formazione professionale è stata sospesa dopo aver picchiato una coetanea per motivazioni futili. È successivamente ritornata fuori dall’istituto per vendicarsi.

Brescia, picchia la compagna di scuola, viene sospesa e torna per vendicarsi: cosa è successo

Un provvedimento che anziché aiutare la giovane a comprendere i suoi sbagli, è stato frainteso. La disposizione ha fomentato ulteriormente l’odio della ragazza nei confronti del sistema scolastico, nonché per la ex compagna di classe.

L’adolescente ha atteso la “nemica” fuori dalla scuola e l’ha aggredita nuovamente. A prendere calci e pugni durante la colluttazione anche un’amica della vittima, accorsa per sedare la rissa.

La presunta “bulla” è stata sospesa definitivamente dall’istituto e non potrà più prendere parte alle lezioni.

Foggia, preside picchiato dalla madre di un alunno

Non solo violenza giovanile. Un’altra aggressione a tema “scuola” è avvenuta pochi giorni fa nel foggiano, a Lucera. Il preside dell’istituto Bozzini-Fasani è stato picchiato dalla madre di uno studente vittima di bullismo.

Due ragazzi hanno aggredito il coetaneo e successivamente umiliato pubblicamente mediante la registrazione di un video della colluttazione.

Una punizione “poco esemplare” secondo la donna, che ha contestato la scelta presa dal Consiglio di classe: una sospensione di cinque giorni per entrambi i giovani aggressori.

La rabbia è sfociata in violenza e la donna avrebbe picchiato il preside.