Si fa di ogni ora più drammatica la conta delle vittime degli incendi che da ore stanno martoriando il Cile, in particolare la parte centrale e meridionale del Paese e soprattutto la regione di Valparaiso. Secondo l’ultimo aggiornamento del ministero degli Interni, i morti sono ora 51. Addirittura 18 i corpi non ancora identificati.
L’aggiornamento degli incendi in Cile: salgono a 51 le vittime
“Tutto fa pensare che il numero continuerà a salire drammaticamente“, ha informato la ministra degli Interni, Carolina Tohà, sottolineando inoltre che l’incendio di Las Tablas, quello che ha destato maggior preoccupazione considerando la sua estensione, potrebbe essere doloso.
Di bilancio delle vittime “in aumento” aveva parlato ieri anche il presidente Gabriel Boric, fermandosi in quel momento a quota 46. E, vista la gravità della situazione, in diverse località è stato imposto il coprifuoco, per evitare qualsiasi ostacolo al personale impegnato e agevolare i rifornimenti d’emergenza.
Si tratta della calamità più grave dal terremoto del 2010
Secondo molti osservatori nel Paese sudamericano, si tratterebbe della calamità più grave dal terremoto del 2010 che causò 525 morti. Le fiamme, intanto, continuano a provocare distruzione, favorite tra l’altro dalle attuali condizioni meteorologiche e dai forti venti. Oltre alle tantissime abitazioni danneggiate, si stima che siano 46.000 gli ettari di vegetazione in fumo.
Cresce anche il numero delle persone evacuate. A Vina del Mar, una delle località maggiormente colpite e dove si è registrata l’esplosione di un deposito di gas, preoccupa inoltre la situazione delle aziende chimiche nel polo industriale della città.